Delega allo Sport rinviata la nomina Le ipotesi sono tre
La questione resta nelle mani di Draghi Maggioranza divisa, si cerca di mediare
Da “tombolino” a sottosegretariato della discordia. La delega sport fa le capriole e dopo un lungo tira e molla resta per il momento nel cassetto di Mario Draghi che decide di rinviare la scelta. Per quanto non si sa. Fatto sta che per ora il pallino rimane nelle mani del Premier. Che forse si sta rendendo conto dell’importanza della materia, se non altro per il crocicchio di tensioni e di veti che si sono manifestati intorno alla nomina.
La situazione
Tutto sembra in alto mare, anche se sono molte le questioni che reclamano urgenza, dalla parte “sportiva” del Recovery Plan alla conversione in legge del decreto Coni. Il problema è chiaro: le posizioni all’interno della maggioranza sono troppo distanti. E le soluzioni della querelle molteplici. Che la delega restasse nelle mani di Draghi era apparso subito molto difficile. Lo sport, come ha confermato lo stesso premier nel suo discorso alla Camera, resta un settore centrale per il Paese e per gestirlo serve qualcuno che possa dedicargli tempo. Una nomina dunque ci sarà, come conferma anche il comunicato di Palazzo Chigi: «Sarà successivamente designato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport». Ma la nuova maggioranza resta divisa sul piano della nuova geografia del sistema sportivo. Da una parte ci sono la Lega, con Giorgetti che come noto è uno dei padri della riforma e che dunque non ha interesse a ridimensionarla, e il Movimento 5 Stelle. Dall’altra ci sono Pd, Forza Italia e Italia Viva, più vicini ad un’ipotesi di riequilibrio dei poteri che nella sostanza andrebbe a vantaggio del Coni, ma anche delle Federazioni. Tuttavia in questa griglia ci sono tante derivate con posizioni diverse pure all’interno delle stesse forze politiche.
I nomi
Che fare allora? Di certo ci sono i nomi sollecitati dai partiti. Negli ultimi giorni ne sono circolati soprattutto due. Il primo è quello del pentastellato Simone Valente, già sottosegretario nel Conte 1. L’altro è quello dello sciabolatore olimpionico Marco Marin di Forza Italia: il suo partito ha avuto 6 sottosegretari, 1-2 in meno rispetto alle mappe della vigilia, ma anche i 5 stelle ritengono di essere stati penalizzati. In ogni caso sarebbero chiamati a un tentativo di riappacificazione che consenta una nuova quadratura del sistema. Inutile dire che in una situazione di tale incertezza, ci siano anche altri nomi che volano in giro. Ma per uscire dallo stallo Draghi sta valutando con attenzione l’ipotesi di dare la delega ad un tecnico. Era circolato il nome di Diana Bianchedi, ma non ha trovato spazio perché ritenuta troppo vicina al Coni. Al momento c’è soprattutto la candidatura di un Mister X, a cui si è alluso nelle varie trattative di queste ore e che potrebbe spuntarla su tutti. E pensare che fino a pochi giorni fa si faticava a trovare un partito interessato alla delega perché prevaleva l’idea, «meglio un ministero con il portafogli». Non capendo che il portafogli lo sport ce l’ha, se non altro per il dipartimento costituito da Spadafora.
I nomi dei partiti Marin di Forza Italia e Valente dei 5 Stelle sono i più quotati
L’alternativa Un tecnico tra le possibili figure per uscire dallo stallo