La Samp beffa l’Udinese Torregrossa, esordio-gol
De Paul lancia i friulani: dominio di un’ora e poi il buio Pari di Candreva, decide il neoacquisto entrato da soli 19’
Schemi, idee, proposte, marcature preventive, cambi di modulo, ma poi il calcio resta sempre quello sport in cui un terzino che crossa bene e un centravanti che sa colpire di testa possono risolvere molti problemi. È successo ieri alla Sampdoria, a lungo in difficoltà contro l’Udinese, ma brava a ribaltare la partita con un rigore omaggiato da Mandragora e con un classico del pallone: cross perfetto di Augello e testata di Torregrossa, l’ultimo arrivato alla corte di Ranieri.
Gli errori
La vittoria è un premio eccessivo per una Samp un po’ confusa nello sviluppo del gioco e una punizione altrettanto eccessiva per un’Udinese più lineare e verticale nella manovra. Però gli errori si pagano e l’Udinese ne commette tre. Due sono tecnici: la lentezza con cui Mandragora causa il rigore del pareggio falciando Candreva nel tentativo di respingere il pallone tirato male dallo stesso Candreva e rimbalzato su Thorsby; la disattenzione con cui Zeegelaar lascia a Torregrossa un metro di libertà per prendere slancio nello stacco decisivo. Il terzo errore è più filosofico e riguarda la scarsa cattiveria con la quale i friulani hanno sprecato alcune potenziali occasioni. Il gol di De Paul, che ha spaccato la partita a inizio ripresa, aveva un senso logico per quello che si era visto fino a quel momento: una traversa dello stesso De Paul, una doppia conclusione da pochi passi di Lasagna e Mandragora e soprattutto una certa facilità nel verticalizzare.
Il cambio di modulo
La Samp ha saputo scuotersi nell’ultima mezz’ora, ma la chiave è stato il rapido pareggio che ha evitato ai doriani di scoprirsi troppo lasciando spazio alle ripartenze dell’Udinese. All’inizio Ranieri ha riproposto il 4-2-3-1 con l’intento di non essere in inferiorità a centrocampo e di trovare fantasia negli ultimi trenta metri. Ma la circolazione era troppo lenta e c’era anche tanto disordine. Candreva vagava per il campo, svolgendo solo saltuariamente il compito che gli chiedeva Ranieri, ossia di piazzarsi nello spazio libero tra il terzo della difesa (Samir) e il quinto di centrocampo (Zeegelaar). Il risultato era l’isolamento di Quagliarella, che per caratteristiche cerca più la profondità che il fraseggio. Dopo il gol di De Paul Ranieri è passato al 3-5-2 e il rigore, trasformato da Candreva con un cucchiaio, ha restituito serenità ai blucerchiati. La spinta sulla sinistra di Augello è stata preziosa nel finale quando la Sampdoria ha aggredito l’area con più uomini. Nel primo tempo gli assalitori restavano troppo lontani da Quagliarella semplificando il compito dell’Udinese. La scarsa vena di Candreva, Verre e Damsgaard comprometteva insomma il rendimento di tutta la squadra. L’ingresso di Torregrossa è stato funzionale anche da questo punto di vista perché l’ex Brescia è bravo a favorire gli inserimenti dei compagni e a giocare con le spalle alla porta. Se Ranieri insisterà con il 4-23-1 potrà essere molto utile.