Fagioli a 1, Buffon a 654: «Finché salto bene...»
Buon debutto del centrocampista classe 2002, Gigi fa un altro primato. Per Morata 15’ dopo il citomegalovirus
Il ragazzino è alla prima, il portiere alla numero 654. Juventus-Crotone resterà memorabile soprattutto per lui, Nicolò Fagioli, esordiente classe 2002 che Pirlo piazza per gli ultimi venti minuti davanti alla difesa, in quel ruolo di play per lo più vacante. In realtà esordisce anche Di Pardo, ma l’attesa per Fagioli, che Allegri elogiava già due anni fa, era decisamente più alta. E la risposta più che buona. Per Gigi Buffon è una gara che fa volume, ma che porta con sé anche una specie di record: 654 presenze in Serie A, primato nelle 5 leghe top. Ha superato Gareth Barry, 653 in Inghilterra, dove però hanno azzerato i conti con la nascita della Premier, cancellando così le 810 di Peter Shilton. Buffon aggiorna i libri “contabili” a modo suo: «La cosa più importante è che arrivo al primato saltando, non strisciando. Il modo fa la differenza. Io misuro l’altezza e l’ampiezza dei miei salti ogni settimana: finché sono buone, andrò avanti». Ora si tratta di misurare anche le distanze dalla vetta, in quello che può diventare un inseguimento lungo: «Serviva una vittoria, il modo non è preventivabile - continua Buffon -. Conta non aver passaggi a vuoto». La corsa ora è sui nerazzurri: «L’Inter non è una sorpresa, ha un valore della rosa, dell’allenatore e dello staff importantissimi, pari al nostro. Era strano quando non riusciva ad esprimerlo».
Morata e il virus
La Juve perde Danilo (squalificato) per Verona, ma recupera qualche pezzo, fra gli acciaccati:
Ramsey fa assist, McKennie segna, va vicino alla doppietta, festeggia da Harry Potter poi va anche in diretta su Clubhouse dagli spogliatoi. Morata entra per 15’, per testare la resistenza provata dal citomegalovirus, malattia preoccupante solo per donne in gravidanza e immunodepressi, ma che può debilitare parecchio. Con lo spagnolo lo ha fatto in queste settimane: «Gli ha impedito di allenarsi bene - ha detto Paratici - sarà un innesto per il finale, come Dybala che abbiamo avuto poco e che continua in altalena».