La Gazzetta dello Sport

SINDACA IN CAMPO

«Roma al Flaminio? Siamo aperti a ogni soluzione»

- di Cecchini

«Inter-Juve sfida scudetto? Dipende per chi. Un pari o un k.o. dell’Inter andrebbe tutto a vantaggio del Milan. Il lavoro di Pioli sta ripagando alla grande. Arriverà fino in fondo. Dovrebbe solo avere un crollo improvviso, ma non succederà: è molto motivato e giovane». Marco Tardelli è uno dei tanti doppi “ex” di Inter-Juve. Sul profilo whatsapp, da qualche tempo, c’è una splendida foto di lui e Pablito abbracciat­i a Villar Perosa. Fa quasi male guardarla a lungo.

3Su chi puntava all’inizio? «Sull’Inter. Ha tutto per vincere, s’è “rafforzata” uscendo dall’Europa. Le resta la Coppa Italia, ma non mi sembra il pensiero principale».

3Conte lascia intendere che la rosa sia inadeguata.

«Credo abbia una rosa fantastica per la situazione in cui si trova. E non lo dico solo io».

3Le critiche per le sostituzio­ni contro la Roma?

«Si può sbagliare. Però, avesse vinto, tutti avrebbero detto “bravo”. Sempre difficile dare risposte dopo. Lui vede i giocatori e sa cosa fare. Certo, l’uscita di Hakimi ha aiutato la Roma».

3Come vede Pirlo allenatore? «Benissimo. L’inesperien­za non è un problema. Può diventare un ottimo tecnico, è calmo, sa gestire gli alti e bassi, tutte doti fondamenta­li in panchina. Ha solo bisogno di una società che lo aiuti e di una mano dagli anziani. La rosa è eccellente. Importante non gli creino dubbi e accettino tutte le sue scelte, se vogliono aprire un ciclo a lungo termine».

3Sta sbagliando qualcosa? «Ma doveva guidare l’Under 23 e l’hanno precipitat­o sulla panchina della Juve: inevitabil­e abbia qualche difficoltà. E poi Andrea è ancora “giocatore”: non capisce alcuni errori perché per lui era tutto facile. Ma non tutti possono essere alla sua altezza. Se supererà questa distonia farà un salto di qualità. L’importante è che gli facciano fare quello che pensa e vuole».

3Se l’aspettava in panchina? «E perché no? Era equilibrat­o, serio, già allenatore in campo. Prendeva in mano la squadra senza bisogno di dirglielo. Nell’Under 21 aveva due anni in meno di tutti gli altri, eppure faceva cose incredibil­i. All’Inter eravamo tutt’e due in un momento particolar­e e forse a volte non ci siamo capiti. Ma è un campione indiscutib­ile».

3Il più grande centrocamp­ista italiano dopo di lei e Rivera? Che bel reparto sarebbe... «Eravamo molto diversi, lui anticipava tutti con il pensiero. Noi tre assieme, però, non so: dovrei correre solo io?...».

3Ha capito come gioca Pirlo? «Pretende che la Juve gestisca e comandi sempre il gioco. Grande idea. Il problema è che non c’è un centrocamp­o adeguato per metterla in pratica. Credo stia aspettando Arthur, ma la Juve resta una squadra di fuoriclass­e come CR7 e Dybala che giocano più spesso per se stessi. E così è difficile creare un “gioco“. Ma è anche vero che la dimensione la fanno i grandi giocatori. Prenda Juve-Sassuolo…» 3Cos’è successo? «Sassuolo eccellente, conosceva a memoria tutti i movimenti. La Juve no. Pirlo ci arriverà tra un po’, De Zerbi ci lavora da tanto. Il Sassuolo ha giocato sicurament­e meglio, ma non aveva un finalizzat­ore. Però nella gestione era più forte».

3Alla Juve mancava Locatelli: è una banalizzaz­ione? «Difficile dirlo, ma Locatelli è cresciuto, gestisce palla e squadra, e alla Juve manca la gestione nei momenti difficili. Di questo soffre la difesa che a volte non è protetta. Il centrocamp­o è fondamenta­le».

3Potrebber­o esserci problemi contro l’attacco nerazzurro. «Senza De Ligt non è lo stesso. Deve affrontare un attacco eccezional­e che vive sulle ripartenze, una situazione che la Juve soffre perché poco protetta. Lukaku è fortissimo, un punto di riferiment­o unico al mondo, e Lautaro sta crescendo attorno a lui. Si completano. Oltretutto la Juve non sa attendere ed è discontinu­a in alcuni giocatori. Chiesa non si è ripetuto col Sassuolo. Questione di età, ma Pirlo deve convivere con questa discontinu­ità». 3Dybala: problema o ricchezza? «Ricchezza, non scherziamo, ma se continua così rischia di diventare un problema. Il miglior Dybala ha bisogno di sentire fiducia: oggi non mi pare ce ne sia tanta. Morata per ora è un partner migliore per CR7, ma non c’è il vero Dybala».

3Può arrivare Scamacca...

«Bel giocatore, giovane, può crescere tanto in una squadra che ha più qualità del Genoa. Mi ricorda Pellé giovane, con più tecnica. Un centravant­i che fa movimento, aiuta, potente, piedi buoni».

3 I problemi dell’Inter?

«Farebbe molto comodo Locatelli accanto a Barella con Brozovic dietro. Sarebbe una mediana ideale».

3No Sensi no Eriksen?

«Sensi ha dato tanto all’inizio, poi non ho capito perché sia scomparso al di là dell’infortunio. Con Eriksen non si sono trovati. Non c’è stata empatia. Forse non gli hanno dato le chance concesse ad altri, però lui poteva fare di più. Un peccato tenerlo in panchina. Probabilme­nte il problema è che era meno abituato alla tattica. In Premier League, malgrado i tanti tecnici stranieri, soltanto Guardiola ha veramente cambiato qualcosa». 3Come finisce Inter-Juve? «Le assenze di De Ligt, Dybala e Cuadrado, il più importante prima di uscire, in teoria sono gravissime. Vedremo in campo». 3Milan spettatore interessat­o. «Il Milan c’è. Merito anche di Ibra che, all’inizio, ha dato moltissimo a ragazzi impauriti. Adesso il Milan viaggia anche senza di lui e, quando sarà di nuovo al completo, potrà soltanto migliorare. Pioli ha creato una bella squadra, è sempre sereno, ha lavorato con la stessa intensità anche quando sembrava lo esonerasse­ro. Era così anche da giocatore».

3Scudetto a tre o lista ampia?

«Ampia. Non è un campionato bellissimo, ma non ne ricordo uno così interessan­te. Possono vincerlo almeno in sei. Voglio sempre vedere l’Atalanta, divertente, spettacola­re, offensiva: ha risolto il problema Gomez, ritrovato il miglior Ilicic. Ha qualità da grande. Ogni tanto ha un piccolo calo ma recupera. Per me è da scudetto, anche se quelli abituati a vincerlo hanno più probabilit­à».

3Le altre sono Napoli e Roma?

«Sì, con i punti di forza Fonseca e Gattuso. Il portoghese è riuscito a trovare un equilibrio senza Zaniolo, in teoria il più forte. Può darsi che avrebbe qualche punto in più, ma ha studiato una formula alternativ­a. Diamogli tempo. Gattuso mi piace perché dice quello che pensa e, se non lo seguono, stanno fuori. Il guaio è la mancanza di una punta centrale. Senza Osimhen, e senza lo stesso Mertens, soffre».

I bianconeri rischiano perché la difesa è poco protetta Sfida scudetto? Dipende. Il Milan arriverà fino in fondo MARCO TARDELLI

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6 gol
ANSA Acrobazie Tardelli ha segnato 52 gol con la Juve e 8 con l’Inter. Qui due reti: in alto con la Juve in un derby del 1979; sopra con l’Inter al Bari nel 1985. In Nazionale ha segnato 6 gol
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