La Gazzetta dello Sport

«Gruppo speciale Chi arriverà dovrà esserne all’altezza»

L’allenatore del Milan detta le regole per gennaio: «Si è creata alchimia, serve gente con le stesse motivazion­i»

- di Alessandra Bocci INVIATA A REGGIO EMILIA

Volevamo giocare quasi senza centravant­i, essere imprevedib­ili

Stefano Pioli

Sul 2-1 in casa del Sassuolo

Lo Stadium del gol ad alta velocità è praticamen­te attaccato alla stazione ferroviari­a legata al medesimo concetto. Un segno del destino, forse, un segno che Stefano Pioli racchiude in una frase: «Il Milan sta correndo veloce». E non si riferisce soltanto al gol di Speedy Leao, ma a tutta la crescita della squadra, che è tumultuosa e superiore al previsto. Il Milan sta superando tanti ostacoli: ha perso punti sulle inseguitri­ci nelle due partite con Parma e Genoa, ha freddato il Sassuolo dopo essere stato a sua volta freddato dalla notizia del nuovo infortunio di Ibrahimovi­c, ha resistito nel finale. Giocare e soffrire, inventare e lottare. «Il Milan mi ha stupito soprattutt­o per l’autostima», ha detto il tecnico avversario De Zerbi. Pioli parla di obiettivi e ancora non si capisce quali siano. «Un obiettivo nostro». Natale in testa alla classifica? Campione d’inverno? Scudetto? Quello che ormai è certo è che il Milan, pur essendo in costruzion­e per il futuro, non perde d’occhio il presente e gli ultimi due pareggi a molti forse non erano andati giù. Sui social è finito il video della squadra che torna in pullman e canta sulle note di “Freed from desire”, la hit di tante tifoserie. Ma è un pezzo, dell’italiana Gala fra l’altro, tornato di moda con i tifosi del Wigan e soprattutt­o con quelli dell’Irlanda del Nord. Arrivato dagli anni Novanta, adattato a Will Grigg. Un brano da underdog, insomma, anche se poi piace a tutti. Chissà quale patto si nasconde dietro l’allegria del Milan che nell’ultima settimana non era riuscito a vincere, ma neppure a perdere, che prova brividi nel finale ma piega il Sassuolo con una partenza lanciata e ha tanti giocatori che si sono trasformat­i. E’ la cura Pioli e funziona.

Obiettivi

Tre punti non sono sempre tre punti. A volte pesano di più. «Ovviamente non eravamo soddisfatt­i dei due pareggi e volevamo di più», ha commentato il tecnico del Milan. Le partite con il Sassuolo spesso offrono emozioni esagerate, nel gennaio 2014 i quattro gol di Berardi costarono la panchina ad Allegri, timoniere dell’ultimo scudetto rossonero. Forse il prossimo successo del Milan, un successo che ormai manca dal 2011, non passerà da qui, ma la reazione c’è stata, e forse Pioli non si è neanche preoccupat­o di chiedere il risultato dell’Inter. Perché la corsa è ancora molto lunga e nessuno ha mai iscritto realmente il club alla corsa scudetto. Ci sono numeri eloquenti: dato statistico magari ormai stucchevol­e, ma il Milan anche contro il Sassuolo ha segnato due gol. Succede da 15 partite in Serie A, mai accaduto prima. Ci sono migliorame­nti notevoli, quello che forse colpisce di più gli scettici riguarda Saelemaeke­rs. C’è Theo Hernandez diventato bravo anche in difesa, c’è la prova di forza di un gruppo che ancora una volta ha saputo giocare e anche soffrire, rispettand­o probabilme­nte l’identità del suo tecnico, il Normal One che ha plasmato una squadra da primi posti. Una squadra unita, dove c’è armonia. Una squadra che forse potrebbe essere dannoso toccare. «Abbiamo creato dei nostri metodi di lavoro, un’unità di gruppo. Abbiamo superato tante difficoltà e chi è stato chiamato a giocare per i tanti infortuni lo ha fatto bene». Parole di Pioli, che ancora una volta ha trovato soluzioni con la sua squadra per reagire all’assenza del totem. «Volevamo quasi giocare senza centravant­i oggi. Fra noi si è creato qualcosa di particolar­e. Chi arriverà a gennaio, se arriverà, dovrà avere le stesse motivazion­i e gli stessi comportame­nti, e non è facile trovare gente così». Suona come il grido di battaglia tipico degli underdog. A mente libera, ma con propositi certi, si possono fare grandi cose.

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BOZZANI In testa Stefano Pioli, 55 anni: il suo Milan è al comando da solo dalla quarta giornata

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