Sassuolo, l’ultimo tabù Il Parma di D’Aversa sa come colpire De Zerbi
Il tecnico neroverde non ha mai battuto il collega e cerca il rilancio dopo il flop in Coppa Italia
Se giocassero le statistiche, Roberto D’Aversa sarebbe in una botte di ferro e potrebbe stendere il volto in un sorriso di tranquillità: contro Roberto De Zerbi, nelle 4 gare di A, ha raccolto 3 vittorie e un pari, 4 gol realizzati e uno solo subito. Poiché i numeri, invece, servono soltanto a riempire i discorsi della vigilia, il ruolo di favorito tocca a De Zerbi, e per almeno due motivi. Il primo: il Sassuolo è nettamente più forte del Parma. Il secondo: il Parma giocherà con una difesa che verrà inventata pochi minuti prima di scendere in campo, sulla base dei consigli che all’allenatore saranno dati da medici e preparatori (infortunati Gagliolo, Bruno Alves, Osorio, Valenti, Balogh, mentre Iacoponi è stato recuperato in extremis). Vero che anche al Sassuolo mancano parecchi elementi (Locatelli, Boga, Berardi, Obiang e Bourabia) e che alcuni non stanno benissimo, vero che nelle quattro uscite del 2021 (tre di campionato e una di Coppa Italia) ha incassato 11 gol e ne ha segnati soltanto 4, ma la differenza tecnica è evidente e tutta a favore dei ragazzi di De
Zerbi. A questo punto, la questione è se si debba guardare ai precedenti come a una scialuppa di salvataggio (per D’Aversa) e come un campanello d’allarme (nel caso di De Zerbi) o se, invece, la legge del campo, la fluidità del gioco e le qualità dei singoli faranno la differenza.
Qualità diverse
D’Aversa sta cercando di resettare ogni cosa nell’ambiente e lo fa partendo da un presupposto non banale: «Non mi interessa il passato, ciò che conta è lavorare d’ora in poi secondo i miei metodi. Ricordiamoci che siamo penultimi e questa è la nostra base di partenza. Nonostante le difficoltà e i tanti infortuni, però, non voglio che nessuno si attacchi a questi alibi. Ci giochiamo questo derby per portare a casa un risultato positivo». Conoscendolo, avrà studiato nei minimi particolari i movimenti d’attacco del Sassuolo e si starà dannando l’anima per trovare le necessarie contromisure: il suo Parma è quello che blocca gli avversari e riparte.De Zerbi, al contrario, avendo a disposizione un gruppo decisamente superiore sia a livello fisico sia a livello tecnico, punterà a prendersi il centro del ring: non solo possesso-palla, però, ma anche improvvise verticalizzazioni che aprono a metà le difese. Sarebbe ingeneroso etichettare la sfida come “attacco” (Sassuolo) contro “difesa” (Parma), ma non c’è dubbio che queste siano le principali caratteristiche delle due squadre. Si scontrano due modi di fare calcio, e qualunque sia il risultato finale non ne verrà fuori una verità assoluta: quando c’è di mezzo un pallone che rotola su un prato verde non possono esserci certezze.