Il diktat di Conte «Adesso misuriamo le nostre ambizioni» E rilancia Vidal
Sulle voci riguardanti la proprietà: «Questione delicata, parlino altri...»
erenità, questa sconosciuta. Dopo un filotto di otto vittorie consecutive e alla vigilia di un doppio impegno forse decisivo per le ambizioni di scudetto, Antonio Conte probabilmente avrebbe preferito arrivare col morale a mille e lontano da questioni extra-campo. E invece, prima il passo falso – se vogliamo sorprendente – in casa della Sampdoria, poi le voci sui possibili nuovi ingressi in società e la presa di coscienza che anche a gennaio il mercato sarà all’insegna dell’austerity. «Non ci saranno né entrate né uscite» ha tagliato corto alla vigilia della Roma il tecnico nerazzurro, che anche sul tema caldo della società saggiamente decide di girare alla larga. «Preferisco non entrare in questo discorso, è una cosa delicata. Se e quando qualcuno lo vorrà fare… ecco, che lo facciano altre persone — ha continuato Conte —. Noi dobbiamo solo pensare a lavorare, dare tutti noi stessi per l’Inter, è l’obbligo fino a fine stagione». Il riferimento non è soltanto alle voci sulla proprietà, ma anche alle spinose questioni legate al nuovo capitolo del caso Eriksen e agli stipendi.
SBastone e carota
I pericoli, quindi, sono ovunque e per rimettersi in carreggiata Conte vuole isolare la squadra da tutto. Troppo importanti le prossime due sfide per lasciarsi distrarre da altro. Oggi è un match scudetto è lo sa bene anche il tecnico. «Quando affronti avversari così, misuri la tua forza. Queste partite servono a misurare le nostre ambizioni, con i fatti e non con le parole. La Roma, come pure la Juventus, è nel gruppo di squadre che lottano per lo scudetto e per un posto in Champions». E allora testa al campo, dove si rivedrà dal primo minuto anche Arturo Vidal. Il figliol prodigo ha voglia di farsi perdonare dopo le ultime uscite negative che hanno costretto Conte alla tirata d’orecchie pubblica. Il cileno ha affidato ai social il suo pensiero di rivalsa, annunciando di essere «pronto» per la Roma. Conte invece stavolta ha deciso di coccolarselo, sperando che questo messaggio distensivo possa aiutare la squadra a ritrovare il vero guerriero. «A volte uso la carota, altre il bastone ha sottolineato Conte —. Faccio così perché voglio bene ad Arturo e alla squadra. Si è allenato bene, con voglia e determinazione e grande attenzione». Il messaggio lanciato nel post Crotone sembra essere stato raccolto da Vidal, fortemente voluto dall’allenatore nerazzurro per la sua innata leadership e per l’abitudine a giocare campionati di vertice. Vista la situazione, la difficoltà a reperire sul mercato nuovi innesti, Vidal non può più limitarsi al compitino: Conte e l’Inter hanno bisogno di un trascinatore sulla via per lo scudetto. Chi meglio di re Arturo, uomo da otto titoli negli ultimi nove tornei? La Roma non darà risposte definitive, ma serve lanciare un segnale. Con i fatti e non a parole, come richiesto da Conte.