«Una gara rovinata, chissà in 11 contro 11... A Madrid si può fare»
«Sui contrasti non c’è uniformità, abbiamo arbitri che non hanno mai giocato... Ilicic? Nessun caso»
HA DETTO
Il rosso non c’era, Romero stava coprendo. Grande partita, possiamo qualificarci
Rafael Toloi
Non è un risultato proibitivo, ci consente di andare a Madrid a giocare la nostra partita
Luis Muriel
Più che delusione, c’è rabbia. La sensazione di aver subito un’ingiustizia, ma soprattutto di essere stati privati della possibilità di giocarsela ad armi pari. Non giriamoci troppo attorno, Gian Piero Gasperini avrebbe voluto gustarsi questo primo confronto con il Real in undici contro undici e invece, dopo appena 18’, l’Atalanta si è ritrovata in dieci per un episodio, pure discutibile. «Magari poi avremmo perso lo stesso, ma resta l’amarezza di una partita rovinata da una decisione eccessiva», attacca l’allenatore della Dea. Il rosso a Freuler fa discutere e il Gasp a un certo punto non resiste a dire la sua. «Quello che è successo ha del clamoroso. Sui fuorigioco non c’è più discussione, sui falli di mano abbiamo trovato una quadra dopo i disastri dello scorso anno, restano i contrasti su cui bisogna capirci. E il Var, che nessuno sa spiegare senza confusione quando interviene e quando no». Che intende Gasperini? «Oggi si vuole togliere ogni forma di contrasto e questo è il suicidio del calcio. Non possiamo avere arbitri che non hanno mai giocato a calcio e non distinguono tra contrasto e fallo. Non aggiungo altro, se no la Uefa mi squalifica per due mesi».
Qualificazione
Insomma, l’arbitro Stieler non è molto piaciuto al Gasp, per usare un eufemismo. Alla sua Atalanta, invece, ha ben poco da rimproverare. «In undici contro undici sarebbe stata una partita diversa, più aperta, più bella – spiega il tecnico -. Dopo abbiamo dovuto fare una gara difensiva. E abbiamo fatto anche bene, ma non è bastato». Il muro nerazzurro è caduto sul colpo meno atteso. Un tiro da fuori di un terzino, col piede sbagliato. «Un gol quasi casuale – sorride amaramente Gasperini -. Eravamo anche usciti velocemente in pressing su Mendy, che è mancino e calcia di destro, non certo la sua specialità. Si vede che doveva andare così...». Gasperini però non si arrende: «La qualificazione? Siamo nelle condizioni migliori. Basta vincere a Madrid, senza stare lì a fare calcoli».
Ilicic e Zapata
Chiuso in fretta e furia anche il presunto caso Ilicic, prima subentrato a Muriel e poi sostituito a sua volta nel finale con Malinovskyi. Lo sloveno è uscito dall’altro lato del campo, prendendo direttamente la via degli spogliatoi, a testa bassa. «Ma no – ribatte il tecnico -, nulla di strano e nessun problema con Josip: avevo solo bisogno di proteggere il risultato con un giocatore più fisico. Lo 0-0, anche per come si era evoluta la partita, era un buonissimo punteggio e andava difeso». Ironia della sorte, il gol è arrivato proprio sul corner dopo il cambio. Ma sono tante le cose andate storte in una serata decisamente poco fortunata. Come il problema muscolare di Duvan Zapata: «Speriamo e crediamo sia solo una contrattura», dice il Gasp.
Voglia di riscatto
Sulla stessa linea capitan Toloi. «Per me Freuler non era mai da rosso – dice il brasiliano -. Romero in copertura poteva intervenire. Ma al di là di questo episodio, abbiamo giocato una grande partita e siamo vivi, nonostante quel gol». Si può ribaltare il risultato? «Siamo forti e lo possiamo fare», ribatte Toloi. Di certo il 16 marzo a Valdedebas si tornerà undici contro undici. «Con l’uomo in meno per me è stata dura – ammette Luis Muriel, rimasto per lunghi tratti da solo a combattere con tutta la difesa spagnola -. Devi aiutare sempre la squadra con i ripiegamenti e le poche volte che ti arriva la palla ti manca l’ossigeno per fare la giocata giusta». Matteo Pessina si è almeno preso la soddisfazione di scambiare la maglia con Kroos, uno dei suoi idoli. «Un sogno affrontarlo». Al ritorno, dovrà riuscire a strappargli anche un biglietto per i quarti.