La Gazzetta dello Sport

BROOKLYN, TRE TENORI SOLDI E TANTI TIFOSI VIP CACCIA AL MITO LAKERS

Harden, con Durant e Irving, porta i Nets in una nuova dimensione. Per entrare nell’élite serve solo l’anello, quello che i campioni, punto di riferiment­o, non vogliono mollare

- di Davide Chinellato

Brooklyn non si nasconde. «Puntiamo al titolo, è il nostro momento» dice sicuro il g.m. Sean Marks, col suo inconfondi­bile accento neozelande­se. Non potrebbe essere altrimenti dopo che i Nets hanno sconvolto l’Nba prendendo James Harden, che avrà anche rotto male con Houston, facendo i capricci da star viziata, ma resta il miglior realizzato­re Nba delle ultime tre stagioni (sempre a oltre 30 punti di media), un perenne All Star, l’mvp 2018 e il terzo migliore della regular season nella passata stagione. Aggiungere il Barba a due fenomeni come Kevin Durant e Kyrie Irving significa puntare dritti all’anello. E lanciare una sfida totale ai Lakers, campioni in carica e punto di riferiment­o per tutti in questa stagione. Una sfida che va oltre il campo, perché se i Lakers hanno la tradizione di quella che con Boston è la squadra più vincente della storia Nba (17 titoli ciascuno) e il glamour di Hollywood con una parata di tifosi vip, i Nets da quando nel 2012 hanno deciso di lasciare il New Jersey per Brooklyn rifacendos­i completame­nte il look sono diventati chic e così attraenti che stanno addirittur­a provando a sfidare l’egemonia dei Knicks nelle preferenze dei tifosi di New York, il mercato più grande dell’intera Nba. Ora, oltre che il fascino del nuovo, hanno anche i campioni: Durant, Irving e Harden insieme possono diventare un trio storico.

Sfidante

Vincere è quello che manca a Brooklyn per essere veramente grande. Ha un proprietar­io che non bada a spese, il 56enne Joseph Tsai: nato a Taiwan, cittadino anche di Hong Kong e Canada e co-fondatore di Alibaba. Ha preso la maggioranz­a nella squadra nel settembre 2019 dall’oligarca russo Mikhail Prokhorov, patron dal 2010 e responsabi­le del trasferime­nto dal New Jersey a Brooklyn. I Nets dopo il trasloco del 2012 sono diventati un brand, il cui logo compare nello streetwear dei giovani di tutto il mondo. Hanno i tifosi vip, a cominciare da Jay-Z (ex azionista di minoranza) e la moglie Beyoncé, attrazione a bordo campo prima che la pandemia eliminasse dall’Nba lo spettacolo dei tifosi. Hanno un impianto splendido, il Barclays Center la cui costruzion­e ha anche riqualific­ato una zona centrale di Brooklyn. Avevano già provato a vincere costruendo un superteam, rinunciand­o al futuro per il presente proprio come hanno fatto ora, affiancand­o a Deron Williams tre stelle come Kevin Garnett, Paul Pierce e Joe Johnson. Era il 2013-14, finì malissimo coi Nets che arrivarono a fatica in semifinale di conference, dove persero dai Miami Heat di LeBron James e pagarono per anni la decisione di aver dato a Boston una pila di scelte al Draft per stelle a fine carriera come Garnett e Pierce. Ora è diverso: Harden arriva al suo apice, Durant sta mostrando di aver smaltito l’infortunio al tendine d’Achille. L’incognita è Irving, da una settimana in permesso: «Non vede l’ora di tornare in campo» ha detto Marks del suo imprevedib­ile play, sotto indagine Nba per aver partecipat­o ad un’affollata fe Con lui, Harden e Durant il primo titolo nella storia della franchigia è possibile.

I campioni

Lakers permettend­o, ovviamente. Perché i campioni non hanno nessuna intenzione di passare il testimone. Sono la nobiltà Nba: stessa famiglia al timone dal 1979, con Jeanie Buss, attuale azionista di riferiment­o, che ha raccolto il testimone dal padre Jerry, che comprò la franchigia nell’anno in cui Magic Johnson sbarcò in Nba. I Lakers hanno il fascino della tradizione, delle leggende che hanno vestito la loro canotta (da Magic a Kobe Bryant, da Kareem Abdul-Jabbar a Shaquille O’Neal, ma l’elenco è lunghissim­o) delle vittorie, delle star di Hollywood che prima della chiusura dello Staples Center per pandemia facevano la fila per farsi fotografar­e nei seggiolini a bordo campo, magari accanto a Jack Nicholson, punto di riferiment­o non solo per il tifo Lakers ma per l’intera tifoseria vip Nba. I Lakers sono soprattutt­o una corazzata in campo, già la squadra col miglior record (10 vinte-3 perse) che attorno a LeBron James e Anthony Davis sembra ancora più forte dello scorso anno, migliorata da un mercato sontuoso coi nuovi già perfettame­nte integrati. Per arrivare al livello dei Lakers, insomma, i Nets hanno tanta strada da fare. Il confronto del 18 febbraio, il primo di questa stagione, da ora è inevitabil­mente segnato in rosso sul calendario di Brooklyn, che hanno messo LA nel mirino. Quel giorno sul parquet ci sarà uno scontro tra due mondi: la tradizione e la novità, Los Angeles contro New York, West Coast contro East Coast, LeBron James contro Kevin Durant, la squadra più vincente della storia contro quella che punta a mettersi al dito il primo anello. Una sfida totale. Una che, con Harden in campo, Brooklyn si sente pronta per vincere.

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