La Gazzetta dello Sport

Giampaolo ha ritrovato il Toro di lotta «Che bella risposta»

Il tecnico soddisfatt­o ma si lamenta per il calendario: «Giochiamo sabato, è la quinta partita in 13 giorni»

- di Mario Pagliara

C’è prima di tutto la risposta. Perché esistono anche sconfitte che sono differenti. Il Toro saluta la Coppa Italia uscendo a testa alta dal freezer di San Siro alla fine di una maratona estenuante, decisa solo da un calcio di rigore. Certamente Marco Giampaolo avrà ritrovato delle risposte differenti rispetto alla prova offerta sabato sera in occasione del k.o. incassato al Meazza sempre dai rossoneri. Il Toro che da questa mattina metterà la testa esclusivam­ente sulla delicatiss­ima gara di campionato in programma sabato contro lo Spezia potrà offrire al suo allenatore qualche certezza in più e delle informazio­ni più incoraggia­nti con le quali affrontare le sfide dell’immediato futuro. Ce lo ha detto la notte di Coppa Italia di ieri.

Leader sfortunato

L’errore decisivo dal dischetto porta la firma di quel Tomàs Rincon che veste i panni del trascinato­re sfortunato: proprio lui che è stato uno di quelli che durante i centoventi minuti contro il Diavolo ha sbuffato, rincorso gli avversari, pressato, provando a non mollare mai un centimetro. Ci teneva davvero il General a firmare la serata perfetta, e fino a quel momento in cui è stato chiamato per calciare il quarto rigore dei granata ci era anche quasi riuscito. Dopo la parata di Tatarusanu, sul suo volto è affiorata la smorfia di chi ha immediatam­ente capito di aver commesso l’errore che avrebbe indirizzat­o l’inerzia di una partita. Non è un caso che incontro a Tomàs sia subito andato il capitano Belotti per confortarl­o. E subito dopo tutti i compagni lo hanno circondato per consolarlo: perché Rincon è un generoso di quelli di qualità. Che dallo spogliatoi­o si fanno sempre volere bene. Anche quando l’errore – l’unico - costa caro.

Il tecnico

C’è comunque soddisfazi­one nel cuore della notte sul volto di Marco Giampaolo: «La squadra ha fatto bene, è stata competitiv­a: e questo era il nostro obiettivo – commenta il tecnico del Torino -. Alla fine purtroppo c’è stata la beffa e ci dispiace. Purtroppo rigiochiam­o sabato, e sarà la quinta partita in tredici giorni: questo calendario non mi è piaciuto e continua a non piacermi. Non abbiamo snobbato la Coppa Italia, c’è adesso la delusione ma dobbiamo riorganizz­arci per fare la conta per la prossima partita che per noi è importanti­ssima». E chiude: «Alla squadra ho chiesto di giocare, senza pensieri, perché non c’è una partita diversa dalle altre: ora ci concentria­mo sul campionato dove la classifica è preoccupan­te, però ci dobbiamo saper convivere. Noi non siamo dei grandi palleggiat­ori, ma ho molto rispetto dei giocatori che ho a disposizio­ne. E che stavolta mi hanno dato una grande risposta. Meité? Non era a disposizio­ne, perché è in partenza».

Orgoglio granata

E’ stata una vera autentica battaglia di Coppa. Di quelle lunghe, nella quale Giampaolo ritroverà molte argomentaz­ioni interessan­ti. Una di queste è stata offerta, senza dubbio, dalle prestazion­i di Alessandro Buongiorno e Jacopo Segre, due dei ragazzi cresciuti nel settore giovanile del Torino. Buongiorno è stato una conferma, dopo la brillante prestazion­e in campionato di Napoli e i primi passi da titolare mossi all’Olimpico contro la Roma: mai in soggezione, sempre pronto all’anticipo e alla battaglia. Segre è andato anche oltre le previsioni: sostanza e qualità senza mai fermarsi per tutti i centoventi minuti. Ha stretto i denti quando nei tempi supplement­ari ha avuto qualche problemino muscolare, e alla fine ha portato la partita a casa. Il Toro dovrà e potrà ripartire anche da loro.

C’è delusione, dopo aver giocato per 120 minuti, perdere così è una gran beffa

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Vanja Milinkovic-Savic, 23 anni, è alla seconda esperienza al Torino: dopo aver giocato una parte della stagione 2017-2018, è ritornato in granata la scorsa estate
Vice Sirigu Vanja Milinkovic-Savic, 23 anni, è alla seconda esperienza al Torino: dopo aver giocato una parte della stagione 2017-2018, è ritornato in granata la scorsa estate
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GETTY Ex Marco Giampaolo, 53 anni, allenatore del Torino

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