Ezpeleta: «Team Gresini solido ma la Dorna c’è»
Intanto i piloti di Moto2 e Moto3 sono scesi in pista nei test di Valencia, dove si è osservato un minuto di silenzio. I Funerali di Fausto sabato in pista?
La vita va avanti. E i motori si riaccendono. Anche delle moto di Fabio Di Giannantonio, Nicolò Bulega, Gabriel Rodrigo e Jeremy Alcoba, i piloti della Gresini Racing in Moto2 e Moto3. Ieri a Valencia si è aperta la due giorni di test alla quale hanno aderito molti team delle due classi (diversi piloti MotoGP si sono ritrovati invece al Montmelò con moto stradali), in pista anche i quattro ragazzi sui quali Fausto aveva puntato. Non prima di avere però schierato le loro moto sul rettilineo principale, e avere osservato un minuto di silenzio. «La squadra era già in Spagna quando è arrivata la notizia della morte di Fausto — spiega Carlo Merlini, che di Gresini era il braccio destro —, così abbiamo lasciato a ciascuno di loro la libertà di scegliere. E tutti hanno deciso di girare, immaginando quale sarebbe stata la volontà di Fausto. Una mano sul cuore, l’altra sul gas e sul cupolino la scritta Gresini che usava Fausto quando correva». Inevitabile, però, chiedersi come si prospetterà il futuro di quella che è una vera azienda, una sessantina di persone con un fatturato di circa 15 milioni. Non sul breve, visto che il 2021 è già iniziato, quanto in ottica 2022, quando partirà il nuovo contratto quinquennale con la Dorna e la Gresini Racing si troverà al bivio: continuare con Aprilia, con la quale i rapporti in questi anni si sono sempre più irrigiditi, ma da team satellite, o cambiare Casa? «La squadra è solida e consistente, qualsiasi cosa decidano di fare non sarà un problema e la Dorna la aiuterà» promette il n.1 Carmelo Ezpeleta. Scosso dalla morte dell’ex iridato 125: «Ho sempre parlato tanto con Fausto, ma in quest’anno di lockdown ancor di più. Lo avevo sentito al telefono il 27 dicembre e mi aveva detto che entrava in ospedale qualche giorno perché stava un po’ peggio, ma di non preoccuparmi. Lo ho risentito con una videochiamata, sembrava stesse meglio, poi non so cosa sia successo. Se pensi alle tragedie che hanno colpito questa squadra, prima Kato, poi Simoncelli e adesso Fausto, è un disastro». Intanto si lavora al funerale, che si dovrebbe tenere sabato sulla terrazza del museo dell’autodromo di Imola, per un massimo di 100 persone. Manca però ancora l’ok del prefetto cui dovrà seguire l’ordinanza del sindaco.