La risalita della Fortitudo operaia: ora i playoff sono vicini
Sei vittorie e tre sconfitte con Dalmonte in panchina. La chiave? Un maggiore bilanciamento tra attacco e difesa
ella risalita della Fortitudo, che con la nuova gestione tecnica ha guadagnato sei posizioni (dall’ultimo posto, quando ancora c’era Roma, all’attuale decimo), un dato balza all’occhio. La guida di coach Dalmonte ha fruttato finora un record di 6 vittorie e tre sconfitte (come Trieste), guardando alla percentuale è un bilancio che pareggia quelli
Ndi Virtus Bologna e Reyer Venezia, entrambe con 12-6, ovvero la cura dell’allenatore imolese vale il potenziale sesto posto nel parziale e il settimo nella classifica assoluto. Il ritmo della Effe negli ultimi due mesi è da playoff che peraltro oggi distano solo due punti. C’è margine per recuperare ma nelle rimanenti 11 partite di stagione regolare la squadra biancoblù avrà minimi margini di errore. Alla ripresa domenica sarà al Forum contro Milano. Un impegno proibitivo. Nessuno fa tabelle, ma con 7 vittorie
Colletti blu
La metamorfosi da squadra fondata su tre tenori offensivi, derubricata in tre operai specializzati con la partenza di Happ e la crescita di Saunders, investe il cambio di filosofia del gioco, ora basato su un migliore bilanciamento tra attacco e difesa con quest’ultima che è diventata il fondamentale trainante. Adesso la Fortitudo operaia si riconosce per come lavora meglio sulle linee di passaggio e come riempie l’area con la stazza di Hunt, il lungo di peso che mancava dall’inizio, nonché con la crescita di Totè. Sopra di loro il terzetto di specialisti: Banks leader riconosciuto anche per come ha trasformato il suo gioco diventando un eccellente passatore, poi la versatilità di Saunders e la presenza di Aradori che tra un acciacco e l’altro riesce ancora a garantire le sue triple. Insieme producono 45 punti di media senza pestarsi i piedi perché è difficile che giochino tutti contemporaneamente. Da considerare però due variabili negative per la Effe che nel frattempo ha risolto il contratto col terzo play Sabatini. La prima è la salute di Mancinelli fuori da due mesi: il rientro è stimato per la metà di marzo ma ogni proiezione è un’incognita. La seconda è che Dalmonte ruota 4 stranieri contro i 5 o 6 della concorrenza. Per contenere la lungodegenza di Mancio e gli alti e bassi di Withers, il club ha chiamato in prova per una settimana l’ala Lazar Lugic, serbo di 206 cm, 23 anni, in A-2 a Biella a inizio stagione. Al momento è solo uno sparring partner per alzare il livello degli allenamenti. 2’22”