La Gazzetta dello Sport

Fonseca amaro: «Avvio da guerrieri, ripresa da bambini»

Il tecnico sconcertat­o per il calo della squadra: «Ilicic ha cambiato tutto, ma i problemi nascono da noi stessi»

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orse la sensazione che qualcosa potesse cambiare, Paulo Fonseca, l’aveva avuta poco prima dell’intervallo, quando si sgolava dalla sua area tecnica: «Ci stiamo abbassando troppo, ragazzi». La Roma era avanti 1-0 e l’Atalanta non aveva praticamen­te mai calciato in porta, ma un allenatore certe cose le intuisce prima. La squadra era stata aggressiva, corta, ben organizzat­a per almeno 40’. Poi è calata la notte. Quattro gol presi come

Fa Napoli e la stessa sensazione del San Paolo: sul più bello, la Roma sparisce. «Dopo un primo tempo da guerrieri, abbiamo giocato una ripresa da ragazzini, da bambini», ammette alla fine il tecnico portoghese. Che non cerca scuse nel giorno di riposo in meno, dopo il posticipo di giovedì con il Torino. «Non voglio alibi, è solo questione di atteggiame­nto: se avessimo mantenuto lo stesso spirito del primo tempo, avremmo vinto anche oggi». Fin qui il commento su ciò che

Quanta fragilità

Il difficile, però, per Fonseca è capire il perché sia accaduto, al netto dei meriti dell’avversario. «Ilicic ha cambiato la partita – dice -, ma i problemi nascono da noi. La squadra ha cominciato ad abbassarsi, ad aggredire meno il loro possesso palla e se con l’Atalanta giochi così poi paghi». A chi gli fa notare che la Roma prende troppi gol con le grandi (4 da Napoli e Dea, 3 dal Milan, due dalla Juve…), Fonseca replica che non è una questione di difesa: «Noi vogliamo vincere con tutti, ma per farlo dobbiamo avere la mentalità dei primi 45’, non chiuderci per difendere bassi. Per l’Atalanta è stato troppo facile giocare con una squadra passiva, lontana dalla loro porta…». Insomma, la fragilità gialloross­a non è tanto di reparto, ma nella testa dei giocatori.

Ansia per Spina

Nel frattempo a Roma si dibatte tanto anche sui soliti ritardi di Fonseca nell’utilizzare i cambi a disposizio­ne. Anche ieri, infatti, quando la squadra era già in difficoltà, l’allenatore portoghese ci ha messo un po’ prima di cambiare le carte in tavola. «Ma la squadra fino a un certo punto mi dava certezze, ecco perché ci ho messo un po’ a cambiare», ha detto lo stesso

Fonseca. Che, tra l’altro, il primo cambio è stato costretto a spenderlo in precedenza per il problema muscolare al flessore della coscia sinistra accusato in corsa da Spinazzola. L’esterno sinistro, uscito a metà ripresa, ha lasciato spazio al deludente Bruno Peres. Ma le preoccupaz­ioni sono tutte in vista del Cagliari, dove Spinazzola quasi certamente mancherà. Il laterale sarà valutato forse già oggi pomeriggio, sperando che non ci siano lesioni muscolari all’orizzonte.

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LAPRESSE Desolato Paulo Fonseca, 47 anni, va via sconsolato a fine gara è successo a Bergamo.

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