Inter prima si vende
Zhang detta la linea: è l’ora dell’austerity Mercato a costo zero e tagli per il bilancio
A centrocampo Esce Nainggolan, il sostituto è... in casa: Vecino in via di recupero
Le entrate? Paredes possibile se parte il danese, per l’attacco in salita Pellè
Vertice tra Conte e la dirigenza, il presidente collegato dalla Cina. Necessario cedere Eriksen e Pinamonti, gli stipendi saranno messi a dieta
In testa lo scudetto, ma soprattutto il futuro dell’Inter. Nell’atteso vertice della Pinetina ieri il presidente Steven Zhang (in videoconferenza da Nanchino) ha dettato la linea ai vertici del club, Antonio Conte compreso. Nel giorno in cui Radja Nainggolan ha fatto le valigie per tornare a Cagliari in prestito secco, è emersa la linea della proprietà sulla gestione di questo delicato momento. Occhio alle opportunità, ma altrettanta attenzione ai conti societari. Ai tempi della crisi del Covid il bilancio nerazzurro soffre e la necessità di rimodulare le spese è diventata impellente. Ne sono consapevoli tutti, a cominciare dai due amministratori delegati, Beppe Marotta e Alessandro Antonello. Così come lo stesso direttore sportivo Piero Ausilio e Lele Oriali, convocato insieme all’allenatore salentino. A settembre il vertice di villa Bellini, alle porte di Varese, aveva sancito una sorta di patto stagionale. Quello di ieri ha ribadito la linea comune, con ulteriore attenzione per le mosse all’orizzonte. Il messaggio è di serenità, puntando sullo spirito di gruppo in una fase cruciale della stagione. Dopo l’uscita dall’Europa, ora la vetta in campionato è davvero vicina e il duello con il Milan elettrizza l’ambiente.
Costo zero
Il progressivo aumento del monte ingaggi impone una dieta in tempi brevi. È il motivo per cui l’operato dei dirigenti deve puntare, in questa sessione di mercato, ad un sostanziale pareggio: niente spese ulteriori. Anzi, se si risparmia con la vendita di alcuni giocatori è meglio. E non finisce qui. L’esigenza di contenere i costi retributivi fa credere che nei prossimi mesi saranno necessarie delle prove di buona volontà dei tesserati. Quindi i rinnovi (quando arriveranno) dovranno portare a dei risparmi per il club. Magari con delle spalmature dei contratti in essere. Si cercheranno intese per far slittare il pagamento degli stipendi. Di recente c’è già stata un accordo con la squadra a riguardo, ma va messa nel conto una riapertura del dialogo su questo fronte. Evidentemente questa correzione di rotta mira a superare questo momento difficile e garantire all’Inter un futuro solido, in modo da puntare, con continuità, a traguardi ambiziosi.
I rinforzi
Sul fronte degli arrivi, quindi, si agirà in maniera essenziale. La probabile uscita di Eriksen può evidentemente portare allo scambio con Paredes. Ma in viale delle Liberazione non si dà nulla per scontato: così, se non arrivasse il nazionale argentino, per la sostituzione del danese non c’è da attendersi candidature di grido. Intanto Conte reintegra Vecino al posto di Nainggolan ed è il primo passo dell’austerity nerazzurra. L’altro capitolo caldo è quello sul futuro di Andrea Pinamonti. Da giorni si parla di Gervinho, come di Giroud e Pellé. Ma per la sostituzione del giovane attaccante nerazzurro (se troverà una sistemazione) al momento, non ci sono delle opzioni certe. Il motivo è il solito: per trovare un sostituto i costi devono essere pari allo zero.
Le strategie
Con queste premesse è difficile individuare degli obiettivi per le prossime settimane. Attenzione, allora, all’effetto-sorpresa. In un mercato povero, per tutti, di risorse finanziarie, abbondano le opportunità low cost. Anche di buon livello. C’è da star certi, quindi, che l’Inter si darà da fare per cogliere al volo le opportunità. E dare (ugualmente) il meglio a Conte.