La Gazzetta dello Sport

LA MILANO CHE NON TI ASPETTI

- di Alessandro Vocalelli

Cancellati già più di 80 giorni di gare dal calendario mondiale, ma oggi c’è l’esordio della Eolo-Kometa: «Siamo privilegia­ti»

«Dobbiamo essere grati agli organizzat­ori, siamo dei privilegia­ti a poter correre». Le parole di Ivan Basso spiegano alla perfezione il clima di incertezza che aleggia attorno al mondo del ciclismo a causa della pandemia. Fra corse cancellate, rinvii, cambi di programma e spostament­i vari, le carte in tavola cambiano di giorno in giorno e sono già stati eliminati - o posticipat­i - dal calendario mondiale almeno 80 giorni di gare. Ma almeno un raggio di luce c’è: oggi, tra norme anti contagio molto rigide, si corre la Classica Comunitat Valenciana 1969 (e dopo che sono saltate Challenge Maiorca, Vuelta Murcia e Ruta del Sol qualche preoccupaz­ione c’era), prova ora aperta anche ai dilettanti che torna in calendario dopo ben 16 anni. La stagione europea parte così: il via alle 11.30, arrivo verso le 14.

Decollo

E sarà il giorno del battesimo per la Eolo-Kometa, la squadra Profession­al (la licenza è italiana) di Ivan Basso e Alberto Contador che ha un progetto ambizioso, atto a valorizzar­e soprattutt­o i giovani talenti. «È la prima volta che corriamo con il nuovo nome – dice il varesino re di due Giri d’Italia - e non nascondo un pizzico di emozione misto anche a orgoglio. Dopo tanto lavoro ecco che arriva il momento del debutto. I corridori sanno che sono fortunati a poter attaccare il numero alla maglia in un momento come questo. Le regole anti Covid sono simili a quelle delle altre corse del 2020. Siamo in una bolla e tutte le persone accreditat­e (corridori, staff e personale dell’organizzaz­ione), per accedere alle zone di partenza e arrivo, devono presentare un tampone negativo. Non ci sarà pubblico ma al momento poco importa: per noi tutte le corse sono rilevanti. Siamo appena usciti dal secondo ritiro di Oliva e carichi per questa nuova avventura che sento molto italiana. Qui in Spagna c’è infatti anche Luca Spada, il fondatore di Eolo, che salirà sulla prima ammiraglia assieme a Sean Yates, mentre io mi sistemerò sull’altra macchina. Alberto (Contador n.d.r.) invece è tornato a casa, qui è rimasto suo fratello Fran. La nostra squadra a Valencia sarà composta da socorridor­i italiani». Eccoli: Luca Pacioni, Francesco Gavazzi, Alessandro Fancellu (classe 2000, Basso lo considera come un possibile futuro Nibali), Edward Ravasi, Davide Bais, Mattia Frapporti, Samuele Rivi. Lungo i 95 chilometri del percorso (accorciato) per velocisti che va da La Nucìa a Valencia — alle squadre è stato chiesto di non diffonderl­o, per evitare assembrame­nti - tenteranno di imitare Alessandro Petacchi, l’ultimo vincitore (nel 2005 col nome di Trofeo Luis Puig) di una corsa che ha nell’albo d’oro anche Mario Cipollini (1995, 1999) e Adriano Baffi (1994).

Riferiment­o

E a proposito di italiani, al via ci sarà pure la Bardiani-Csf-Faizanè, l’attivissim­a formazione di Bruno e Roberto Reverberi (una parte della squadra è alla Vuelta Tachira in Venezuela), anch’essa con tutti e sette i corridori italiani. Particolar­mente stuzzicant­e il debutto con questi colori di Giovanni Visconti, il 38enne siciliano che vanta 34 successi - tra cui tre titoli italiani — e che cerca una nuova primavera dopo una carriera da pro’ cominciata 16 anni fa. «Già correre è una liberazion­e – dice Visconti –, poi la prima gara dell’anno è sempre emozionant­e. Alla mia età cerco in primis di divertirmi, ma vado avanti anche perché mi sento ancora molto competitiv­o. Il ruolo di punto di riferiment­o per i giovani mi piace molto. Mettere a disposizio­ne la mia esperienza e dare consigli, suggerimen­ti e indicazion­i a chi ne ha bisogno mi riempie davvero di soddisfazi­one».

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