Torino, Finals da sogno Tesoro da 600 milioni
Montepremi di 78 milioni per cinque anni, dal 2021 al 2025 E intanto in un mese sono già stati venduti 40.000 biglietti
TENNIS
Circondati dalle montagne innevate che si specchiano sulle vetrate dello splendido Grattacielo Intesa, gli «alpinisti per caso» si ritrovano a celebrare l’inizio dell’avventura. La sapida definizione è del presidente della Federtennis, Angelo Binaghi: «Il successo degli Internazionali d’Italia è stato l’apice del nostro percorso di vent’anni. Così, un po’ per caso, quando nel novembre del 2018 ci è stato detto che si apriva il bando per le Atp Finals, ci siamo messi in moto per capire fino a che punto avremmo potuto arrivare. E alla fine ci siamo ritrovati ad aver scalato l’Everest, riuscendo a portarle a Torino con uno sforzo straordinario che ha coinvolto tutte le istituzioni, mai così coese». Il Masters, definizione romantica dell’ultimo appuntamento stagionale che raccoglie i migliori otto del mondo, dal 1970 è garanzia di spettacolo tecnico e, con il passare del tempo, si è trasformato in un evento di massa capace di coniugare lo sport con il business grazie a un indotto che può approdare anche a 600 milioni di euro per i cinque anni del contratto che lega la Federazione all’Atp (il torneo si disputerà in Italia dal 2021 al 2025).
I numeri del successo
Pareva un’impresa folle, poiché si trattava di entrare in un circolo virtuoso che nella storia aveva coinvolto anche metropoli come New York, Shanghai e Londra, sede delle ultime 12 edizioni. Invece, a dieci mesi esatti dal primo punto che si giocherà sul campo (debutto il 14 novembre, finale il 21), i numeri di partenza destano impressione. Confermato come sede dell’evento il Pala Alpitour con i suoi 14.350 spettatori, nel primo mese la prevendita ha fatto registrare richieste per 40.000 biglietti sui 180.000 a disposizione, con il 20% di acquisti effettuato da appassionati al di fuori dall’Europa. L’incasso sfiora già i 5 milioni di euro, il punto di caduta fissato dalla Fit per chiudere in pareggio. La speranza, ovviamente, è che alla fine dell’autunno la pandemia abbia smesso di mordere, consentendo l’affluenza piena, ma in ogni caso al momento sono stati assegnati solo i settori e non i posti, in modo da poter reagire con prontezza ad eventuali nuove regole sul distanziamento. Di tutti i tagliandi, poi, 18.000 verranno riservati a una clientela business e 12.000 saranno inseriti in un pacchetto di servizi turistici per promuovere l’evento e il territorio, perché le Finals sono l’occasione di un rilancio di tutta l’economia cittadina e regionale, come ricorda la sindaca, Chiara Appendino: «Dovremo far conoscere le nostre eccellenze, a tutti i livelli. Per cinque anni Torino sarà al centro del mondo, perciò stiamo lavorando tutti insieme per creare un evento in grado di durare tutti i giorni dell’anno, con la città coinvolta e con
Saremo il centro del mondo e faremo conoscere le nostre eccellenze
Siamo partiti con una scommessa e alla fine abbiamo scalato l’Everest
Le Finals saranno un modello per la ripartenza di tutta l’Italia
grande attenzione a tutte le realtà del territorio». Collaborazione ed entusiasmo che possono diventare un modello per riplasmare il Paese dopo i mesi durissimi del coronavirus, secondo gli auspici di Vito Cozzoli, presidente di Sport e Salute: «Se gli scienziati vedono giusto, a novembre saremo più al riparo dalla pandemia e contiamo sulle Finals per riaccendere il fuoco sportivo e dimostrare che la ripartenza in sicurezza è possibile. Possiamo essere un punto di riferimento anche per la ripartenza dell’Italia».
Speranze azzurre
Intanto il Governo ha già sbloccato i primi 18 milioni di euro dei 78 che servono a garantire il montepremi dei cinque anni del torneo. E così una scommessa all’apparenza incosciente sta prendendo il largo con un vento assai favorevole, accompagnata pure dal rinascimento azzurro delle racchette, con Berrettini numero 10 al mondo, Fognini numero 17 e Sinner miglior under 20 planetario: «Vogliamo trasformare le 15.000 persone che ci attendiamo ogni giorno da spettatori a tifosi - sogna il presidente Bi
naghi - perché siamo sicuri che a Torino, magari già da quest’anno, vedremo giocatori italiani alle Finals». Un traguardo che Berrettini ha già tagliato nel 2019 a Londra e che, come conferma in un video messaggio, sogna di replicare tra dieci mesi: «Le Finals sono una grande cosa per l’Italia e per il tennis in generale, la cosa più bella che mi sia mai accaduta su un campo. La qualificazione è stata una delle gioie più grandi della mia carriera insieme alle semifinali degli Us Open. Spero di esserci e di qualificarmi, non ho mai giocato a tennis a Torino e speriamo sia una prima volta molto importante. Ce la metterò tutta». Anche il russo Daniil Medvedev, vincitore dell’ultima edizione, non ha voluto far mancare il suo saluto: «Amo l’Italia, amo giocare da voi e ovviamente ho un grande ricordo delle Atp Finals. Spero di rivedervi a novembre». Il meglio del mondo per una settimana a Torino: e non serve darsi i pizzicotti per crederci.