CR7 indica la via E Pirlo ci crede: «Siamo ancora lì»
Il tecnico spiega: «Dobbiamo fare tanti punti e giocarci tutto nel finale»
Gioie «Atteggiamento, voglia e rosa mi fanno stare tranquillo»
Dolori «Non sappiamo quando Dybala e Arthur saranno disponibili»
E’tutta una questione di testa. La Juventus l’aveva persa una settimana fa contro il Porto in Champions League, dopo il brutto errore di Bentancur a inizio match, e Cristiano Ronaldo si era lamentato con i compagni nello spogliatoio dopo la sconfitta. Ieri il numero 7 l’ha usata due volte prima dell’intervallo ed è bastata per spegnere le ambizioni di un Crotone (78esima vittima del portoghese nei top 5 campionati europei) che a casa sua aveva imposto il pari ai bianconeri. Quel giorno CR7 non c’era e in realtà secondo la programmazione iniziale avrebbe dovuto riposare anche stavolta, però le contingenze (leggi indisponibilità di Dybala e i problemi fisici di Morata) hanno costretto Andrea Pirlo a rivedere i piani. E il portoghese è stato nuovamente determinante, dimostrando quanto sia imprescindibile per i bianconeri.
Di nuovo in testa
Con Cristiano è tutta un’altra storia, perché anche una partita sonnacchiosa può diventare guizzante in pochi giri d’orologio: due inviti, il primo di Alex Sandro e il secondo di Ramsey, trasformati in una doppietta (la nona della stagione) con un tempismo perfetto. La bellezza del primo gol sta soprattutto nello smarcamento, che consente a Cristiano di piazzare la palla alle spalle di Cordaz in solitaria. Sulla seconda zuccata bel movimento ed elevazione da marziano: tiro potente da fuori (su cui il portiere può solo respingere), poi accelerazione secca fino al limite dell’area piccola e stacco impressionante. Due reti da centravanti che lo proiettano a -2 da Pelè nella classifica dei marcatori all time (765) e che gli consentono di riprendersi la testa della classifica dei cannonieri (18 reti), dopo che l’interista Lukaku lo aveva superato segnando nel derby (17).
Condottiero
Perdere è un verbo che Ronaldo cancellerebbe volentieri dal suo vocabolario. Dopo il k.o. di Coppa si era sfogato con i compagni, chiedendo a tutti di più per il ritorno. A cominciare da se stesso, perché non vuole rassegnarsi all’idea di uscire agli ottavi dalla sua competizione per il secondo anno di fila. Però anche lui aveva fatto poco in Portogallo, troppo poco per uno che difficilmente sbaglia le partite che contano. Da buon condottiero si è fatto carico della squadra in un momento di difficoltà (due sconfitte di fila tra campionato e Champions), interrompendo un’inusuale astinenza durata tre partite (tra tutte le competizioni). Anche ieri ha sbagliato qualcosa sotto porta (tre occasioni fallite, una più clamorosa delle altre), però ha spaccato la partita, impreziosendola con due delizie.
Operazione tricolore
Grazie a Ronaldo la Juventus si è ripresa il terzo posto, superando la Roma, e ora può guardare la classifica con più fiducia. Gli 8 punti di distacco dall’Inter (con una partita da recuperare), non affliggono Andrea Pirlo, che si sente ancora in corsa per lo scudetto: «Siamo partiti un po’ nervosi e abbiamo sbagliato tanti passaggi - ha spiegato -, forse per colpa delle ultime due sconfitte che ci hanno tolto lucidità: la Juve non è abituata a perdere due volte di fila. Però i due gol ci hanno agevolato e dato tranquillità, abbiamo gestito bene il resto della gara. Sapevamo dall’inizio che l’Inter è una grande squadra ma noi siamo ancora lì, dobbiamo fare più punti possibili per giocarci tutto nel finale. Mi fanno stare tranquillo la voglia dei miei giocatori di tornare al vertice, l’atteggiamento e anche la rosa che ho a disposizione: quando saremo al completo avremo molte più opzioni». A proposito di indisponibili, preoccupano le condizioni di Dybala e Arthur, sul cui rientro non c’è alcuna certezza: «Non sappiamo nemmeno noi quando potranno giocare, dipenderà solo dal dolore: sono due infortuni particolari e andranno valutati giorno per giorno».