Migliaia fuori da San Siro, tensioni e polemiche
Cori, bandiere, petardi, fumogeni: c’era tutto l’occorrente del tifo. Mancavano (in alcuni casi) le mascherine e certamente non c’era distanziamento sociale: in migliaia si sono ammassati fuori San Siro, senza rispetto per le disposizioni anticontagio. Così vicini che non sono mancati neppure i momenti di tensione: a un’ora e mezzo dalla partita gli schieramenti sono quasi entrati in contatto. I sostenitori rossoneri, una volta transitata la squadra, hanno cercato di avvicinarsi al parcheggio dello stadio, dove si trovavano gli
interisti: le forze dell’ordine, Polizia e Carabinieri in assetto anti sommossa, hanno evitato guai, rimandandoli indietro e separando nettamente le tifoserie. Immagini malinconiche di fan costretti all’esterno dello stadio ma
totalmente fuori contesto: foto e video pubblicate su siti e social hanno alzato il livello della polemica. In un momento di simile emergenza da pandemia in migliaia hanno scelto di non rispettare le disposizioni pur di vivere
Il dibattito
I tifosi hanno atteso e scortato i pullman verso San Siro e poi accompagnato (dall’esterno) le squadre durante la gara: circa cinquemila interisti si sono
dati appuntamento nel piazzale del “Baretto”, punto di ritrovo della Curva Nord nerazzurra già dalla tarda mattinata. Cori e striscione anche in omaggio a Mauro Bellugi; altrettanti, se non di più, i milanisti radunati all’ingresso 14 del Meazza, tappa di passaggio del pullman di squadra. Le immagini dei sostenitori esclusi dallo stadio ripropongono il dibattito sull’accesso alle tribune: oggi gli impianti restano assolutamente proibiti al tifo. La Lega e i club ormai da mesi avanzano al Governo proposte alternative, su tutte quella di riaperture parziali, accessi contingentati e sedute distanziate. Senza però ottenere risposte favorevoli. Argomento che, riviste le immagini di San Siro (da non ripetere), potrebbe però tornare di attualità.