La Dea ha fame Gasp a caccia: «Non snobbiamo questa Coppa»
La sua Atalanta non ha vinto un trofeo Tabellone e condizione fanno sperare
ian Piero Gasperini si è formato, prima da calciatore e poi da allenatore, nella grande scuola Juve. Un club che ha in «vincere è l’unica cosa che conta» il proprio motto. E all’Atalanta il Gasp ha vinto molto più del previsto, ma mai fino in fondo. Nessun trofeo in bacheca. Ci è andato molto vicino due anni fa in Coppa Italia, quando in finale cedette negli ultimi 10’ alla Lazio, tra i veleni arbitrali. Una gara che Gasperini ha sempre faticato a digerire. Ma, come diceva il Paolo Maldini giocatore, il bello del calcio è che domani c’è sempre un’altra partita. Da allora la Dea ha assunto stabilmente il rango della big, centrando due qualificazioni in Champions e facendosi rispettare in Italia e in Europa. Non pensate però che a Bergamo arrivino ora a snobbare la Coppa Italia, il trofeo forse più raggiungibile, almeno sulla carta. Oggi l’ottavo con il Cagliari è l’inizio di un’avventura che Gasp e i suoi sperano finalmente di portare fino in fondo. Anche nel 2018-19, quando i nerazzurri raggiunsero la finale, il primo scoglio fu proprio la squadra sarda. La sceneggiatura
Gpotrebbe essere simile, magari stavolta con il lieto fine. Per un club che non alza una coppa dal 1963 sarebbe una pagina storica. Perché le qualificazioni in Europa portano soldi e prestigio, ma i trofei hanno un posto speciale nel cuore di qualunque tifoso.
Turnover sì, ma...
Contro il Cagliari Gasperini testerà comunque qualche seconda linea. «È necessario perché da domani iniziamo un tour de force di quattro partite in dieci giorni: dovremo utilizzare tutta la rosa». Se lo può permettere il tecnico, perché l’Atalanta è in grandi condizioni. Non solo i titolari, ma anche le cosiddette riserve. «Chi è entrato nelle ultime partite ha dato un grande contributo», dice fiducioso il Gasp. E allora spazio a Sportiello tra i pali, al ritorno di Sutalo e Caldara in difesa, alla prima dal 1’ del nuovo acquisto Maehle e del russo Miranchuk, finalmente a posto fisicamente. È soprattutto da loro che l’allenatore nerazzurro si aspetta i guizzi per andare avanti in una competizione che «in tanti prendono sottogamba, ma poi quando avanzano vogliono vincere». Non Mojica: il colombiano torna al Girona, prima di essere girato, sempre in Spagna, all’Elche.
Tabellone
Anche il calendario sorride all’Atalanta. La Dea è infatti nella parte sinistra del tabellone, dove non ci sono Milan, Inter e Juve. La prima, la seconda e potenzialmente la terza in classifica dell’attuale Serie A, dato che i bianconeri possono scavalcare la Roma vincendo il recupero col Napoli. Non che il cammino si possa giudicare semplice: Lazio, Roma o Napoli sono i probabili incroci necessari per giocarsi poi la finale. Non solo, il percorso obbligherebbe agli straordinari. L’Atalanta il 20 gennaio sarà di scena a Udine per il recupero di campionato, il 27 è in calendario l’eventuale quarto di finale di Coppa Italia, il 3 e il 10 febbraio andata e ritorno delle semifinali. In pratica due partite a settimana per un mese, prima che ricominci la Champions. Ma per un gruppo che ha fame di trofei, avere un menù così ricco non può far paura. È il momento di arrivare al dolce, anche a rischio di pagare un conto salato.
(ha collaborato Matteo Spini)
●Il 2 giugno 1963 è una data storica per tutti i tifosi dell’Atalanta. Quel giorno, grazie a una tripletta di Angelo Domenghini (nella foto) nella finale di San Siro contro il Torino vinta per 3-1, la Dea alza il suo unico trofeo: la Coppa Italia. Nella stessa competizione giocherà anche due finali, nel 1986-87 e nel 2018-19. L’unica altra finale fu sempre nel 1962-63 nell’allora Coppa delle Alpi.
ALLENATORE Gasperini
PANCHINA 95 Gollini, 31 Rossi, 2 Toloi, 6 Palomino, 17 Romero, 33 Hateboer, 8 Gosens, 15 De Roon, 44 Gyabuaa, 77 Cortinovis, 72 Ilicic, 7 Lammers, 91 Zapata SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI nessuno INDISPONIBILI Pasalic e Ruggeri BALLOTTAGGI Sutalo-Palomino 60-40%, Depaoli-Gosens 60-40%, Freuler-De Roon 70-30%
ALLENATORE Di Francesco
PANCHINA 28 Cragno, 1 Aresti, 40 Walukiewicz, 22 Lykogiannis, 8 Marin, 17 M. Tramoni, 36 Boccia, 10 Joao Pedro, 32 Delpupo, 27 Cerri, 33 Sottil, 9 Simeone SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI nessuno INDISPONIBILI Faragò, Carboni, Godin, Nainngolan e Klavan
(da valutare), Rog (stagione finita) BALLOTTAGGI nessuno
ARBITRO Dionisi ASSISTENTI Grossi-Bercigli IV UOMO Gariglio VAR Nasca AVAR Galetto TV Rai 2 INTERNET www.gazzetta.it