Frosinone decimato: un pari con il cuore Il Pordenone delude
Per il Frosinone una piccola impresa fatta di coraggio ed orgoglio ma anche di tattica e tecnica. Per il Pordenone un’occasione buttata al vento per sufficienza e presunzione. E’ finito pari il remake della semifinale playoff ma è un risultato che ha un peso differente. Punto d’oro per la squadra di Nesta, in piena emergenza con 17 assenti (13 positivi al Covid-19) e soli 14 disponibili (in panchina 2 portieri e 1 giocatore di movimento). Discorso inverso per la squadra di Tesser (una positività alla vigilia), che non ne ha approfittato e ha lasciato per strada 2 punti importanti.
Partita vera
Il Frosinone non ha voluto utilizzare il jolly del rinvio per sfruttarlo mercoledì senza andare a Pisa. Così ci sarà più tempo per recuperare qualcuno in vista del match del 4 gennaio con la Spal. Nesta, malgrado le assenze, ha schierato una formazione ordinata e feroce. Ha ridisegnato l’assetto col 4-3-3 e si è inventato Gori difensore centrale. In mezzo debutto dal 1’ di Boloca che ha impressionato per personalità e numeri. Esordio assoluto invece per Vitale, disciplinato e concentrato. Il Pordenone ha pensato di avere vita facile e non ha saputo azzannare la gara. Spento il centrocampo, mai incisivoa Ciurria. Squadra lenta e prevedibile insomma. Non è bastato Diaw (2 gol ai ciociari nei playoff scorsi con il Cittadella), pericoloso al 40’. Il Frosinone si è fatto preferire. Intraprendenti Zampano e Beghetto sulle fasce, temibili gli strappi di Boloca e Tribuzzi. Parzyszek un paio di volte ha fallito la zampata vincente.
I due gol
Dopo 8’ della ripresa comunque il Pordenone ha trovato la rete con Diaw (settimo gol). Il Frosinone però non si è disunito. Ha continuato la sua partita di cuore e ordine tattico. Neppure l’infortunio al ginocchio di Ciano al 14’ (dentro Tabanelli) ha scalfito le certezze di Nesta. La rete non ha invece caricato il Pordenone, sempre piatto e con poche idee. E così nel finale Parzyszek di rapina ha pareggiato dopo una bella incursione di Boloca.