IL BELLO DELLA SORPRESA
Per fortuna c’è il Milan. Tutti nel calcio italiano gli devono qualcosa, anche chi lo insegue. Senza questa squadra di ragazzini il campionato sarebbe in definitiva più povero ....
Per fortuna c’è il Milan. Tutti nel calcio italiano gli devono qualcosa, anche chi lo insegue. Senza questa squadra di ragazzini il campionato sarebbe in definitiva più povero. Nella stagione ferita dal Covid, con gli stadi vuoti e un calendario forsennato, il Milan ha la forza fresca della sorpresa. Gioca anche il calcio migliore, il che legittima un primato limpidissimo. Pioli ha saputo dare alla squadra sufficiente autostima, lasciandola nello stesso tempo libera da responsabilità. Sembra quasi si nutra dello scetticismo con cui viene accompagnata ogni sua vittoria. In realtà non è poi tutto così casuale: ai ragazzini fanno compagnia il portiere più forte del mondo, Donnarumma. Un fenomeno a caccia di sfide, Ibra. Un talento finalmente e compiutamente espresso, Calhanoglu. Due centrocampisti spessi e di quantità, Kessie e Bennacer. Tutti gli altri stanno vivendo nella condizione magica di dare molto più del loro massimo. Ma possono arrivare fino in fondo a lottare per lo scudetto? I numeri dicono di sì. Il Milan è la squadra italiana più continua nel dopo lockdown. Se dura da mesi, perché non dovrebbe durarne altri?
Alla fine della prima stagione targata Suning, l’Inter chiuse il campionato a 29 punti dalla Juve. Lo scorso anno a uno soltanto.
Ora, anche a voler assegnare la vittoria a Pirlo nel recupero col Napoli, l’Inter sarebbe comunque un punto avanti. La sfida di domenica sera dovrà quindi dire se la lunga rincorsa s’è chiusa oppure no. In gioco c’è molto di più di tre punti e anche molto d’altro, altrimenti che
Inter-Juve sarebbe. In fondo il campionato Sarri lo ha vinto giocando al suo meglio le due partite che contavano di più, quelle contro la squadra di Conte e Marotta. Pirlo non ha ancora dato alla squadra la fisionomia che ha in mente, ma la ricchezza tecnica è tale che per risalire
è bastato che si accendessero un paio di fuoriclasse a partita. A questa ricchezza Agnelli sta aggiungendo, mercato dopo mercato, acquisto dopo acquisto, gioventù e talento. L’ultimo è Rovella. L’Inter s’è invece arenata su giocatori consumati, prima che
esperti. Il fatto è che l’azionista della Juve, Exor, ha continuato ad investire, Suning sta invece cercando di venire fuori da una crisi di risorse, determinata anche dalla decisioni restrittive del governo cinese in tema di investimenti sportivi all’estero. Conte ha comunque un gruppo forte, a cui manca solo una maggiore continuità nell’arco dei novanta minuti. Domenica dipenderà molto da Lukaku, che rispetto alle due sfide passate non troverà ad aspettarlo De Ligt.
Il premier Conte s’è impegnato a trovare una soluzione rapida per completare la riforma dello sport.
Il 27 c’è il Cio che può punire l’Italia, la priorità è evitare questa figuraccia mondiale per cui non c’è dubbio che il governo troverà la maniera di intervenire. Il punto è che sarà molto difficile dare una risposta a tutte le domande in sospeso sui rapporti tra Sport e Salute e Coni da cui poi discende il buon funzionamento dello sport italiano. Arrivati in extremis non si potrà che accettare qualsivoglia decreto impedisca di andare a Tokyo senza bandiera italiana. Certo si poteva fare molto meglio, soprattutto dopo che è caduta l’incompatibilità per Malagò tra Olimpiadi e Coni, dopo cioè che con il ministro Spadafora s’è trovata un’intesa. Un’occasione persa, considerata anche la disponibilità dell’opposizione a collaborare, come l’ex sottosegretario Giorgetti ha detto proprio alla Gazzetta qualche giorno fa. D’altronde siamo o non siamo il Paese delle occasioni perdute?