Questi ragazzi del Diavolo bravi pure se c’è da soffrire
Dall’alto dei suoi 40 punti, il Milan si accomoda oggi in poltrona per osservare, con molta curiosità mescolata a una dose di comprensibile compiacimento, cosa faranno le dirette concorrenti: “male” che gli vada, resterà primo con un punto sull’Inter; e se invece la Roma dovesse uscire vittoriosa dallo scontro diretto dell’Olimpico, potrebbe addirittura ritrovarsi con 4 lunghezze di vantaggio sulle seconde... La vittoria ottenuta ieri sera sul Torino - che non dimentichiamolo, veniva da una mini-serie di quattro risultati utili consecutivi ed è molto di più dei suoi 12 punti - ha dunque un duplice significato: innanzitutto dimostra che la sconfitta contro la Juventus è stata immediatamente assorbita e non ha lasciato scorie psicologiche sui Pioli-boy, che al contrario hanno tratto proprio dalla spensieratezza che deriva dalla gioventù lo slancio per ripartire immediatamente; poi ribadisce, casomai ce ne fosse ancora bisogno, la qualità della linea verde milanista (il primo gol è frutto dell’asse HernandezDiaz-Leao, con quest’ultimo che finalizza). Che attenzione, non ha saputo usare soltanto il fioretto, ma quando la partita, soprattutto nel secondo tempo, s’è fatta dura e “vischiosa”, ha stretto i denti e, all’occorrenza, ha preso in mano la sciabola, trovando nel finale anche il conforto dei califfi Hakan Calhanoglu e Zlatan Ibrahimovic, che Stefano Pioli ha deciso di giocarsi quando la temperatura del match rischiava di diventare inquietante. Il che ci porta a un’altra considerazione: non è la prima vittoria “sporca” che il Milan porta a casa (lo erano già state quella di Genova contro la Samp e anche quella di Benevento) e questo offre ulteriori puntelli a chi vede nei rossoneri qualcosa di più di una squadra che ambisce a un posto Champions. Poi, come spesso accade nella vita, quando le cose vanno bene anche il vento spira a favore: Maresca - che, va detto, non ha avuto una serata facile - ha cambiato al monitor due decisioni che potevano indirizzare la partita in modo molto diverso (ne parliamo nella moviola della sfida), suscitando non pochi dubbi e l’ex Ricardo Rodriguez ha colpito un incrocio clamoroso allo scadere del primo tempo. Come si dice, la fortuna aiuta gli audaci. E senza non si attraversa nemmeno la strada...
Ora, dunque, la palla passa alle rivali: la Roma e l’Inter, innanzitutto, ma anche il Napoli, che nella non facile trasferta di Udine dovrà cercare di riprendere il filo perso contro lo Spezia, e dalla Juventus, che in serata riceverà il Sassuolo, che seppure privo di Domenico Berardi, è pur sempre un cliente da prendere con le pinze. Nel frattempo, c’è chi ha già fatto il proprio dovere: con i quattro gol rifilati al Benevento, l’Atalanta ha messo insieme 12 centri nei tre impegni del 2021, il che la dice lunga sulla volontà degli uomini di Gasperini di rientrare dalla porta principale nella corsa Champions (i bergamaschi hanno ottenuto 16 punti nelle ultime 7 partite, dove hanno battuto nettamente Roma e Sassuolo e pareggiato con la Juve). Tutto questo per dire che il campionato continua nel segno dell’incertezza e che da una giornata all’altra - spesso separate da poche ore di recupero - le situazioni si possono ribaltare: mercoledì sera era il Milan, alla prima sconfitta dopo 304 giorni d’imbattibilità, a sembrare in affanno, quattro giorni dopo potrebbe addirittura aver scavato un piccolo fossato dietro di sé. Ma abituiamoci: sino alla primavera staremo sull’altalena. Dove in fondo, particolare non da poco, ci si diverte.