La Gazzetta dello Sport

LUKAKU A IBRA: «SONO IL MIGLIORE» E LAUTARO ORA HA SPICCATO IL VOLO

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Gol in 5 derby di fila: nessuno come Romelu , che esulta “rispondend­o” a Zlatan La coppia d’oro a 30 reti, solo Müller-Lewandowsk­i fanno meglio in Europa

di altre quattro coppie avevano fatto meglio. Ma parliamo di altre epoche: per intendersi, i più «recenti» sono Angelillo e Firmani del 1958-59.

Ciao Zlatan

È bene godersi lo show, allora. E applaudire. In Italia nessuno tiene il passo, in Europa solo Lewandowsk­i e Muller con il Bayern viaggiano a ritmi più elevati. L’invidia è per gli altri, questi due se li gode Conte. Prendi Lukaku. Cinque derby giocati, cinque gol: è da record, nessuno prima di lui era riuscito a firmare una striscia simile in assoluto in una stracittad­ina. E allora ha ragione Romelu. Ha ragione quando chiama il pallone nel secondo tempo, lo butta in avanti e chiude con il 3-0 urlando: «I’m the f...ing best! Io! Io! Te l’ho detto!». Sono il migliore, la traduzione per quel che è possibile riportare. Ed è chiaro che vale come un messaggio urlato al mondo, ma in particolar­e a Ibrahimovi­c, dopo lo scontro del derby di Coppa Italia. Romelu va lì con lo sguardo: la prima parte della frase è tutta per Zlatan, poi il belga viene sommerso dai compagni ed è gioia totale, oltre che quella personale, peraltro rafforzata anche dalla prima posizione in solitaria nella classifica cannonieri della Serie A.

Papà fortunato

L’Inter è una macchina da gol, ormai s’è capito. Le 57 reti in 23 giornate valgono un podio: solo nel 1949-50 e nel 1950-51 i nerazzurri avevano segnato di più, dopo 23 giornate. Ecco: di queste 23 partite, Lautaro non ne ha saltata neppure una. Il dato rende l’idea di quanto il Toro sia centrale per Conte e per l’Inter. Prestazion­e perfetta, l’intesa con Lukaku è il simbolo di questo primo posto. Lo sguardo del belga, la testa dell’argentino, la festa è totale. Finirà nello spogliatoi­o, ma era già iniziata in campo, con i giocatori dell’Inter in circolo a ballare cantando «chi non salta rossonero è». La LuLa assapora lo scudetto, questa è la verità. «Lottiamo tutti insieme, perché in questa stagione abbiamo sofferto già tanto - ha detto poi Lautaro a fine partita -. Abbiamo incassato due eliminazio­ni nelle coppe, lo scudetto è l’unico traguardo che ci è rimasto e allora siamo contenti di essere in testa alla classifica». Il segreto è tutto in una figlia, Nina, nata 21 giorni fa e che evidenteme­nte lo fa dormire molto, a giudicare dalle prestazion­i dell’argentino: da quando è diventato papà, Lautaro ha segnato 4 gol in cinque partite. «Nina è arrivata in un momento molto particolar­e della mia vita - ha raccontato il Toro -. Sto bene mentalment­e, con la mia famiglia, con la mia fidanzata e la mia bimba. Io faccio tutto per loro. Quando esco di casa, corro per loro. E anche stavolta è stato così». Corre per Lukaku, per Conte, per l’Inter. In definitiva, Lautaro corre per lo scudetto. Che in fondo è il capitolo della storia più dolce da scrivere, al di là dei traguardi personali. Lo sanno bene a City Life: ieri sera, da un terrazzo all’altro Lukaku e Lautaro si guardavano e continuava­no ad esultare. Il migliore e il papà, magari presto gireranno un film.

Feeling super Tra il belga e l’argentino c’è un’intesa sempre perfetta

L’arma letale Dagli Anni 50 non c’era un duo più prolifico in nerazzurro

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