«Milan, si deve alzare il livello È la settimana più nera...»
«Colpiti nel momento migliore Cambiare qualcosa? Valuterò»
Bilancio in rosso «È il momento in cui dobbiamo dimostrare di essere forti»
Pioli ci aiuterà a capire cosa non ha funzionato. Bisogna tornare quelli del 2020
Pensiamo alla prossima partita e ripartiamo. È ancora lunga, non molliamo, avanti
Se sono stati i nove giorni che sconvolsero il Milan, lo diranno solo le prossime tappe. Di sicuro c’è che la scossa è stata potente, perché in un paio di partite il Diavolo si è ritrovato sottosopra: prima il blackout con lo Spezia e il sorpasso subito in testa dall’Inter, poi le tre sberle nel derby di ieri e una spallata che rischia di lasciare lividi dolorosi sulla pelle di Ibra e compagni. La classifica rimane luccicante, da «salti di gioia, se un anno fa ci avessero detto che saremmo stati secondi a questo punto della stagione», per dirla con Pioli: il distacco dalla vetta si allunga ma è colmabile, anche se l’obiettivo più concreto resta la Champions. Il punto però è che dietro il traffico è intenso − domenica nello scontro diretto dell’Olimpico la Roma può andare a -2, la Juve può accorciare stasera, Atalanta e Lazio sono vicine – e soprattutto il Milan, in questo imbocco di 2021, ha perso il passo regolare che lo aveva proiettato davanti a tutti per mesi: tra campionato e coppe è finito al tappeto già 5 volte, due in più rispetto a tutto il 2020. Numeri che tintinnano come un campanello di allarme.
È il momento
Qualcosa è cambiato, insomma, e l’Inter ci ha puntato sopra tre fari accecanti. Più che il solito Peter Pan, Ibra per una volta è sembrato Capitan Uncino, i suoi compagni bimbi più sperduti che mai. La semplicità con cui i giovani diavoli entravano in area fino a qualche turno fa si è trasformata in prevedibilità, la fame con la quale di solito azzannavano le partite si è sciolta in un approccio soffice soffice, e da un derby all’altro Pioli si ritrova di nuovo con spatole e mattoni in mano: a ottobre costruiva una squadra da vertice, oggi ripara crepe che si allargano. «Siamo un gruppo giovane, è vero, ma siamo arrivati fino a qui perché abbiamo equilibrio e fiducia nel nostro lavoro – le parole del tecnico a Dazn −. Si chiude la prima settimana davvero negativa della stagione, ma dobbiamo essere bravi a capire che un percorso come il nostro è fatto anche di questi momenti. Vanno superati con convinzione e positività, bisogna alzare il livello, quando perdi devi lavorare di più e bene. È adesso che dobbiamo dimostrare di essere una squadra forte, abbiamo le qualità per far bene fino alla fine». Ritrovando prima di tutto le certezze evaporate dopo i primi 5 minuti di derby – fattore determinante nell’analisi di Pioli, come pure il 2-0 preso nel momento migliore, «meritavamo di pareggiare e invece non siamo riusciti a fermare l’azione del raddoppio» – e magari cambiando qualcosa a livello tattico: «Valuteremo le scelte migliori per le prossime partite». Già da giovedì con la Stella Rossa?
Kessie e poi?
C’è un Ibra da gestire, certo, ma anche un centrocampo in perenne emergenza al quale il solo
Kessie non basta più, quantomeno non sempre. «Ci dispiace per i tifosi – ha detto l’ivoriano –. Pioli e il suo staff studieranno questa sconfitta per capire che cosa non ha funzionato, Ibra ci ha detto che dobbiamo alzare la testa, mancano ancora tante partite. Sappiamo che occorre tornare quelli del 2020». Se succederà, Pioli potrà riporre gli attrezzi e rimettersi ad ammirare la sua opera, contando gol, successi e punti. I salti di gioia arriveranno al momento giusto.