Juve, il tridente con Dybala? Sì, con equilibrio...
L’argentino deve prima recuperare la condizione fisica e deve fornire continuità. Con Ronaldo sul centro sinistra e Morata dall’altra parte avrebbe il suo spazio
«Se sta bene, Dybala in campo può fare tutto. Se è possibile vederlo insieme con Morata e Ronaldo? Certo, io giocavo con Totti, Montella e Batistuta. Ronaldo non fa quasi nulla in fase difensiva e anche Dybala in questo aiuta poco, eppure, se staranno bene, la squadra li supporterà. E poi dipende dalla partita, dall’avversario». Le parole di Fabio Capello nell’intervista di ieri alla Gazzetta riaccendono un tema antico, quello della convivenza di tre veterani con grande qualità nell’attacco della Juventus. In questa stagione non è mai successo, ma il tempo di sperimentazione sarebbe stato breve, per i guai fisici che hanno fermato l’argentino e anche per lo stop che il virus ha imposto al portoghese. Andrea Pirlo ha cercato altre strade, inoltre Alvaro Morata si è imposto subito dall’inizio a suon di gol (è a quota 10 tra campionato e Champions) e ha conquistato un posto fisso, rendendo meno immediata la ricerca di soluzioni che presentino più rischi.
La sostenibilità
La premessa di Capello è fondamentale: per parlare di quel trio offensivo, Dybala deve stare bene. Invece l’argentino ha iniziato la stagione con il peso dell’infortunio di fine luglio, è tornato disponibile a torneo già iniziato e con un grado di preparazione inferiore rispetto a chi ha lavorato dal via con il nuovo allenatore. Poi ha avuto altre noie fisiche, quindi senza continuità, convinzione e condizione è difficile imporsi e aprire discorsi di convivenza con i colleghi di reparto. Ma è ovvio che la Juve conta di riaverlo al massimo e di poterlo usare anche insieme alle altre punte, per puntarci dall’inizio o come piano B in partite spinose. È chiaro che in un reparto formato da Ronaldo,
Dybala e Morata, sarebbero gli ultimi due a doversi sacrificare. Lo spagnolo non è una punta pigra, non sfugge ai rientri e ai soccorsi a centrocampo. L’argentino talvolta ha dimostrato nel passato di sapersi far vedere anche nel contrasto della partenza avversaria, anche se ora la voglia di strafare per cercarsi un posto da titolare potrebbe costargli fiato e lucidità. Inoltre dietro a loro servirebbe un centrocampo a tre compatto, elastico anche nel proteggere la difesa, abile nell’accorciare gli spazi per non perdere i collegamenti e per non lasciare troppo campo agli avversari, se questi riescono a saltare la prima opposizione. Il recupero alto è già un’opzione preferita.
Le opzioni
Andrea Pirlo sta provando alcuni meccanismi di gioco, non tutti di successo immediato altrimenti non sarebbe distante dalla vetta. Non sembra un allenatore da sistemazioni fisse, retaggio del passato. Gli osservatori hanno annotato anche posizioni d’attacco a 3-3-4 (contro la Lazio), una predilezione per movimenti da 3-2-5 (due ali e tre centrali di cui un trequartista), oppure un 4-2-4 (ripresa con il Genoa) con Chiesa e Dybala larghi. Sono momenti e tentativi di eversione. Il tridente Ronaldo-Dybala-Morata è una suggestione che non può essere scartata a priori, ma non deve diventare una sorta di imposizione poetica. Lascia comunque la possibilità all’argentino di tirarsi indietro dalla zona calda, per liberare lo spazio per gli incroci degli altri due, per virare verso il centro destra e prepararsi la conclusione con il sinistro.
L’esempio
Capello ha sottolineato che «dipende dall’avversario». Circa un anno fa, contro l’Udinese che ora inaugurerà il 2021 di Pirlo (diciamo rivale non di prima fascia), la Juve di Sarri sfoggiò con successo e complimenti il «tridente da bar», come lo chiamava il tecnico per spiegare che alcune fantasie dei tifosi non erano poi applicabili sul campo, perché facevano perdere equilibrio e sfiancavano Dybala. In quella partita, con Ronaldo e Higuain ai lati del numero 10, tutto funzionò anche perché a Dybala riuscirono le due fasi: chiudeva su Mandragora, aveva spazi e tempi giusti per l’offensiva anche perché il Pipita quel giorno sgobbava tanto e CR7 ne traeva vantaggio. Morale: doppietta del portoghese, un assist di Higuain, tocchi deliziosi compresa un carezza alla traversa di Dybala. Guardare indietro può servire come esempio, anche se questa Juve vorrebbe guardare soltanto avanti.
Se sta bene, Dybala in campo può fare tutto. Lui insieme con Morata e Ronaldo? Certo
Io a Roma facevo giocare insieme Totti, Montella e Batistuta. Poi dipende dalle gare