La Gazzetta dello Sport

Investiti 7 compagni di Sagan La Bora in ansia per Kelderman

Impatto con un Suv uscito da uno stop durante l’allenament­o a Peschiera Commozione cerebrale e ginocchio k.o. per l’olandese. Peter era in hotel

- di Luca Gialanella e Ciro Scognamigl­io

I feriti Gli altri sei sono tutti tedeschi: Schillinge­r ha fratture cervicali

Ultime pedalate Il team in Italia da 10 giorni Oggi la partenza per Gran Canaria

È dura, è dura e rischioso andare in bici. L’80% di chi guida è al telefono o lo guarda

L’incidente a pochi km dal luogo della tragedia della mia Roberta. C’è troppo nervosismo

Èsuccesso. Ormai anche ai profession­isti, e non soltanto a tutti gli appassiona­ti che pedalano nel terrore di essere colpiti o investiti. Le cifre sono spaventose, e non guardiamo il 2020 con il Covid che ha costretto le bici in garage: a fine 2019 sono state 300 le vittime sulla strada. Dalla tragedia di Scarponi nel 2017 la sensibilit­à è sicurament­e aumentata, ma non basta. E non bastano gli appelli, quasi una preghiera, ripetuti da personaggi molto influenti come anche il c.t. Davide Cassani.

Birilli

Ieri, statale Gardesana orientale verso sud, verso Peschiera del Garda (Verona). Qui si sta concludend­o il primo raduno stagionale della Bora-Hansgrohe, la formazione tedesca di Peter Sagan che ha fatto base al Garda Bike Hotel. Oggi partenza per Gran Canaria, per pedalare al caldo. I corridori sono divisi in gruppi quando si allenano, quello con Sagan e Oss è già in albergo. L’ultimo, con il neo-acquisto Wilco Kelderman, l’olandese terzo al Giro d’Italia 2020, decide di allungare mezz’ora. Oltre a lui, ci sono i tedeschi Marcus Burghardt, Anton Palzer, Maximilian Schachmann, Michael Schwarzman­n, Rüdiger Selig e Andreas Schillinge­r. Sono le 4 del pomeriggio: a Ronchi di Castelnuov­o del Garda, a poca distanza dall’ingresso di Gardaland (incrocio tra via Verdi e la Gardesana), il gruppetto circa 40 km all’ora la velocità viene investito da un Suv Mercedes guidato da una donna (illesa). Non sarebbe stato rispettato da parte sua lo stop di una via laterale: indaga la Polstrada di Bardolino. Interviene la Croce Bianca di Peschiera: Kelderman, Selig e Schillinge­r all’ospedale, gli altri 4 (con ferite lievi) tornano in hotel. Per i primi due il team parla di «commozione cerebrale sostenuta», Kelderman è subito ricoverato all’ospedale Borgo Trento di Verona, gli altri due a Peschiera. Per l’olandese si paventano pure lesioni a un ginocchio, per Schillinge­r la squadra riferisce di «fratture nelle zone di colonna cervicale e toracica»: nessuna operazione, ma stop lungo. Siamo a neanche 5 km dal luogo della tragedia di Roberta, la compagna di Marco Velo, braccio destro del c.t. Cassani e regolatore del movimento di ammiraglie e moto nelle corse Gazzetta/Rcs Sport. Roberta vittima della sua passione per la bici, investita da un camion. «È sempre più difficile pedalare, è sempre più rischioso andare in bicicletta — ammette amaro Velo —. Ormai ho l’occhio attento: il problema sono i telefonini, l’80% di chi guida è al telefono o lo guarda. È dura, è dura. Con Roberta avevamo scelto una strada laterale, deserta, ed è successo. Anche stamattina sono uscito con il mio solito gruppetto, e le strade erano trafficate. Non so quale possa essere la giusta sensibiliz­zazione, ma negli automobili­sti c’è un nervosismo pazzesco. Ti suonano, ti stringono».

Precedenti

L’anno era iniziato con un altro incidente, sempre con un profession­ista: Alessandro Iacchi, 21enne toscano della Vini Zabù, martedì in allenament­o era stato colpito da un furgone in fase di sorpasso mentre si trovava a poche centinaia di metri da casa, a Rufina. Per lui, per fortuna, solo contusioni. Ancora nella zona del Garda, a novembre 2019 era stata investita (per giunta da un automobili­sta suo tifoso!) la pistard azzurra Letizia Paternoste­r, che si era fratturata uno scafoide. Ma se il riferiment­o è il «classico» ritiro di gennaio, il precedente recente più drammatico è l’incidente capitato in Spagna cinque anni fa alla Giant-Alpecin: un’auto contromano aveva investito Degenkolb, Barguil, Haga, Ludvigsson, Sinkeldam e Walscheid. John Degenkolb, che l’anno prima aveva vinto la Sanremo e la Roubaix, rischiò l’amputazion­e del dito di una mano: ha dovuto cambiare impugnatur­a del manubrio e ci ha messo molto tempo per ritornare ad alto livello.

 ??  ?? 1 L’impatto 1. Siamo a Ronchi di Castelnuov­o, davanti alle attrazioni di Gardaland: ecco il Suv Mercedes che ha centrato i sette corridori della Bora-Hansgrohe, di ritorno verso l’albergo. Notate le ripetute botte sulla carrozzeri­a e il vetro laterale destro in frantumi, centrato da Kelderman FOTO L’ARENA 2. L’olandese Wilco Kelderman, 29 anni, 3° al Giro 2020, con la maglia che indossa da questa stagione 3. I corridori in allenament­o sul Garda
1 L’impatto 1. Siamo a Ronchi di Castelnuov­o, davanti alle attrazioni di Gardaland: ecco il Suv Mercedes che ha centrato i sette corridori della Bora-Hansgrohe, di ritorno verso l’albergo. Notate le ripetute botte sulla carrozzeri­a e il vetro laterale destro in frantumi, centrato da Kelderman FOTO L’ARENA 2. L’olandese Wilco Kelderman, 29 anni, 3° al Giro 2020, con la maglia che indossa da questa stagione 3. I corridori in allenament­o sul Garda
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Marco Velo 46 anni, ex pro’, tecnico azzurro

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