Modello Walter Il vero baluardo dell’era Mourinho
The Wall Walter Samuel, oggi 42 anni, 9 stagioni all’Inter Giuseppe Nigro asta la parola. Nella storia dell’Inter il Muro è lui: Walter Samuel, The Wall. Roccia insuperabile su cui si sono infranti i migliori attaccanti e attacchi d’Europa, il suo volto è un’icona sacra nella Hall of Fame dei padri della patria nerazzurri, colonna del Triplete e molto altro, 13 trofei in 9 stagioni da leader: dei migliori anni della vita interista del terzo millennio l’argentino è stato uno dei simboli più potenti, riconoscibili e riconosciuti. In 236 partite all’Inter, 17 gol (diciassette) di cui alcuni immagine di copertina dei ricordi più cari di un’epoca: il 2-2 alla Dinamo Kiev, il 4-3 in rimonta sul Siena al 93’, l’incornata in avvio del derby dell’ottobre 2012 per sigillare con una rete il record personale di 10 vittorie su 10 nella Stracittadina. Ma di lavoro faceva altro, e nei suoi anni lo ha fatto come pochissimi al mondo, forse nessuno. Abile coi piedi e insuperabile di testa, potenza, senso tattico e temperamento di fuoco: imparare a domarlo ha ripulito il suo gioco dagli eccessi lasciando intatta la personalità da capo branco. Subito un bel contrasto per far capire l’aria che tira. Tutto nasce dal basso, anche il carattere di una squadra.
Simbolo di un’era
Faccia anche dell’ultima epoca vincente della Roma, arrivò nel 2005 per 16 milioni dal Real e alla prima partita (Supercoppa con la Juve) vinse il primo di tre trofei stagionali, compreso lo scudetto a tavolino. Al debutto nerazzurro in A si presentò col gol partita al Chievo. Subito perno fondamentale della difesa, che coppia con Lucio, lo è rimasto anche nel passaggio da Mancini a Mourinho, e non era scontato dopo l’infortunio al ginocchio sinistro. Invece è tornato anche più forte, facendo in tempo, prima del crack anche all’altro ginocchio nell’autunno 2010, a essere la pietra angolare dell’ascesa al trono d’Europa. È stato l’apice di un’era di cinque scudetti, quattro successi in Supercoppa, tre in Coppa Italia. Lungo la strada verso la notte del Bernabeu ha messo il bavaglio ai cannibali dell’Europa di allora, da Drogba a Messi e Ibra. I successi si costruiscono come una casa. Alzando un Muro.