BROOKLYN, TRE TENORI SOLDI E TANTI TIFOSI VIP CACCIA AL MITO LAKERS
Harden, con Durant e Irving, porta i Nets in una nuova dimensione. Per entrare nell’élite serve solo l’anello, quello che i campioni, punto di riferimento, non vogliono mollare
Brooklyn non si nasconde. «Puntiamo al titolo, è il nostro momento» dice sicuro il g.m. Sean Marks, col suo inconfondibile accento neozelandese. Non potrebbe essere altrimenti dopo che i Nets hanno sconvolto l’Nba prendendo James Harden, che avrà anche rotto male con Houston, facendo i capricci da star viziata, ma resta il miglior realizzatore Nba delle ultime tre stagioni (sempre a oltre 30 punti di media), un perenne All Star, l’mvp 2018 e il terzo migliore della regular season nella passata stagione. Aggiungere il Barba a due fenomeni come Kevin Durant e Kyrie Irving significa puntare dritti all’anello. E lanciare una sfida totale ai Lakers, campioni in carica e punto di riferimento per tutti in questa stagione. Una sfida che va oltre il campo, perché se i Lakers hanno la tradizione di quella che con Boston è la squadra più vincente della storia Nba (17 titoli ciascuno) e il glamour di Hollywood con una parata di tifosi vip, i Nets da quando nel 2012 hanno deciso di lasciare il New Jersey per Brooklyn rifacendosi completamente il look sono diventati chic e così attraenti che stanno addirittura provando a sfidare l’egemonia dei Knicks nelle preferenze dei tifosi di New York, il mercato più grande dell’intera Nba. Ora, oltre che il fascino del nuovo, hanno anche i campioni: Durant, Irving e Harden insieme possono diventare un trio storico.
Sfidante
Vincere è quello che manca a Brooklyn per essere veramente grande. Ha un proprietario che non bada a spese, il 56enne Joseph Tsai: nato a Taiwan, cittadino anche di Hong Kong e Canada e co-fondatore di Alibaba. Ha preso la maggioranza nella squadra nel settembre 2019 dall’oligarca russo Mikhail Prokhorov, patron dal 2010 e responsabile del trasferimento dal New Jersey a Brooklyn. I Nets dopo il trasloco del 2012 sono diventati un brand, il cui logo compare nello streetwear dei giovani di tutto il mondo. Hanno i tifosi vip, a cominciare da Jay-Z (ex azionista di minoranza) e la moglie Beyoncé, attrazione a bordo campo prima che la pandemia eliminasse dall’Nba lo spettacolo dei tifosi. Hanno un impianto splendido, il Barclays Center la cui costruzione ha anche riqualificato una zona centrale di Brooklyn. Avevano già provato a vincere costruendo un superteam, rinunciando al futuro per il presente proprio come hanno fatto ora, affiancando a Deron Williams tre stelle come Kevin Garnett, Paul Pierce e Joe Johnson. Era il 2013-14, finì malissimo coi Nets che arrivarono a fatica in semifinale di conference, dove persero dai Miami Heat di LeBron James e pagarono per anni la decisione di aver dato a Boston una pila di scelte al Draft per stelle a fine carriera come Garnett e Pierce. Ora è diverso: Harden arriva al suo apice, Durant sta mostrando di aver smaltito l’infortunio al tendine d’Achille. L’incognita è Irving, da una settimana in permesso: «Non vede l’ora di tornare in campo» ha detto Marks del suo imprevedibile play, sotto indagine Nba per aver partecipato ad un’affollata fe Con lui, Harden e Durant il primo titolo nella storia della franchigia è possibile.
I campioni
Lakers permettendo, ovviamente. Perché i campioni non hanno nessuna intenzione di passare il testimone. Sono la nobiltà Nba: stessa famiglia al timone dal 1979, con Jeanie Buss, attuale azionista di riferimento, che ha raccolto il testimone dal padre Jerry, che comprò la franchigia nell’anno in cui Magic Johnson sbarcò in Nba. I Lakers hanno il fascino della tradizione, delle leggende che hanno vestito la loro canotta (da Magic a Kobe Bryant, da Kareem Abdul-Jabbar a Shaquille O’Neal, ma l’elenco è lunghissimo) delle vittorie, delle star di Hollywood che prima della chiusura dello Staples Center per pandemia facevano la fila per farsi fotografare nei seggiolini a bordo campo, magari accanto a Jack Nicholson, punto di riferimento non solo per il tifo Lakers ma per l’intera tifoseria vip Nba. I Lakers sono soprattutto una corazzata in campo, già la squadra col miglior record (10 vinte-3 perse) che attorno a LeBron James e Anthony Davis sembra ancora più forte dello scorso anno, migliorata da un mercato sontuoso coi nuovi già perfettamente integrati. Per arrivare al livello dei Lakers, insomma, i Nets hanno tanta strada da fare. Il confronto del 18 febbraio, il primo di questa stagione, da ora è inevitabilmente segnato in rosso sul calendario di Brooklyn, che hanno messo LA nel mirino. Quel giorno sul parquet ci sarà uno scontro tra due mondi: la tradizione e la novità, Los Angeles contro New York, West Coast contro East Coast, LeBron James contro Kevin Durant, la squadra più vincente della storia contro quella che punta a mettersi al dito il primo anello. Una sfida totale. Una che, con Harden in campo, Brooklyn si sente pronta per vincere.