La Gazzetta dello Sport

Fancellu, il ventenne che per Ivan è il futuro

- ci. sco.

Quel giorno di fine settembre del 2018 — il 27, un giovedì — la ribalta se la prese il fenomeno Remco Evenepoel. Di prepotenza: nel Mondiale in linea jr di Innsbruck aveva staccato tutti e concluso alzando in aria la bici come un gladiatore. Ma nelle foto sul podio, a fargli compagnia, c’era proprio quell’Alessandro Fancellu — colse il bronzo — che Ivan Basso considera il «Nibali del futuro». Già sicuro del passaggio alla TrekSegafr­edo nel 2022, Fancellu compirà 21 anni il 24 aprile, è uno scalatore e dal cognome se ne possono intuire le origine sarde: i nonni paterni sono della zona di Olbia. «Ma mi sento più comasco, di Binago, che sardo», ha sempre detto Alessandro, che è cresciuto a pane e... Mortirolo, la salita-totem cara a Pantani che mette in comunicazi­one la Val Camonica con la Valtellina. Papà Salvatore gli faceva vedere le imprese del Pirata, mamma Monia è dell’Aprica. E Ivan Basso sostiene che Fancellu sia «nato per andare in bicicletta». Il suo modello è Vincenzo Nibali, anche se — come Evenepoel — aveva cominciato con il pallone, sgroppando sulla fascia. «Ma finivo spesso in panchina». Fancellu, che si destreggia bene tra i fornelli («ma senza sgarrare sul peso»), ha frequentat­o l’istituto agrario a Limbiate e ha due sorelle, Sofia e Giulia. La prima volta il Mortirolo lo aveva assaltato con una mtb, dal versante di Mazzo. Un paio di soste, ma arrivò in cima. Poi vide su Youtube le immagini del Pantani 1994 al Giro, e capì: la bici sarebbe stata il suo futuro.

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