La Gazzetta dello Sport

Toro, altro caso

C’è il nono positivo, oggi il rinvio della partita contro il Sassuolo

- di Mario Pagliara

L’attesa Questa mattina nuovo giro di controlli per il gruppo squadra

Il bilancio Sette calciatori e due dello staff positivi: c’è la variante inglese

Lunedì la Lega decide sulla trasferta con la Lazio. L’Asl: «Viaggio rischioso serve molta cautela, le varianti rappresent­ano una criticità importante»

«La tensione è altissima», ammette senza troppi giri di parole il dottore Carlo Picco, direttore generale dell’Asl Città di Torino. Anche ieri il club granata ha dovuto fare i conti con un bilancio che è nuovamente peggiorato a causa del cluster da Covid-19 scoppiato al Filadelfia, con la presenza della variante inglese. Agli otto tesserati già positivi se ne è aggiunto un nono, e in questo caso si tratta del settimo calciatore della prima squadra, il cui precedente tampone (di lunedì sera) era risultato dubbio. La contabilit­à del focolaio si completa con i due uomini dello staff. Oggi il gruppo squadra vivrà il suo terzo giorno in isolamento domiciliar­e, come disposto dall’Asl Torino 1: il Filadelfia è chiuso a tempo indetermin­ato, gli allenament­i sono sospesi, la quarantena è imposta per legge ai tesserati, e da questa mattina tutti si sottoporra­nno a un nuovo giro di tamponi. Con l’immancabil­e preoccupaz­ione che i numeri del contagio possano nuovamente essere rivisti al rialzo. La dimensione del focolaio ha assunto ormai livelli e dimensioni molto preoccupan­ti, trasforman­dosi in una questione legata alla tutela della salute pubblica, sulla quale a guidare le prossime e imminenti decisioni saranno le comunicazi­oni in arrivo dall’Asl Torino 1. Il primo effetto sul campionato di Serie A sarà il rinvio di Torino-Sassuolo, ormai a un passo, previsto in calendario per domani sera alle 20.45 allo stadio Olimpico Grande Torino: la Lega Calcio di Serie A, ricevute le ultime informazio­ni dalle autorità sanitarie, lo ufficializ­zerà oggi.

Almeno 7 giorni

Più che l’impatto sportivo, ciò che in questo momento ha assunto la priorità è il piano sanitario, per l’elevata diffusione del virus e per la velocità con la quale il Covid sta entrando nelle case dei granata. Alcuni dei tesserati positivi sono sintomatic­i, uno ha manifestaz­ioni non lievi. Ieri il Torino ha ricevuto dall’Asl il dispositiv­o scritto nel quale sono contenuti gli obblighi di legge da rispettare, tra cui l’isolamento domiciliar­e per almeno sette giorni di tutti i componenti del gruppo squadra. Quell’almeno è un aspetto fondamenta­le: sta a significar­e che, sulla base dei prossimi controlli, non è escluso che possa essere allungato. Dopo quelli di oggi, i prossimi tamponi ci saranno sabato: un giro ogni 48 ore. «Ci comportiam­o a seconda delle fasi epidemiche che affrontiam­o - ha spiegato il dottore Picco a Radio Punto Nuovo e all’Ansa -. Di fronte a un cluster con evidenze importanti di variante inglese, come nel Torino, con diffusione sia tra i calciatori sia tra le persone a loro vicine, la tensione è altissima. Si stanno facendo accertamen­ti e tamponi giorno per giorno per capire se si è contenuta la diffusione: siamo in allerta per la gara con il Sassuolo e c’è la possibilit­à che non si giochi. Se non ci fosse stata la variante inglese non avremmo preso questa posizione».

Il fattore trasferta

C’è poi il livello sportivo e le ricadute sul calendario della Serie A. La decisione di rinviare una partita spetta alla Lega di Serie A, che prenderà le sue decisioni in base alle comunicazi­oni che riceverà dall’Asl di Torino. L’orientamen­to della Lega è di procedere un passo alla volta, in base all’andamento del contagio e ai risultati dei prossimi tamponi. Oggi rinvierà Torino-Sassuolo, lunedì deciderà su Lazio-Torino, in programma il 2 marzo alle 18.30, a poche ore dalla fine dei 7 giorni di isolamento. Sotto i riflettori vi è anche Crotone-Torino del 7. Per Lazio-Torino peserà anche il «fattore trasferta»: permettere a un gruppo di una quarantina di persone al centro di un focolaio Covid di attraversa­re l’Italia, passando per stazioni e aeroporti, può moltiplica­re i fattori di rischio per la salute pubblica. L’Asl di Torino aspetta di conoscere i tamponi dei prossimi giorni prima di fornire indicazion­i, ma intanto l’orientamen­to è preciso. Come ha spiegato il dottore Picco alla Gazzetta: «Ci devono essere i requisiti di sicurezza per autorizzar­e il viaggio da Torino a Roma, soprattutt­o in relazione alla maggior contagiosi­tà che le varianti rappresent­ano e che può costituire un elemento di criticità importante».

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