Talent scout Donnarumma «Quanti gioielli a Brescia»
Il virus? È stata dura stare isolato Ora sono all’80% e già questo mi dà morale
Un po’ mi mancano le sfide con De Ligt e gli altri big. Ora con Dionigi per tornare in alto
Alfredo Donnarumma
Un anno fa di questi tempi Alfredo Donnarumma viveva un periodo di difficoltà. Problemi muscolari lo avevano costretto a rifiatare, mentre il Brescia di Eugenio Corini (il bis) iniziava la seconda ricaduta. Un anno dopo, il bomber di Torre Annunziata, sta vedendo la luce.
3Innanzitutto come sta? «Finalmente bene! Tra i problemi muscolari e il Covid, l’inizio di stagione è stato complicato. Soprattutto per il virus che mi ha costretto in isolamento a casa mia, chiuso in una stanza a un metro da mia moglie e dai figli di 7 e 4 anni». 3Ha segnato a settembre e poi il 30 dicembre: in mezzo i guai, a che punto è ora?
«Sono all’80%, però già il fatto di poter abbracciare i miei cari e di andare al campo ad allenarmi è più che sufficiente».
3 La difficoltà nelle difficoltà di un campionato compresso... «Già giocare ogni 3-4 giorni è difficile per il recupero...». 3E il Brescia come sta? «Veniamo da una serie di complicazioni: infortuni, virus, due cambi di allenatore. Non è mai semplice adattarsi al nuovo tecnico anche se la nostra disponibilità è sempre costante e totale. Anche perché se cambiano gli allenatori, la colpa è anche nostra che andiamo in campo».
3Le manca la Serie A? «Certo, era sempre stato un sogno poterci giocare e quando nella scorsa stagione ho potuto farlo è stato come prendermi una serie di rivincite. Conserverò per sempre le prime maglie utilizzate, una delle quali l’ho donata a mio padre, il primo che ha sempre creduto che ce l’avrei fatta ad arrivare».
L’attaccante «Dopo Tonali, Papetti, Ghezzi e Verzeni: qui i baby sono ben seguiti. E c’è una A da riconquistare»
3Se chiude gli occhi, quali difensori e colleghi attaccanti le vengono in mente della A? «De Vrij e De Ligt sono stati tostissimi da affrontare e visti da vicino Higuain e Dybala hanno fatto certe giocate...». 3Come riassumerebbe il girone d’andata, quasi concluso, del Brescia?
«È stata una continua aggressione delle avversità. Abbiamo saputo reagire imparando a trarre cose buone dalle negatività». 3Ma l’obiettivo qual è?
«Mai darsi per vinti, guardando sempre avanti anche se non dobbiamo farci sorprendere da chi ci segue. L’obiettivo deve sempre essere il massimo».
3Come procede con Davide Dionigi?
«Ci sta passando i concetti del calcio che vuole in questi giorni senza partite e di soli allenamenti. A dicembre è stato molto bravo a creare un feeling immediato con la squadra. Non era semplice, aveva poco tempo». 3Il calciomercato di gennaio può creare qualche fastidio? «È normale che sia così, ma noi dobbiamo essere bravi a restare concentrati sul campo. Io sono focalizzato solo sul Brescia». 3Si è “rotta” la coppia con Ernesto Torregrossa...
«Mi dispiace innanzitutto per l’aspetto umano perché siamo legati moltissimo fuori dal campo anche con le rispettive famiglie. Però sono felice per lui che ritrova la Serie A, anche lui come me ha fatto tanta gavetta».
3In provincia di Verona è tornato a giocare Maicon, in D, a quasi 40 anni. Lei tra 10 anni si rivedrebbe con il suo Savoia? «Porto nel cuore la mia terra, mi piacerebbe dare una mano se servisse».
3 E dopo il ritiro, più allenatore o direttore sportivo? «Direttore sportivo». 3A Brescia nell’ultimo anno si sono confermati e sono spuntati giovani come Tonali e Papetti: lei come si comporta? «E poi Verzeni, Ghezzi... Cerco di non mettere pressioni, ma di aiutarli come hanno fatto con me quando avevo la loro età. Quando ero un diciottenne i “vecchi” erano più bacchettoni nello spogliatoio, ai giovani di oggi va decisamente meglio». 3È il comun denominatore di grandi coppie-gol con Lapadula, Coda, Torregrossa, Caputo... «Cerco di adattarmi sempre al mio compagno d’attacco. Non studio i video dei difensori avversari, preferisco studiare il mio compagno».