Una Roma deludente Il Benevento fa muro e resiste anche in 10
Glik espulso, Fonseca mette Dzeko, Pedro ed ElSha ma arriva alla sfida col Milan a -5
Troppe punte
L’ingresso degli attaccanti rende la manovra prevedibile
Finale thrilling
L’arbitro al 50’ dà rigore, il Var lo toglie per fuorigioco
L’operazione aggancio secondo posto maturata nel pomeriggio con la sconfitta del Milan, prossimo avversario all’Olimpico, e già sfumata alla sera per la Roma. La squadra di Fonseca sbatte sul muro del Benevento e non va oltre un brutto 0-0 in cui ha molto da rimproverarsi e poco da recriminare. Nonostante il finale thrilling: con Pairetto che al 50’ prima dà rigore - per fallo di Foulon su El Shaarawy - e poi lo toglie con l’ausilio del Var per fuorigioco di Pellegrini. Inguardabile la formazione capitolina che, nonostante finisca con 4 punte vere e giochi in superiorità numerica per oltre mezz’ora - per l’espulsione di Glik - crea davvero poco, al punto che Montipò non è mai costretto a interventi straordinari. Su tutto pesa anche la stanchezza perché per le italiane di Europa League è stata una domenica maledetta, con Milan e Napoli sconfitte. E Roma... come se lo fosse. Recuperare le energie psicofisiche in tre giorni, con gli impegni continui, diventa problematico anche col turnover. Applausi per il Benevento di Inzaghi, che non ha mai concesso spazi ai più quotati avversari e quando ha potuto è ripartita, creando anche qualche pericolo nella prima parte della gara. La terza forza del campionato sul campo non aveva ancora commesso passi falsi con le cosiddette “piccole” e questo può pesare in vista della sfida col Milan di domenica prossima.
La chiave
Fonseca ne cambia 5 rispetto alla brillante trasferta di Braga. Ma Villar, Pellegrini e Mayoral gli uomini più freschi e di qualità non riescono a garantire giro palla veloce e verticale, per cui il notevole possesso romanista (oltre il 70 per cento) non partorisce nemmeno un’azione che metta seriamente in difficoltà Montipò. Inzaghi ha organizzato le sue linee corte e strette in fase difensiva e non si sente l’assenza di Tuia (problema muscolare prima della gara), sostituito all’ultimo da Foulon che gioca a sinistra con Barba romano ed ex romanista spostato in mezzo e grande protagonista. Più pericolose le ripartenze del Benevento con i lanci lunghi dei difensori su Lapadula che cerca di districarsi in una difesa romanista (Fazio all’esordio in campionato) inedita. La Roma non pressa nemmeno alto e dunque non riesce mai a sorprendere i giallorossi. E non è un caso che il vero primo tiro in porta arrivi dopo oltre mezz’ora (Pellegrini) perché Schiattarella sbaglia un passaggio in uscita. Nel primo tempo va più vicino al gol il Benevento che in un paio di situazioni trova spazio in contropiede con Lapadula, ma l’italo-peruviano tira due volte centrale. A fine tempo su un angolo di Viola, Glik impatta bene di testa e Villar riesce a murare la conclusione, sulla carambola successiva il tocco di Barba, ancora di testa, non sorprende Pau Lopez.
Rosso Glik
La ripresa comincia con una discreta azione sull’asse Pellegrini-Mkhitaryan. Poi l’armeno subisce il secondo fallo duro di Glik che viene espulso. Per la Roma la strada sembra spianata ma Fonseca non riesce a far ragionare i suoi che si schiacciano tutti in avanti favorendo la difesa 4-4-1 strettissima dei sanniti. E l’ingresso continuo di punte - Dzeko, Pedro, El Shaarawy - complica la manovra che trova qualche sbocco solo a sinistra con le incursioni di Spinazzola. Un salvataggio di Caldirola sulla linea - torre Dzeko, tap in Pellegrini - è l’unica occasioe vera. Non basta per vincere.