Londra, riaperture ma con cautela «Usciremo dal tunnel in quattro fasi»
● La campagna vaccinale del Regno Unito procede a ritmo sostenuto. E questo permette al governo di Londra di poter pianificare un ritorno alla normalità, o quasi, in quattro fasi, dopo il terzo lockdown nazionale. Il primo ministro Boris Johnson ha formalizzato ieri l’annunciata “roadmap” su tempi, modi e condizioni per la riapertura, a due mesi dall’imposizione del nuovo “tutti a casa” reso necessario per riportare sotto controllo l’impennata di casi e morti scatenata dall’aggressività della cosiddetta variante inglese del Covid. Johnson lo fa sullo sfondo di dati freschi, fragorosamente positivi sull’efficacia degli antidoti, nel Paese primo in Europa, con ormai oltre 18 milioni di dosi somministrate e la copertura dell’intera popolazione adulta nel mirino a fine luglio. Si procederà al rallentatore, con cautela: una prima fase limitata alla ripresa delle scuole e a poco altro, tra l’8 e il 29 marzo, e una prospettiva di vera svolta rispetto al confinamento rinviata al 12 aprile, il 17 maggio (quando si prevede di riavere addirittura 10 mila spettatori agli eventi sportivi) e fino al 21 giugno.
Dieci Paesi hanno finora somministrato il 75% di tutti i vaccini mentre 130 non hanno ancora ricevuto una singola dose. Lo rivela uno studio della no profit One Campaign