La Gazzetta dello Sport

TEATRO IBRA

Cerca gol alla Roma per far ripartire il Milan, poi l’avventura di Sanremo E intanto LeBron lo attacca sulla politica

- di Cecchini, Gozzini

Prima che martedì si accendano le luci di Sanremo, toccherà stasera ai riflettori dell’Olimpico. Prima del palco da super ospite del Festival, Zlatan Ibrahimovi­c cercherà di rubare la scena su un campo di calcio. Come da tradizione, specialmen­te contro la Roma: è l’avversaria più affrontata in carriera e la vittima più trafitta in A insieme a Parma e Palermo. Da oggi e per tutta la settimana che si aprirà Ibra sarà al centro dell’attenzione, altro presuppost­o a cui è abituato: un po’ meno, specie da stella del Milan, è finire nel mirino della critica. Zlatan rossonero non è piaciuto quando ha attaccato Lukaku nel derby di coppa, lasciando la squadra in dieci ed esponendo i suoi alla rimonta nerazzurra. In pochissime altre occasioni i milanisti lo hanno accusato di avere atteggiame­nti sopra le righe, mai hanno dubitato della sua profession­alità. Stavolta l’agenda di Ibra è finita sotto accusa: i tifosi, ed è quello che si intuisce facilmente leggendo i commenti social, avrebbero preferito vederlo in allenament­o a Milanello piuttosto che in teatro. Zlatan lo sa e vuole riconquist­are il sostegno del pubblico con qualche numero che incida sulla partita. Stefano Pioli è sulla stessa lunghezza d’onda: «Ne avete parlato voi, non noi. Lui pretende tanto da sé stesso e dai compagni, è motivato e sereno, è concentrat­o sulla partita come lo siamo tutti».

Reazione obbligata

Il momento ha complicato la situazione: senza il traballant­e inizio di 2021 anche la presenza di Ibra all’Ariston sarebbe stata meno discussa. Invece il Milan stasera cerca un successo che manca dal 7 febbraio contro il Crotone: da allora in campionato sono arrivate solo sconfitte (due, contro Spezia e Inter) e in coppa solo pareggi (a

Belgrado e giovedì in casa con la Stella Rossa).Quattro partite senza successi e quattro gare senza il contributo in zona gol di Zlatan: un caso o forse no. Da capolista in fuga, il Milan si ritrova a dover vincere all’Olimpico per non perdere il passo di Conte: non solo, senza i tre punti rischiereb­be di ritrovarsi in lotta per la Champions con chi insegue, in un assembrame­nto che fino a poche settimane fa aveva evitato grazie al distanziam­ento in classifica.

In questo contesto Ibra lascerà i compagni per allenarsi tre giorni da solo in Liguria dove sarà seguito da un preparator­e e un fisioterap­ista del club: sarà martedì a Sanremo per la prima serata, mercoledì a San Siro per la partita contro l’Udinese, giovedì a Milanello per il defaticant­e e poi in riviera fino a sabato, ultima serata di gala e vigilia di Verona-Milan. Il miglior modo per salutare la squadra è un abbraccio dopo un gol, quando allargando le braccia Ibra sembra poter stringere a sé tutti i compagni.

Vittima preferita

La Roma è la squadra che più volte ha assistito a questo rito: in Serie A Ibra ha segnato dieci volte ai gialloross­i, la prima con la maglia della Juventus (novembre 2005), poi con quella dell’Inter (tre gol) e infine con il Milan, gli ultimi sei, compresa la doppietta dell’andata. La Roma era nel suo destino: è stata la prima squadra italiana colpita in Champions League. Allora il ventunenne Zlatan vestiva la maglia dell’Ajax: era il 10 dicembre 2002, 6655 giorni fa, e segnò ai gialloross­i di Capello il gol dell’ 1 a 0 (finale 2 a 1, Litmanen e Batistuta). In totale, compresa anche la Coppa Italia, sono 12 gol in 20 partite. Ed è sempre la Roma la squadra che in carriera Ibra si è trovato davanti più volte: 20 i gialloross­i, 17 l’Inter, 15 i francesi del Saint Etienne. Stasera Zlatan tornerà titolare dopo il turn over europeo: con la Stella Rossa era stato Leao il padrone dell’area, esperiment­o non riuscito e a cui lo stesso Ibra aveva cercato di rimediare nel secondo tempo. La prova opaca costerà probabilme­nte a Rafa il posto in attacco, superato anche da Rebic sulla sinistra. In attesa che torni Mandzukic: a inizio settimana saranno definiti i tempi di ripresa. Nel frattempo tocca ancora a Ibra, in un’altra settimana in cui verrà chiamato agli straordina­ri: solo che stavolta il lavoro sarà diviso tra calciatore e showman. Uno show stasera da centravant­i sarebbe il modo migliore per iniziare.

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