La sveglia del Gallo
Toro, 3 trappole da scavalcare: Belotti pensaci tu Si è riposato in Coppa, ora è di nuovo carico. Pronto per questa fase calda
Il campionato del Toro entra in una fase cruciale. Questa seconda parte di gennaio può dire molto sull’esito dell’intera stagione: sarà una fase caldissima con tre partite-chiave (Spezia, Benevento, Fiorentina) in meno di due settimane. Serve una squadra «sveglia» e quindi l’universo granata rivolge il suo pensiero al Gallo Belotti: ci pensi soprattutto lui a tenere belli desti gli uomini di Giampaolo. Il capitano è a caccia del primo sigillo del nuovo anno. La sua progressione si è fermata il 17 dicembre all’Olimpico di Roma (1-3), però a Parma ha inciso sul rotondo successo torinista (3-0) con due pregevoli assist (in tutto sono stati cinque finora). Contro Verona e Milan, affrontate nel giro di tre giorni, Andrea è stato meno brillante. Sia per un inevitabile affaticamento atletico, sia perché la squadra non è riuscita a servirlo come si deve. Specialmente a San Siro dove il Toro del primo tempo era apparso due passi indietro a quello in ripresa dei quattro turni precedenti (tre pari e un successo). Così Giampaolo martedì sera nella rivincita di Coppa con i rossoneri lo ha tenuto a riposo fino ai supplementari. Al 92’ Simone Zaza, che molto si era speso, ha alzato bandiera bianca e allora al tecnico non è rimasta altra scelta che ricorrere al suo capitano, anche in prospettiva rigori.
Il rigore di Coppa
In questa mezzoretta in cui il Gallo si è dovuto calare a freddo (a San Siro temperatura sotto lo zero) in una sfida fattasi battaglia, gli è capitata una sola palla da calciare a rete, dal limite. Tatarusanu ha bloccato in tuffo, senza patemi. Ai rigori, però, il
Gallo ha fatto centro. Suo il tiro di apertura di una serie che alla fine ha sorriso al Milan: esecuzione impeccabile, forte e angolata, col portiere spiazzato. Questo Belotti gran faticatore, oltre che trascinatore, che prende botte di continuo, a ogni partita, non venendo sempre tutelato adeguatamente dagli arbitri, potrebbe domani contare sul supporto di altri due attaccanti, cioè Zaza e Verdi, che in tal caso agirebbe, nell’ambito del 4-3-1-2, alle spalle del tandem, secondo estro.
Scarsi segnali
I segnali di questi giorni non sono stati chiari perché Giampaolo ha dovuto preoccuparsi come prima necessità di recuperare le energie fisiche, stante i tanti (troppi) impegni ravvicinati dei suoi uomini. Solo nella rifinitura odierna può fare la prova generale del match di domani e vedremo se l’allenatore vorrà proseguire col 3-5-2 (più probabile) oppure tornare alla linea a 4 col rombo di centrocampo. Di sicuro Verdi sarà in campo dal 1’, magari da seconda punta. Il Gallo va comunque assistito, altrimenti non potrà fare molto. Il gennaio rovente comincia duque dallo Spezia, una «prima volta» assoluta tra Serie A e B a girone unico. Certo, nella storia del calcio italiano c’è quel precedente del Campionato di Guerra del 1944 in cui i calciatori dello Spezia diventati «Vigili del Fuoco» ebbero la meglio nello scontro diretto col Torino-Fiat (2-1), successo che li proiettò alla vittoria del quel torneo organizzato alla men peggio. L’unico precedente ufficiale risale invece agli anni Trenta e si trattava di Coppa Italia: i granata vinsero 4-2.