Pioli e Conte, che spinta può dare la Coppa Italia
tasera si ricomincia, con la Coppa Italia che in pieno inverno è una fastidiosa coppetta utile soprattutto per utilizzare chi gioca meno, ma in primavera diventa un trofeo festeggiato da chiunque lo vinca. Una coppa ultima per importanza, dopo lo scudetto e la Champions, eppure indispensabile per completare uno storico “triplete”, che nella storia del nostro calcio è stato celebrato soltanto dall’Inter nel 2010.
SProprio in quello straordinario maggio nerazzurro la Coppa Italia, strappata alla Roma, fu l’antipasto che precedette lo scudetto vinto a Siena e la Champions conquistata a Madrid contro il Bayern, rivelandosi al tempo stesso il trofeo che aprì e chiuse il ciclo della grande Inter di Massimo Moratti. Non bisogna dimenticare, infatti, che negli anni Duemila il primo a gettare le basi di un’Inter vincente fu Mancini, capace di conquistare la
Coppa Italia nel 2005 contro la Roma, mentre l’ultimo successo in assoluto dei nerazzurri porta la firma di Leonardo, che guidava Zanetti e compagni quando vinsero la Coppa Italia contro il Palermo, dieci anni fa. Era la stagione in cui Milano
dominava ancora nel calcio, perché pochi giorni prima in quello stesso stadio, l’Olimpico di Roma, il Milan di Allegri festeggiò lo scudetto.
E, guarda caso, anche il Milan deve ringraziare la Coppa Italia, alla quale è indirettamente legato il suo ultimissimo successo, nel 2016, quando la squadra che Montella ereditò da Brocchi, battuto in finale dalla Juventus, strappò la Supercoppa ai bianconeri campioni d’Italia. Se davvero questa è la stagione del grande riscatto del calcio milanese, lo sapremo a maggio, tra mercoledì 19 quando si assegnerà la Coppa Italia e il fine settimana successivo quando finirà il campionato. Nell’attesa, però, al di là dei rispettivi turnover, il Milan che aprirà gli ottavi stasera contro il Torino e l’Inter, che seguirà a ruota domani pomeriggio a Firenze, hanno il dovere di prendere sul serio questi impegni, anche perché vincendo si affronterebbero in gara unica nei quarti. È vero che Pioli non nasconde il suo più che legittimo sogno-scudetto,
anche se la strada è ancora lunga, come quella che porta al successo in Europa
League. L’obiettivo della Coppa Italia, però, sembra teoricamente più raggiungibile e poi è una chiave che apre le porte a successi ancora più importanti, come è accaduto anche al grande Milan di Rivera, che dopo aver conquistato la prima Coppa Italia nel 1967, vinse lo scudetto nel ’68, la Coppa dei Campioni ’69 e l’Intercontinentale. Sull’altro fronte, invece, dopo essere uscito nel modo peggiore dall’Europa, Conte non può permettersi una seconda bocciatura anticipata in coppa. Un motivo in più per portare avanti l’Inter, preparandosi nel modo migliore alla sfidascudetto di domenica contro la Juventus.