A NOI DUE
Pirlo vara il piano Juve di rimonta-scudetto Conte tiene su l’Inter: se va in testa non molla
C’è un precedente, più delle quote scudetto (in crescita dopo la vittoria sul Crotone), a tenere vive le speranze bianconere di mettere le mani sul decimo scudetto di fila nonostante l’attuale divario dalla vetta: stagione 201516, la seconda con Massimiliano Allegri in panchina, quando la Juventus risalì dal dodicesimo posto al primo e beffò il Napoli in volata quando sentiva già profumo di tricolore. Fu il più sofferto dei 9 titoli della serie, quello in cui Madama fu costretta a un’incredibile rincorsa per mantenere scettro e corona, ma che chiarisce il perché non bisogna mai dare la Juventus per spacciata. Ci sono frasi che abbiamo sentito spesso allora e che ricorrono oggi («La classifica la guarderemo in primavera», ha ribadito lunedì Fabio Paratici) e giocatori (Buffon, Chiellini, Bonucci, Alex Sandro, Cuadrado, Dybala e Morata) che hanno partecipato a quell’impresa e conoscono la strada per arrivare al bis. Che la Juventus si senta ancora in corsa lo confermano le parole di Andrea Pirlo dopo l’aggancio al terzo posto: «L’Inter è forte ma noi ci siamo, sono tranquillo perché vedo la voglia dei miei ragazzi di tornare in vetta». Eccola, la molla che può far scattare la grande rimonta: l’orgoglio ferito della regina insieme al desiderio di dimostrare all’ex Antonio Conte, soprattutto dopo le scintille in Coppa Italia, che la sua vecchia squadra ha ancora la stessa fame di trionfi. Per questo la Juventus nonostante sia dietro al Milan è vista dai bookmaker come la vera antiInter, la più attrezzata per poter rovinare la festa ai nerazzurri. Le premesse ci sono, servirà però un deciso cambio di passo nella seconda metà della stagione, perché 8 punti (anche se con una partita in meno) non sono pochi da recuperare.
Analogie e differenze
La squadra di Max partì peggio rispetto a quella di Pirlo ma risalì con più decisione: dopo 23 giornate, le stesse di oggi, i bianconeri erano secondi con 51 punti, a -2 dal Napoli. Si presero la testa due turni più tardi, alla 25ª, battendo gli azzurri nello scontro diretto. Alla decima giornata Madama era dodicesima con 12 punti, ma dalla successiva iniziò un filotto incredibile di 15 successi, che le permise di arrivare allo scontro diretto con 14 vittorie di fila sulle spalle. Impossibile per i bianconeri del Maestro arrivare così presto in zona sorpasso, visto che il distacco attuale è più ampio, ma 15 giornate fino a fine campionato sono un buon margine per recuperare (soprattutto con un potenziale -5, considerando la gara da recuperare col Napoli), sperando anche in qualche passo falso dell’Inter. Ciò che manca di più a questa Juve è la continuità: mai più di 3 vittorie di fila in A, per ambire allo scudetto ci vuole di più.
Calendario
Serve un filotto in stile Allegri e questo è il momento giusto: la Juventus ha un calendario sulla carta favorevole fino al faccia a faccia coi nerazzurri di metà maggio (penultima giornata): 3 soli confronti con altre big, di cui uno in trasferta (Atalanta, Milan e Lazio invece allo Stadium). In questo momento servono punti con le piccole, spesso lasciati per strada nel girone d’andata (vedi i pareggi contro Crotone, Verona e Benevento).
Rosa, forma e CR7
Gli infortunati Organico ampio e di qualità, ma preoccupano Arthur e Dybala
Pirlo fonda la sua fiducia anche sulla qualità della rosa, che oggettivamente è ricca di alternative. «Quando avrò tutti a disposizione avrò più scelta», ha spiegato il tecnico, che al momento deve fare i conti con gli infortuni di Chiellini, Bonucci, Cuadrado, Arthur e Dybala tutti insieme e in più ha Morata e McKennie
non al top. La speranza è riaverli tutti per il Porto in Champions (9 marzo), però non sarà così scontato. Preoccupano le condizioni di Arthur e Dybala, che non riescono a liberarsi dal dolore. L’emergenza di oggi però potrebbe trasformarsi nell’abbondanza di domani: avere l’intero parco giocatori da sfruttare nel finale di stagione sarebbe un bel valore aggiunto. Come lo è, sempre, CR7, che insieme a Pirlo e ai senatori crede nella grande rimonta. L’obiettivo è ritrovare anche brillantezza, perché la squadra è apparsa appannata nell’ultimo periodo. Serve una Juve al max per lo scudetto.
La mentalità L’allenatore ci crede perché c’è fame anche dopo 9 scudetti