«Sfida bellissima, fa bene alla città Roma al Flaminio? Pronti a discutere»
La sindaca della Capitale «Il ritorno con i tifosi? Vedremo... Impianto della Lazio, c’è dialogo Il Palazzetto abbandonato fa male, ma stiamo intervenendo»
utto è politica», spiegava Aristotele più o meno 25 secoli fa. E allora, per parlare di derby a Roma, non c’è niente di meglio che farlo con Virginia Raggi, sindaca della Capitale, chiamata tra l’altro a gestire il dossier sul nuovo stadio giallorosso.
«TStracittadina anomala, in Campidoglio se ne percepisce lo stesso l’avvicinarsi? «Certo. Da che ho memoria, qualsiasi cosa succeda, il derby prende tutti. Le battute, gli sfottò, le scaramanzie ci sono sempre. Gli animi si stanno infervorando. Il calcio penso che ci faccia staccare la spina dai problemi quotidiani. È come se i romani mettessero ciascuno un pezzo di sé nella partita. Lo sport sano serve a ciò. Il resto non è sport e inquina tutto».
3 3Che
ricordo ha dei derby? «Già alle elementari si respirava un clima di sfottò, perché a Roma si comincia presto. Dal vivo, poi, ne ho visti diversi e sono stati sempre emozionanti.
Quelli a a cavallo del 2000, tra l’altro, valevano lo scudetto. Mio marito, inoltre, è tifoso della Lazio e anche a casa ci si prepara: alcune cose si possono dire, altre no; alcuni amici li possiamo sentire, altri no. Insomma, è un rito».
3Per
un sindaco, a Roma, dichiarare la propria fede calcistica può far perdere voti? «Non la metterei così, ma c’è sempre così tanta rivalità che ci si muove sui gusci d’uovo. Avere due grandi club, a Roma, però, significa avere grandi opportunità».
3Secondo
l’auspicio del presidente Gravina, spera che il derby di ritorno possa essere aperto ai vaccinati al Covid? «L’emergenza sanitaria ci impone di tenere la guardia alta. Io lo spero, ma dovremo vedere ciò che succede».
3Nel
suo mandato l’interlocuzione con Roma e Lazio è stata agevole?
«Abbiamo sempre collaborato, soprattutto nelle iniziative a favore delle persone più fragili. Tutti i presidenti sono stati umani, e questo fa loro onore».
3Per
i due club, si può dire che il prossimo, con le dovute differenze, potrebbe essere il quinquennio degli stadi di proprietà?
«Certo. Per la Lazio, al momento non sono stati presentati progetti, ma le interlocuzioni sono aperte. Per la Roma, abbiamo trovato un progetto per Tor di Valle già incardinato e lo abbiamo migliorato, riducendo le cubature. Il Comune ha fatto quello che doveva fare».
3Ma
se, in tempi di Covid, ci fosse un’ulteriore richiesta di riduzione di cubature, servirebbero ancora tempi infiniti per l’ok?
«Siamo aperti a qualunque valutazione. La proprietà è cambiata. Vedremo se i Friedkin vorranno migliorare o variare. Tutto andrà fatto secondo le regole. Noi siamo disponibili».
3Se
i proponenti decidessero di cambiare area e di approdare al Flaminio, di cui si è parlato, o a Tor Vergata, ci sono delle pregiudiziali negative?
«Qualora ci fosse l’intenzione, vedremo. Noi siamo a disposizione e aperti verso qualunque proposta».
3Sulla
questione stadio, rifarebbe tutto?
«Ho fatto ciò che era da fare nel rispetto della legge. Le inchieste non hanno riguardato gli atti e le procedure, ma hanno rallentato. Ho fatto fare delle “due diligence” su tutto l’iter perché le cose devono essere fatte bene come garanzia per tutti. Che poi alcune norme per realizzare opere pubbliche, e non parlo solo dello stadio, dovrebbero essere semplificate, io non l’ho mai nascosto. L’Italia deve poter correre di più».
Tor di Valle? Se i Friedkin vorranno cambiare, siamo a disposizione
3Palazzetto
dello Sport: il suo degrado immalinconisce. Si farà qualcosa? «Assolutamente. C’era abbandono già da vari anni e abbiamo subito iniziato a lavorare. Non è semplice, ma stiamo intervenendo».
3Intanto
si è perso il basket a
Roma.
«È una ferita aperta, però credo che all’orizzonte stia spuntando il sole».
3Lo
vedrà il derby? «Domanda difficile. Se non dovessi farcela, metteremo la telecronaca in sottofondo».
3Azzardo:
ce lo fa un pronostico?
«Scherza? Non si fa mai».
La Lazio non ha ancora presentato un progetto, per ora solo colloqui
3Tentiamo
ancora: da qui a 10 anni Roma e Lazio riusciranno a rivincere uno scudetto? «Spero anche più d’uno, e per ciascuna squadra».