Virtus: difesa e Teodosic per dominare a Treviso
La squadra di Djordjevic limita Logan e chiude con 26 punti di vantaggio. Una convincente prova di squadra
utto più o meno come doveva andare, per la squadra di coach Sasha Djordjevic: evitare rischi inutili contro una formazione imprevedibile come Treviso, chiudere la partita con ampio anticipo rispetto alla sirena finale (al 30’ era già +21), regalare spazio e minuti a tutti, anche a chi di solito è maggiormente sacrificato. Nell’attesa dell’esordio di Marco Belinelli, la Virtus può sorridere e respi
Trare un po’ di tranquillità: le vittorie servono anche a questo e un +26 sfiorando quota cento punti è il miglior farmaco. Difficile trovare una pecca in una prestazione dove la squadra bolognese ha dominato in ogni zona del campo: sei uomini in doppia cifra, 120-76 nella valutazione, 27-15 negli assist, 4438 a rimbalzo, 48% da tre punti. Il solito meraviglioso Teodosic, che in apparente scioltezza fattura 20 punti e 9 assist (31 di valutazione), ma soprattutto un plus minus di +37 in appena 25’ giocati.
La differenza
Treviso stava attraversando un ottimo momento di forma e non è scesa in campo già sconfitta: ha provato a infastidire i bolognesi alternando le difese e con ripartenze brucianti ogni volta che fosse possibile, ma non è stato sufficiente. Il gap tra le due squadre è enorme, sotto ogni livello: fisico, tecnico, tattico e di profondità della panchina. Con il quintetto di partenza i veneti non hanno quasi mai sfigurato, ma ogni volta che iniziavano le rotazioni sono sempre andati in affanno. Coach Menetti non si dispera: «Ci abbiamo creduto, purtroppo le percentuali non ci hanno sorretto». In effetti era impossibile pensare di battere questa Virtus tirando con il 40% dal campo e il 20% da tre punti. Il fatto è che questi numeri non sono casuali, la difesa virtussina è stata sempre intensa, a tratti asfissiante, e questa è probabilmente la miglior notizia per coach Djordjevic: «Siamo stati molto attenti sul loro miglior giocatore, David Logan, ma anche su tutti gli altri. Abbiamo chiuso molto bene il canestro, togliendo l’asse play-pivot in cui Treviso è molto forte. I ragazzi si sono impegnati tantissimo, è un’altra importante vittoria esterna nel nostro cammino». Volendo essere puntigliosi, ci sono tre momenti del match in cui la Virtus non è attenta come dovrebbe: in avvio di partita, quando si lascia sorprendere dalla verve trevigiana e Djordjevic è costretto a chiamare time-out sul 12-4, chiedendo a Teodosic di alzarsi dalla panchina per mettere a posto le cose; sul finale del secondo quarto, quando permette a Carroll di segnare undici punti quasi di fila, che tengono in piedi Treviso. Infine in avvio di ripresa, quando subisce un 9-0 che riapre temporaneamente il match (50-52). Ma sono attimi, la squadra ha sempre saputo reagire e non ha mai perso le proprie sicurezze.