La Signora senzaetà
BUFFON&CR7 HIGHLANDER PER LA JUVE PARATE E GOL NEL NOME DEL MAESTRO
Il giorno in cui Cristiano Ronaldo si prese l’omaggio dello Stadium (pur non essendo ancora juventino) trasformando in gol una spettacolare rovesciata, Gigi Buffon rimase a bocca aperta come tutti e a fine gara gli domandò: «Scusa, ma tu quanti anni hai?». Cristiano gli rispose con un sorrisetto pieno di soddisfazione: «Ne ho 33, non male, vero?». Succedeva due anni e mezzo fa, ora Ronaldo va per i 36 (li compirà a febbraio) e non ha perso il vizio del gol, però nel frattempo è diventato compagno di Gigi e quando mette la palla in rete non provoca più fitte di dolore nel 42enne portiere bianconero, ma solo gioia immensa. Il 7 e il 77 della Juventus fanno 77 anni in due e sabato hanno dato un contributo prezioso nella netta vittoria sul Parma. Nella Juve dei giovani, che al Tardini aveva tra i titolari un Duemila (Kulusevski), un ‘99 (De Ligt) e un ‘98 (McKennie), ci sono due eterni ragazzi over 35 che sanno come prendersi la scena. Uno para, l’altro segna, in perfetto stile Holly e Benji, e come per i protagonisti dello storico cartone animato giapponese il tempo per loro non passa mai.
Fenomeni senza età
Gigi ha chiuso la porta a chiave come contro il Barcellona, dando ragione a Andrea Pirlo che nel post partita del Camp Nou aveva zittito i detrattori («Buffon gioca perché è un grande campione e non perché è un mio amico. Se c’è ancora gente che lo critica si vede che non ha visto gli ultimi anni di calcio») e poi ha festeggiato con i pollici verso l’alto il secondo gol di Cristiano, che ha ricambiato l’esultanza. Quando Buffon divenne campione del mondo con l’Italia nel 2006, Ronaldo era già qualcosa di più di un progetto di fuoriclasse e con lo United aveva vinto una Coppa d’Inghilterra e una Coppa di Lega. Gigi e CR7 hanno attraversato con le loro imprese l’ultimo ventennio, lasciando impronte indelebili nella storia del calcio.
Coppia da record
In comune hanno anche la propensione a polverizzare primati: Buffon è il giocatore con più presenze in Serie A (653, superato Paolo Maldini a quota 647 cinque mesi fa) oltre che il primatista di scudetti (10); Ronaldo ha una lunghissima serie di record, tra cui quello di vittorie in finale di Champions (5) e di gol nella fase finale del campionato europeo (9 come Platini).
Golden Foot
Ieri Ronaldo è stato premiato a porte chiuse con il Golden Foot, riconoscimento destinato al miglior giocatore dell’anno (Andrea Agnelli si è aggiudicato il Golden Foot Prestige, onoreficenza alla carriera riservata ai presidenti in attività). Le sue impronte finiranno sulla promenade dei campioni del Principato di Monaco, non troppo lontane dalle manone di Buffon, che lo ha vinto nel 2016 (primo portiere a esserne insignito). «Sono onorato — ha detto l’attaccante portoghese — ringrazio chi mi ha votato, farò sempre del mio meglio per giocare e fare gol».
Missione da campioni
Più che un lavoro, per Cristiano segnare è una missione, così come lo è parare per Buffon. «Sono molto felice di giocare con Gigi, perché è un uomo a cinque stelle», aveva detto CR7 dopo il ritorno a casa del portiere dal Psg. Buffon è diventato grande insieme alla Juventus e a 41 anni ha riabbracciato Torino per inseguire quella Champions che renderebbe perfetta la sua carriera. Cristiano è sbarcato invece alla Juventus dopo aver sbaciucchiato 5 volte il trofeo agognato da Gigi, ma con l’obiettivo di restituirlo a una tifoseria che lo aspetta da oltre vent’anni. In Pirlo tutti e due hanno visto l’uomo giusto per continuare a inseguire i propri sogni, ecco perché si sono subito schierati dalla parte del nuovo allenatore, supportandolo nella delicata fase iniziale di transizione. Piro non ha esperienza, però con Buffon e Ronaldo ha in comune il Dna: quello dei campioni. Che in questo caso se ne infischiano dell’età.