Inzaghi, una resa davvero amara «È già un traguardo essere qui»
Inchiesta della Procura sul tecnico per un’espressione blasfema nella gara con la Samp
imone Inzaghi confidava in un’altra partita della Lazio. Per cercare di lasciare aperto il verdetto della qual fino alla gara di ritorno. Già il vantaggio di Lewandowski ha però subito strappato i progetti biancocelesti. «Volevamo giocarci la partita, ma l’abbiamo sentita troppo e siamo stati contratti – ha dichiarato il tecnico biancoceleste -. I gol li dovevano fare loro, invece gliene abbiamo fatti noi tre. Abbiamo compiuto tanti errori ma ci servirà per crescere. Per certe partite non siamo ancora pronti. Abbiamo sfidato i campioni del mondo, per noi era già un traguardo essere qui, ma dovevamo essere in serata per giocarcela. Eravamo partiti bene prima dell’errore. Sull’1-0 c’era forse un rigore per noi, ma certo che se ti fai tre gol da solo… I nostri errori hanno indirizzato la gara, ma il Bayern ha meritato di vincere. Al ritorno andremo con più tranquillità, sapendo che il passaggio è compromesso. Ora pensiamo al campionato, per il ritorno c’è tempo».
Inchiesta
Sul tecnico laziale, intanto, è stato aperto un nuovo fascicolo di inchiesta. Sabato scorso, infatti, Inzaghi al 23’ della ripresa della gara con Samp, in base a quanto riportato dai due ispettori federali sul terreno dell’Olimpico, ha pronunciato un’espressione blasfema dopo un intervento arbitrale che ha fermato un’azione d’attacco della Lazio. Al tecnico è stata già notificata la comunicazione della chiusura dell’indagine.
Autocritica
Tanta delusione da parte dei biancocelesti. Ma c’è spazio pure il mea culpa. «La loro pressione è stata fatta bene, noi abbiamo sbagliato anche tecnicamente e quando commetti errori così ti puniscono a questi livelli – ha detto Reina -. Dovremo metterci subito questa gara alle spalle, è obbligatorio ripartire. Da 20 anni la Lazio non giocava gli ottavi di finale, ci sono ragazzi che hanno giocato poche gare in Champions e poi il Bayern ti colpisce se giochi così, sono la squadra più pericolosa al mondo». Il portiere chiama in causa pure la propria prova: «Ho fatto anch’io errori tecnici, però è il nostro modo di giocare questo, giocare dal basso per liberarci della prima linea del pressing. Certo, quando si è in difficoltà giocare due o tre palle lunghe ci farebbe bene. Quando sbagli l’approccio, lo paghi. La gara è diventata in salita e la nostra squadra non è abituata a recuperare in una partita del genere». Schietto Lucas Leiva. «La peggior partita dell’anno. Siamo dispiaciuti, la Champions è un sogno». Il centrocampista ha spiegato: «Sapevamo che era difficile battere il Bayern. Ma li abbiamo aiutati per come abbiamo giocato. Non è la Lazio che conosciamo. Dobbiamo imparare da questa sconfitta per fare esperienza. Andremo a Monaco a giocare con orgoglio e mentalità». 2’12”