Super Muriel, Atalanta ai quarti Sorpresa Spal: si regala CR7
Apre Miranchuk, pareggio di Sottil, poi Muriel e Sutalo mandano la Dea ai quarti. DiFra: 4 k.o. su 4 nell’anno
COPPA ITALIA
Coppa Italia o campionato, non fa grande differenza: Muriel segna (e fa segnare), l’Atalanta vince. Sette gol nelle ultime sei partite il colombiano (e sono già 13 stagionali), sei vittorie nelle ultime otto per la Dea, e sempre segnando almeno tre gol. Altre abitudini consolidate: la capacità di autobattezzarsi di Miranchuk, che ha segnato alla sua prima in Champions, in campionato e ieri anche in Coppa Italia. La capacità di reazione della squadra, come a Benevento: scivolata sull’1-1 di Sottil (è scivolato Sutalo, in realtà, che se l’è lasciato scappare), ha lasciato al Cagliari solo 5’ di coraggio e di illusione, rimettendosi poi la partita in discesa nel giro di tre minuti. Conseguenza, la possibilità per Gasperini di preservare energie per le altre tre partite nei prossimi nove giorni: totalmente risparmiati Gollini, Toloi e Zapata, gli altri titolari dosati interscambiandoli anche ieri. Ultima ma non ultima conferma: come due anni fa la Dea si è presa i quarti di Coppa Italia eliminando il Cagliari, che ieri ha solo provato a tenerle testa. La sua versione migliore si è vista forse dopo il 3-1, a verdetto già emesso, con un atteggiamento più coraggioso al di là degli ingressi di Joao Pedro e Cerri e una traversa di Sottil che ha rischiato di riaprire un’altra volta la partita. Ma nel complesso l’incubo di un campionato che tende al peggio ha galleggiato anche ieri sera: squadra né abbastanza serena, né abbastanza cattiva, che nel 2021 ha perso 4 volte su 4.
Martellamento
Copione scritto già nel primo tempo: Atalanta dominante, Cagliari respingente. Alla ricerca del ruolo migliore per Miranchuk, Gasperini lo aveva mandato a fare il trequartista, con licenza di avvicinarsi alla porta in sincronia - non sempre registrata - con i movimenti a rientrare di Malinovskyi. E in effetti il russo si era trovato per almeno tre volte a portata di tiro, il primo a testare la serata di Vicario, perfettamente in linea con le serate di gloria toccate in questi giorni ai portieri di Coppa Italia: un gol annullato per fuorigioco e poi due parate, come antipasto di un altro doppio intervento su Gosens e Freuler. Ma di una specie di tirassegno si trattava, in effetti. Di Francesco aveva studiato un 4-1-4-1 con Marin basso davanti alla difesa, ma la sua squadra, prigioniera del martellamento costante dell’Atalanta, più che distendersi in ampiezza era costretta ad arroccarsi: senza trovare quasi mai, per alzarsi, le sponde di Pavoletti, tosto ma impegnato da Romero in un duello durissimo.
Ci pensa Luis
Il piano di arrivare almeno al riposo senza danni era naufragato a meno di 2’ dalla meta, con una percussione di Djimsiti rifinita da Muriel per il sinistro come sempre arpionato di Miranchuk. L’Atalanta, raggiunta al 10’ da Sottil, aveva rischiato di inciampare sul suo solito limite, la scarsa capitalizzazione della sua superiorità: nell’azione precedente Muriel, che aveva già scheggiato la traversa su punizione, si era visto respingere da Vicario (11 parate complessive, record per il Cagliari) il 14° tiro per un solo gol. Ma poi si è occupato lui di chiudere la pratica: 2-1 con un lampo di sinistro e l’angolo velenoso su cui Sutalo si è fatto perdonare con il 3-1.