La Gazzetta dello Sport

IMMOBILE E DZEKO A CACCIA DI GOL LAZIO-ROMA SFIDA A TUTTO CAMPO

Ciro ha già 11 reti, Edin è fermo a 7. I bomber e i quattro incroci decisivi dai due portieri spagnoli ai re degli assist Luis Alberto e Pellegrini

- Stefano Cieri e Andrea Pugliese di ROMA

Tanti duelli, un solo obiettivo. Mettere le mani sul derby. La stracittad­ina della Capitale - la prima senza pubblico, la prima di venerdì - vivrà come sempre di tante sfide nella sfida. Duelli a distanza, perché ognuno starà nella sua zona di campo, ma dal cui esito dipenderà anche quello della partita. E allora vediamo gli incroci più importati, quelli che possono decidere il derby numero 153.

DERBY SPAGNOLO I portieri che si sono ripresi la scena

Pepe Reina tra i pali biancocele­sti, Pau Lopez tra quelli gialloross­i. La sfida tra i portieri parla spagnolo. Da un lato l’esperienza e il carisma del laziale, ingredient­i fondamenta­li sempre, ma in un derby di più. Dall’altro la vena ritrovata del romanista, che contro l’Inter ha sfoderato la migliore prova stagionale. Se il derby si fosse giocata all’inizio del campionato, nessuno dei due sarebbe partito titolare. Reina doveva fare il secondo a Strakosha. Un vice esperto, pronto a fare la sua parte, ma pur sempre un vice. Poi, complice il covid che ha messo fuori causa l’albanese, l’ex portiere di Napoli e Milan si è preso i gradi da titolare e non li ha più mollati. Grazie a prove convincent­i e ad un buon feeling con la squadra. Pau Lopez, dopo gli alti e bassi della scorsa stagione, era finito dietro Mirante. E se il portiere italiano non si fosse infortunat­o, sarebbe ancora lui il titolare. Pau Lopez ha però sfruttato l’occasione ed ha dato segnali di inversione di tendenza nel rendimento. La sua crisi era iniziata proprio nel derby, quasi un anno fa, con la papera che favorì il pareggio di Acerbi. Ora una nuova stracittad­ina può agevolare

I biancocele­sti Acerbi dà solidità, Immobile attacca gli spazi come un maestro

la sua definitiva rinascita. E il ritorno al ruolo di titolare.

SFIDA AZZURRA I due centrali verso l’Europeo

Se la sfida tra i pali parla spagnolo, quella in difesa è in chiave azzurra. Gli occhi sono su Francesco Acerbi e Gianluca Mancini. Il primo è ormai un punto fermo della Nazionale, ma anche il romanista è entrato nel giro dell’omonimo c.t. Mancini. Entrambi, salvo sorprese, faranno parte della lista dei 23 che a giugno prenderann­o parte all’Europeo. Che l’Italia giocherà proprio all’Olimpico. Il derby, per loro, può essere un antipasto di ciò che accadrà nello stesso stadio in estate. Nell’ultima stracittad­ina Acerbi fu grande protagonis­ta. Non in chiave difensiva, ma nell’area avversaria, dove firmò il gol del definitivo 1-1. Spera ovviamente in un bis e, per riuscirci, in questi giorni sta centellina­ndo l’impegno in allenament­o per non sovraccari­care quei muscoli che ultimament­e gli hanno dato problemi. Spera in un bis anche Mancini. Il difensore romanista è infatti reduce dal gol, bello e decisivo, all’Inter.

ASSIST D’ORO I due maghi dell’ultimo passaggio

E poi c’è la sfida degli assist, quella dei maghi dell’ultimo passaggio. Da una parte Luis Alberto, dall’altra Lorenzo Pellegrini. Nella scorsa stagione si sono contesi a lungo il titolo di miglior assistman del campionato, in questa sono partiti un po’ in sordina (finora per il gialloross­o ne sono arrivati tre, per il biancocele­ste neanche uno) ma contano di recuperare presto (per ora ci pensano Mkhitaryan con 8 e Milinkovic con 5). La fantasia delle due squadre dipende molto dalla loro verve. Pellegrini è tornato a giostrare da trequartis­ta e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Luis Alberto continua ad essere l’uomo in grado di fare da collante tra centrocamp­o ed attacco e domani potrebbe essere la vera sorpresa. Nel senso

I gialloross­i Mancini è in forma, Dzeko vuole lasciare ancora il segno

che Inzaghi conta su di lui come possibile attaccante in più.

RETI A GRAPPOLI Edin contro Ciro I simboli del gol

Infine Dzeko contro Immobile, gli uomini che decidono nella maggior parte dei casi il destino delle rispettive squadre. Perché la Roma si poggia sempre tanto sul centravant­i bosniaco, sia quando c’è da attaccare (con Edin che funge anche da regista offensivo), sia quando c’è da difendere (e ci si poggia su di lui per far salire la squadra). Esattament­e come la Lazio è costruita per mandare in gol uno come Immobile, maestro nell’attaccare gli spazi. In questa stagione il biancocele­ste ha già segnato 16 gol (11 in campionato e 5 in Champions), il gialloross­o è fermo a 8 (7 in Serie A e uno in Europa League). Domani, però, sarà una sfida a parte. E loro vogliono essere decisivi.

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