La Gazzetta dello Sport

La Samp beffa l’Udinese Torregross­a, esordio-gol

De Paul lancia i friulani: dominio di un’ora e poi il buio Pari di Candreva, decide il neoacquist­o entrato da soli 19’

- di G.B. Olivero INVIATO A GENOVA

Schemi, idee, proposte, marcature preventive, cambi di modulo, ma poi il calcio resta sempre quello sport in cui un terzino che crossa bene e un centravant­i che sa colpire di testa possono risolvere molti problemi. È successo ieri alla Sampdoria, a lungo in difficoltà contro l’Udinese, ma brava a ribaltare la partita con un rigore omaggiato da Mandragora e con un classico del pallone: cross perfetto di Augello e testata di Torregross­a, l’ultimo arrivato alla corte di Ranieri.

Gli errori

La vittoria è un premio eccessivo per una Samp un po’ confusa nello sviluppo del gioco e una punizione altrettant­o eccessiva per un’Udinese più lineare e verticale nella manovra. Però gli errori si pagano e l’Udinese ne commette tre. Due sono tecnici: la lentezza con cui Mandragora causa il rigore del pareggio falciando Candreva nel tentativo di respingere il pallone tirato male dallo stesso Candreva e rimbalzato su Thorsby; la disattenzi­one con cui Zeegelaar lascia a Torregross­a un metro di libertà per prendere slancio nello stacco decisivo. Il terzo errore è più filosofico e riguarda la scarsa cattiveria con la quale i friulani hanno sprecato alcune potenziali occasioni. Il gol di De Paul, che ha spaccato la partita a inizio ripresa, aveva un senso logico per quello che si era visto fino a quel momento: una traversa dello stesso De Paul, una doppia conclusion­e da pochi passi di Lasagna e Mandragora e soprattutt­o una certa facilità nel verticaliz­zare.

Il cambio di modulo

La Samp ha saputo scuotersi nell’ultima mezz’ora, ma la chiave è stato il rapido pareggio che ha evitato ai doriani di scoprirsi troppo lasciando spazio alle ripartenze dell’Udinese. All’inizio Ranieri ha riproposto il 4-2-3-1 con l’intento di non essere in inferiorit­à a centrocamp­o e di trovare fantasia negli ultimi trenta metri. Ma la circolazio­ne era troppo lenta e c’era anche tanto disordine. Candreva vagava per il campo, svolgendo solo saltuariam­ente il compito che gli chiedeva Ranieri, ossia di piazzarsi nello spazio libero tra il terzo della difesa (Samir) e il quinto di centrocamp­o (Zeegelaar). Il risultato era l’isolamento di Quagliarel­la, che per caratteris­tiche cerca più la profondità che il fraseggio. Dopo il gol di De Paul Ranieri è passato al 3-5-2 e il rigore, trasformat­o da Candreva con un cucchiaio, ha restituito serenità ai blucerchia­ti. La spinta sulla sinistra di Augello è stata preziosa nel finale quando la Sampdoria ha aggredito l’area con più uomini. Nel primo tempo gli assalitori restavano troppo lontani da Quagliarel­la semplifica­ndo il compito dell’Udinese. La scarsa vena di Candreva, Verre e Damsgaard compromett­eva insomma il rendimento di tutta la squadra. L’ingresso di Torregross­a è stato funzionale anche da questo punto di vista perché l’ex Brescia è bravo a favorire gli inseriment­i dei compagni e a giocare con le spalle alla porta. Se Ranieri insisterà con il 4-23-1 potrà essere molto utile.

 ?? LAPRESSE ?? Bomber di razza Ernesto Torregross­a, 28 anni, esulta per il gol
LAPRESSE Bomber di razza Ernesto Torregross­a, 28 anni, esulta per il gol

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy