La Gazzetta dello Sport

Fondi e media company Cairo: «Non freniamo»

-

)Il Torino ha votato per la conferma di Gabriele Gravina. Urbano Cairo, il presidente del club granata, l’aveva annunciato in mattinata partecipan­do a «Radio Anch’io sport» su Radio 1. Nel suo intervento, però, Cairo ha anche affrontato il rischio della frenata per l’accordo sull’ingresso dei fondi private equity. «Abbiamo cominciato un percorso a giugno dello scorso anno e credo sia un’operazione molto strategica, che viene fatta per cambiare il modo di governare della Lega che ha avuto delle pecche in questi ultimi nove anni». Cairo insiste dunque sulla media company che dovrebbe nascere dall’accordo con il consorzio Cvc-Advent-Fsi. «Nel 2012 il monte totale dei diritti tv era pari a 900 milioni ed eravamo solo dietro alla

la settimana o il mese che verranno. Il tema delle riaperture. Gravina sa che il suo vero capolavoro di questi mesi è stata la ripartenza a cui credevano in pochi. Ora vuole riprovarci. Vuole far ripartire il prima possibile i campionati di Eccellenza. Infine l’Europeo. Respinte al mittente le ipotesi di cancellare il format itinerante e giocare in un solo Paese (Inghilterr­a), Gravina spera che a giugno possano esserci «spettatori per il 30 per cento della capienza all’Olimpico». Quanto alla Nazionale, fra i primi a fare i compliment­i a Gravina c’è stato pure Roberto Mancini. La speranza è che fra quattro-cinque mesi le parti si invertano e sia invece il presidente riconferma­to a fare le sue congratula­zioni al c.t.

Premier - ricorda il numero uno granata che è anche presidente di Rcs -. Poi alcune scelte sono state sbagliate e abbiamo fatto dei passi indietro, tanto che oggi il calcio italiano è al quarto posto, superato anche da Liga e Bundesliga. Eravamo favorevoli all’ingresso dei fondi non solo perché portano risorse importanti ma per il fatto di poter mettere a capo della Lega, per la gestione, dei manager molto capaci come in altri sport». Dunque, nessuna marcia indietro «solo perché i diritti vanno un pochino meglio di quanto si pensava. Fra l’altro, sui diritti esteri, non registriam­o lo stesso passo avanti». Eppure alcuni club sembrano aver cambiato idea. «Non so perché abbiano questo atteggiame­nto, ma non credo sia una bella cosa e non penso ci facciano una bella figura».

Gabriele Gravina 369,84 voti 7 3 , 4 5 % n arrivo per distacco. E che distacco. Gabriele Gravina stravince con un risultato che probabilme­nte neanche il suo più entusiasti­co sostenitor­e avrebbe potuto prevedere alla vigilia. Il presidente uscente s’arrampica fino al 73,45 per cento lasciando lo sfidante a quota 26,25. La rimonta fallisce soprattutt­o in Serie A dove non riesce l’operazione con cui Lotito – che pure riesce a trovare 9 voti per la sua elezione a consiglier­e federale in quota Lega – prova a trasferire la spaccatura su Dazn-Sky e fondi in seno alla Lega, anche sul dilemma Gravina-Sibilia. Niente da fare, qualche tentenname­nto ma alla fine la fotografia sembra non essere cambiata, rispetto a quanto accaduto in sede di sostegno alla candidatur­a: per Sibilia hanno votato due, forse tre club (Lazio e Benevento erano state le uniche a non firmare per Gravina). Anche in Serie B, dove Gravina aveva colleziona­to 19 firme su 20 (tutte meno la Salernitan­a, a cui si sarebbe aggiunto un altro club), Sibilia è rimasto al palo. Pure la Serie C ha premiato Gravina anche qui senza sorprese: le 54 firme di partenza

(su 58 club) si sono trasformat­e in voti. Fra calciatori e allenatori Ulivieri ha detto no al «salto nel buio» - Gravina ha fatto l’en plein. Gli arbitri, invece, hanno scelto la neutralità annunciata dal neopreside­nte Alfredo Trentalang­e.

UMission impossible

Sibilia si era candidato per «coerenza», accusando Gravina di aver disatteso il patto di due anni e mezzo fa sull’impegno a rinunciare alla ricandidat­ura. Se il piano A, la conquista della presidenza federale, era veramente una mission impossible per il dichiarato appoggio delle altre cinque componenti a Gravina, il piano B riguardava la

L’exploit Gravina è andato 10 punti sopra la somma dei suoi cinque alleati

possibilit­à di compattare i Dilettanti e ripartire dall’opposizion­e con il suo robusto 34 per cento. Ma il suo consenso ha perso pezzi lungo la strada. E a quanto sembra, non solo la Lombardia di Tavecchio e l’Emilia Romagna gli hanno voltato le spalle, ma anche il Piemonte e probabilme­nte anche la Puglia. Lo sconfitto reagisce comunque con sportività: «Le partite si vincono e si perdono, io me la sono giocata con lealtà e impegno. Ora, io e i cinque consiglier­i della Lnd faremo come sempre la nostra parte».

Niente pareggio

L’assemblea elettiva, organizzat­a con un rigido protocollo di sicurezza anti Covid, è stata tutto sommato meno aspra di quanto ci si potesse aspettare. Sia Franco Carraro (che ha presieduto l’assemblea), sia Giovanni Malagò hanno formulato inviti all’unità peraltro raccolti dal vincitore. Che però ha annunciato azioni legali contro i «mestatori di profession­e che hanno messo in giro dossier falsi». Gravina ha chiuso con una metafora calcistica. «È tempo di allacciare gli scarpini e iniziare a giocare». Il suo debutto da numero 1 riconferma­to è in programma oggi a Corviale, periferia di Roma, dove da anni cresce un’esperienza con un nome che è tutto un programma: Calcio sociale.

 ??  ??
 ??  ?? ●(v.p.
●(v.p.
 ?? GETTY ?? Sconfitto Cosimo Sibilia, 62 anni, presidente Lega Nazionale Dilettanti
GETTY Sconfitto Cosimo Sibilia, 62 anni, presidente Lega Nazionale Dilettanti
 ?? ANSA ?? Numero 1 Paolo Dal Pino, 58 anni, è il presidente della Lega di A
ANSA Numero 1 Paolo Dal Pino, 58 anni, è il presidente della Lega di A

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy