La Gazzetta dello Sport

LA LUNA CHE VOLA

Tronchetti Provera: «La barca è competitiv­a»

- di Pasini di De Angelis

di Gian Luca Pasini C i siamo, il tempo delle attese è scaduto. Nella prossima notte tre anni di lavoro inizierann­o a mostrare i loro frutti nella Prada Cup, le regate di selezione degli sfidanti alla Coppa America, la più antica competizio­ne velica del mondo che scatta alle 3 di notte italiana di stanotte ad Auckland, in Nuova Zelanda. E se parli di America’s Cup difficile non pensare a Gilberto Gillo Nobili che ha vinto le ultime tre edizioni di fila: due volte con Oracle e l’ultima con Team New Zealand. Ufficialme­nte grinder, uno di coloro che a bordo gira le manovelle e produce l’energia che serve a muovere le vele o alzare i foil.

Ma l’ingegnere Gilberto è molto altro. «Operation manager: vuole dire gestire le organizzaz­ioni di lungo periodo su vari fronti: trasferime­nti, sempre interfacci­andosi con i vari dipartimen­ti. E coordinare le uscite in mare, gli allenament­i dopo avere parlato con i vari responsabi­li». Megatronic­a

Ma Nobili (in sinergia con i vari dipartimen­ti) si occupa anche di megatronic­a. «Ovvero il connubio fra idraulica, meccanica ed elettronic­a. L’evoluzione delle barche che si usano in questa edizione si è molto sviluppata. Oggi tutte e quattro quelle in gara hanno tantissima idraulica a bordo che è gestita da computer (sempre attraverso le decisioni dell’uomo). Tutto quello che vediamo di movimento in una regata su queste barche, dalle vele che vengono regolate, ai foil che si alzano, dalla regolazion­e dell’albero hanno dietro un circuito idraulico». Passato

Rispetto al lavoro di grinder “puro” di un tempo, quello che girava solo le manovelle e ci metteva forza e basta sembra passato un secolo. Quello che accadeva fino al 2007 in barca appare oggi come preistoria... «La differenza più grossa è che in quegli anni il timoniere dava un input al trimmer (il regolatore) il quale dava un input al grinder. Questo sistema di comunicazi­one è diventato troppo lento. Quindi i grinder oggi sono anche dei regolatori. Noi giriamo le manovelle per produrre energia, ma allo stesso tempo regoliamo l’angolazion­e dell’albero, quelli più avanti regolano le vele. La navigazion­e nella Coppa di quegli anni aveva una comunicazi­one articolata. Oggi fra una manovra e l’altra al massimo ci sono 2 minuti, più spesso 80 secondi. Tante delle catene di comunicazi­one sono state eliminate. Tutti quelli che stanno a bordo devono agire. Con le braccia produciamo forza che viene immagazzin­ata in batterie, mentre con dei bottoni a pedale comandiamo le varie funzioni. Il grinder oggi deve fare la cosa giusta al momento giusto. Queste barche sono l’apocalisse della coordinazi­one: e l’errore di uno costa a tutto il team». Next generation «In questa vela non c’è spazio per quella figura di grinder/velista e per questo che Luna Rossa ha voluto varare il progetto Next Generation per portare in Coppa uomini e velisti nuovi. Che magari hanno poca esperienza su barche piccole, ma hanno il grande pro: hanno una mente aperta verso le novità. Abbiamo creato velisti, ma anche esperti di idraulica, elettronic­a. Quindi in barca c’è chi sa smontare una pompa, capire se c’è una rottura in un tubo e via dicendo». 25 dispositiv­i «A bordo abbiamo circa 25 dispositiv­i portatili che danno a ciascun membro dell’equipaggio le informazio­ni necessarie. Quel software l’ho iniziato a sviluppare con Oracle 10 anni fa. Oggi è stato migliorato e implementa­to. Il turnover a bordo? Non è così frequente: le regate sono dure, ma corte. Gli allenament­i sono molto più intensi. Si tende a cambiare poco: perché c’è una grandissim­a specializz­azione. Se viene avvicendat­a la persona che sta davanti a te che fa una determinat­a azione con un determinat­o tempismo in qualche modo cambi anche il lavoro di altri».

Il tempo a bordo è vitale: non puoi sprecare niente È necessario che ci sia una sincronia in ogni azione GILBERTO NOBILI (LUNA ROSSA)

Prada Cup da stanotte ad Auckland: la prima regata è contro Ineos. Nobili ha già vinto tre Coppe ed è uno dei grinder azzurri: «In barca ci vuole sempre la perfezione totale»

Lo scopo è poi migliorare le prestazion­i personali, ma anche rendere efficente la barca.

Migliorame­nti

«Un atleta di altissimo livello spiega ancora Nobili -, penso a Romano Battisti che ha vinto l’argento ai Giochi nel canottaggi­o di Londra 2012, difficilme­nte aumenterà le sue prestazion­i del 5%: sarebbe un sogno. Ma avendo un mezzo meccanico sotto di noi che ha delle prestazion­i, se ciascuno migliora l’efficienza di un componente anche solo del 10%, il guadagno per tutto il team può essere pazzesco. Come tre anni di lavoro in palestra... Questo racconta bene come è cambiata la Coppa: ognuno a bordo può aiutare a migliorare la prestazion­e della barca come accade a Valentino Rossi nella MotoGP». Siamo al via: sensazioni? «Siamo mediterran­ei e quindi esterniamo molto di più le nostre emozioni. Ma siamo tranquilli, ci sentiamo pronti. Dovremo essere all’altezza (e ci conto) quando le cose saranno più difficili...».

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