Lettera di Gravina al governo per risolvere il caso sconti-fiscali
Pronto Soccorso Tasse. Ieri il calcio si è mosso ai massimi livelli con il Governo per chiudere in fretta quel buco burocratico scoperto lunedì dalla circolare 33/E dell’Agenzia delle Entrate. In pratica i vertici del Fisco, dopo aver consultato il Ministero dell’Economia e delle Finanze, hanno chiarito che non sono applicabili i benefici del Decreto Crescita rispetto ai cosiddetti
Per risolvere il tutto occorre, in tempi brevi, un nuovo intervento governativo, attraverso un apposito DPCM, per completare il quadro normativo. Dopo la lettera inviata ieri del presidente federale Gabriele Gravina ai ministri Roberto Gualtieri e Vincenzo Spadafora è emersa un’aria serena, per molti versi costruttiva.
Prospettive
L’impressione è che questa vicenda sia figlia di lungaggini istituzionali: non sono emersi, infatti, ostacoli di natura politica. Semmai il problema è come intervenire, visto il nervosismo nel mondo dello sport a causa delle difficoltà economiche dovute al Covid. Intanto spetta ai tecnici indicare una soluzione operativa. Secondo lo spirito della legge quella porzione di tasse che i club restituiscono allo Stato deve essere impiegata nei settori giovanili. Logica vuole che tocchi alla Federcalcio destinare quei fondi, concordemente con la
Lega di Serie A. Non va trascurato come questa incertezza rischi di avere degli effetti anche sul calciomercato. Soprattutto in sede di rinnovi. La vicenda più intrigante è quella di Zlatan Ibrahimović. Il centravanti svedese in estate ha spuntato uno stipendio da 7 milioni di euro netti proprio grazie a questo vantaggio fiscale: al Milan quella cifra, al lordo, costa “solo”10,5 milioni, invece di 14. E ora a quanto rinnoverà? Dipenderà anche dal verdetto del casoimpatriati. In Serie A tutti i seguono con grande interesse gli sviluppi della vicenda e tifano per un lieto fine.