VIVO PER MIRACOLO
TIGER RICOSTRUITA LA GAMBA DESTRA LO SCERIFFO: «È STATO FORTUNATO»
Distrazione e velocità probabili cause dell’uscita di strada. La cintura di sicurezza lo ha salvato. Placche e viti nella caviglia, ma Woods reagisce e riesce a unire Obama e Trump
Come proclama l’ex presidente Barack Obama: «Mai dare per finito Tiger!». E infatti, dopo un intervento chirurgico durato parecchie ore, Woods la Tigre «è sveglio, reattivo e si sta riprendendo nella sua stanza di ospedale». La notizia rimbalza sui canali social del fenomeno del golf, già ieri mattina, twittata dal suo team di medici e dalla TGR Foundation, riprendendo il comunicato dell’Harbor-Ucla Medical Center dove è ricoverato dopo il terribile incidente di martedì a Rancho Palos Verdes, nell’area di Los Angeles. Il groviglio di lamiere del suo Suv Cadillac gli ha quasi sbriciolato la gamba destra. «Tiger ha subito fratture multiple alla tibia e al perone, stabilizzate con una placca metallica, e ulteriori danni alle ossa del piede e della caviglia, che hanno portato all’inserimento di viti»: è la dolente disamina di Anish Mahajan, responsabile dell’Ucla Medical Center. Rivedere il 45enne fuoriclasse su un campo da golf, al momento, pare utopico. I medici non hanno nemmeno fissato i tempi di un eventuale recupero, parlando genericamente di una «lunga, lunghissima riabilitazione». Riprendere un bastone da golf in mano suona comunque come l’ultimo dei problemi. «È un miracolo che sia ancora vivo» sentenzia Carlos Gonzales, vice sceriffo della contea di Los Angeles, il primo ad arrivare sul posto e ad attivare il soccorso dei vigili del fuoco. Il cui capo Daryl Osby ha spiegato alla Cnn che «la cintura di sicurezza e l’air-bag gli hanno salvato la vita».
La dinamica
Ancora non sono chiare le cause dello schianto. Alex Villanueva, sceriffo della contea di Los Angeles, ha chiarito che Tiger non sembrava sotto l’effetto di alcol o altre sostanze, era lucido e calmo, anche se la gravità delle ferite non ha consentito test immediati. Gli inquirenti, che stanno cercando di fare luce sulla dinamica, sembrano però orientati su un’altra pista, quella della distrazione, forse dovuta all’uso del telefonino. Quel tratto di strada peraltro non è nuovo a incidenti, anche mortali, dovuti all’alta velocità. E Tiger pare che viaggiasse a ritmo sostenuto, ben oltre i limiti consentiti (70 chilometri orari). «Non sarà accusato del reato di guida pericolosa e imprudente» ha comunque chiarito Villanueva. Lo schianto con lo spartitraffico, ha fatto decollare il Suv che si è capottato più volte sulla carreggiata opposta, a doppia corsia, per poi planare fuori strada, su un terrapieno, dopo aver anche urtato un albero. I vigili del fuoco, ringraziati poi dalla famiglia con un post, hanno trovato il mezzo riverso su un lato. Usando delle leve, hanno sollevato il metallo dalle gambe di Woods e alzato i sedili, liberandolo dalla trappola delle lamiere. Poi ne hanno immobilizzato testa e arti inferiori, prelevandolo dal parabrezza anteriore. Tiger è quindi giunto in ospedale con ferite a entrambe le gambe, ma cosciente e stabile.
Anche se, quella mattina, nell’hotel vicino a Los Angeles da cui è partito, il campione era sembrato «agitato e impaziente». Tiger stava andando al Rolling Hills Country Club, sempre nell’area di Los Angeles, per registrare una trasmissione con GolfTv. Avrebbe dovuto insegnare a personaggi dello spettacolo i primi rudimenti del golf.
Recidivo
Non è la prima volta che Tiger Woods resta coinvolto in incidenti automobilistici. Era già successo nel 2009 vicino alla sua abitazione in Florida. Un sinistro che si tramutò in uno scandalo, portando alla luce i problemi con la moglie Elin Nordgren, da cui poi arrivò il divorzio, sconvolgendo temporaneamente la sua carriera. Nel 2017 il campione venne invece arrestato dopo che alcuni agenti lo avevano trovato in stato confusionale vicino alla sua auto danneggiata: Woods si era giustificato spiegando che aveva preso dei medicinali e non si era reso conto degli effetti che avrebbero potuto avere su di lui.
Reazioni
Ora invece tutto il mondo, non solo sportivo, si stringe attorno al mito del golf. Capace pure di creare un ponte tra Obama e Donald Trump, inaccostabili ex inquilini della Casa Bianca. «Prego per lui e per la sua famiglia, augurando una veloce guarigione al più grande del golf» “cinguetta” Barack. «Guarisci presto Tiger, sei un vero campione» aggiunge Trump, che nel 2019 gli ha conferito la Presidential Medal of Freedom, una delle massime onoreficenze statunitensi, dopo la storica vittoria nel Masters di Augusta. Preghiere bipartisan a cui si sono accodati tanti numeri uno dello sport. A cominciare dalla ex fidanzata Lindsey Vonn che su twitter ha mandato un pensiero a Tiger. «Combatti da campione quale sei, per i tuoi figli e per il mondo. Amore e preghiere» ha scritto Mike Tyson. Un pensiero anche da Michael Jordan e Magic Johnson: «Mandiamo le nostre preghiere a Tiger». Sconvolto pure Dwyane Wade, ex stella Nba, che il giorno prima era a lezione da Woods sul green. «Tutti i miei pensieri sono per lui e la sua famiglia».
Mai dare per finito Tiger! Auguro una veloce guarigione al più grande del golf
Barack Obama
Guarisci al più presto Tiger. Sei un vero campione, come te nessuno mai
Donald Trump
Combatti da vero campione quale sei, per i tuoi figli e per il mondo. Amore e preghiere
Mike Tyson
Mandiamo tutti le nostre preghiere a Tiger: perché guarisca il prima possibile
Magic Johnson