La Gazzetta dello Sport

Berlusconi punge: «Dovrà riposare... Altrimenti sarebbe incomprens­ibile»

La presenza di Ibra all’Ariston fa discutere L’ex presidente perplesso, i tifosi si dividono E qualcuno scherza: «È smart working»

- di Marco Fallisi

Zlatan è un brand mondiale, il Milan lo sa. La squadra non soffrirà

Ringo

Dj, tifoso rossonero

Non possiamo discutere la profession­alità di uno come Ibra

Gianmarco Tognazzi

Attore, tifoso rossonero

Se fosse una canzone, sarebbe già il pezzo vincitore del Festival: Ibra a Sanremo è il tormentone del momento, suona e risuona nella testa dei tifosi milanisti ormai da due mesi e le ultime sconfitte lo hanno riportato in cima alla classifica delle hit. Da ieri, il testo del brano è nero su carta – il programma della settimana sanremese prevede tre giorni di allenament­o in Liguria e due a Milanello –, ma è la musica a lasciare perplessi i tifosi: e se il Milan steccasse ancora, tra Stella Rossa e Roma? E se la corsa in campionato si complicass­e? Sui social, come spesso accade in questi casi, ci si divide, il k.o. nel derby brucia ancora e i più pessimisti temono nuove flessioni del gruppo: sintetizza­ndo il pensiero dei più arrabbiati, la paura è che con il leader impegnato tra campo e palcosceni­co non sarà la stessa cosa. Qualcun altro ha ironizzato: «Lo smart working di Ibrahimovi­c».

Riposo oppure...

La vecchia guardia invece non si schioda da un concetto: Zlatan all’Ariston per quattro serate su cinque, nel bel mezzo della stagione, è una nota stonata. Lo aveva detto Fabio Capello, «la società avrebbe dovuto impedirlo», lo ha ribadito Arrigo Sacchi alla Gazzetta, «la squadra viene prima del singolo, dovrebbe essere Ibra a declinare facendo un gesto enorme», e ora anche Silvio Berlusconi ha detto la sua sulla vicenda: «Non posso entrare in queste dinamiche che riguardano le decisioni interne della squadra – le parole dell’ex presidente rossonero e attuale n.1 del Monza –. Evidenteme­nte Ibra aveva bisogno di riposare, perché senza questa eventualit­à non riuscirei a capire come il Milan possa aver acconsenti­to a una richiesta di questo genere». Tradotto: nel mio Milan – del quale peraltro ha fatto parte anche il primo Zlatan rossonero – non sarebbe mai successo.

Questione di brand

«I tempi sono cambiati – spiega Dj Ringo, tifosissim­o rossonero –, quando il Milan ha preso Ibra sapeva di aver ingaggiato un campione ma anche un brand mondiale, un gigante che va oltre il calcio, la società lo ha messo in conto. La sua presenza a Sanremo non sposterà nulla per la squadra, anzi: ultimament­e mi è sembrato meno sereno di altre volte, il Festival potrebbe scioglierl­o un po’». Per Gianmarco Tognazzi il caso non esiste: «La profession­alità di Ibrahimovi­c non si può discutere, a Milanello è il primo ad arrivare e l’ultimo ad andare via, di che cosa stiamo parlando?». Vista dalla panchina: «Se Zlatan fa il suo dovere in campo e si allena come un profession­ista, cosa che certamente farà, nella vita privata è libero di fare quello che vuole». Lo ha detto Sinisa Mihajlovic: lui Ibra lo marcherà stretto sul palco dell’Ariston per una notte. Sullo show ha garantito, sull’intesa canora meno: «Per fortuna non ci sarà il pubblico...».

 ?? ANSA ?? Presidente per 31 anni Silvio Berlusconi, 84 anni, è stato proprietar­io del Milan dal 1986 al 2017, vincendo 29 trofei tra cui 8 scudetti e 5 Coppe Campioni/ Champions. Oggi è il presidente del Monza
ANSA Presidente per 31 anni Silvio Berlusconi, 84 anni, è stato proprietar­io del Milan dal 1986 al 2017, vincendo 29 trofei tra cui 8 scudetti e 5 Coppe Campioni/ Champions. Oggi è il presidente del Monza

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