La Gazzetta dello Sport

Salti di gloria

SENTI LA DRECHSLER «SEI FORTISSIMA ADESSO IMPARA A RESISTERE ALLE PRESSIONI»

- di Andrea Buongiovan­ni

Cosa fa Heike Drechsler alla domenica mattina (anche) per tenersi in forma? Una passeggiat­a di tre ore in compagnia del proprio cane nei boschi di Berlino, città dove si è trasferita nel 2016 prima delle nozze del 2018 (le sue seconde) con il finlandese Arto Bryggare, sui 110 hs bronzo olimpico a Los Angeles 1984 e argento mondiale a

Helsinki 1983. La signora, 56 anni compiuti in dicembre, è in formissima. Spigliata ed esuberante come sempre. Come quando dominava (è successo per un ventennio) su piste e pedane di ogni continente. E non certo rattristat­a per aver perso un record, quello mondiale junior indoor del lungo, che deteneva da oltre 38 stagioni. Martedì 1 febbraio 1983, a 17 anni e un mese, proprio a Berlino, saltò 6.88. Larissa Iapichino, a 18 e mezzo, sabato 20 febbraio 2021, ad Ancona, è planata a 6.91. A rendere tutto più intrigante il fatto che Larissa è figlia di Fiona May, sua rivale tra le più accanite.

► Heike, che ricordo ha di quella gara-primato del 1983? «Volete la verità? Assolutame­nte nessuno. A dirla tutta, nemmeno sapevo che quel primato fosse ancora mio. Non fraintende­temi, non lo dico con superbia: ma la lista dei miei record è lunga e con tempi, misure e date sono da sempre una frana».

► Ha visto il salto di Larissa? «Mi ha colpito. Mi è parsa veloce, forte fisicament­e e ben impostata tecnicamen­te. Mi auguro sappia resistere alle inevitabil­i pressioni alle quali il passato della mamma la sottoporrà. Deve credere in se stessa, crescere gradualmen­te, evitare gli infortuni, sapere che non sempre sarà festa e reagire ad eventuali avversità».

► Nel 2021 è in assoluto la migliore al mondo...

«Conta nulla. Molte potenziali avversarie sono in ritardo di condizione, altre preparano l’Olimpiade senza gareggiare al coperto. Penso per esempio alla “nostra” Malaika Mihambo, iridata in carica, “ferma” a 6.77. Rispetto a Larissa ha tanta esperienza e l’esperienza, nelle occasioni che contano, è sempre un’arma decisiva».

► Dove crede arriverà? «Difficile giudicare da lontano: ma sicurament­e i sette metri, su una pedana favorevole come quella di Ancona, saranno presto alla sua portata».

► Magari già agli Euroindoor di venerdì e sabato a Torun? «Non conosco quella pedana e ogni gara fa storia a sé. Non caricatela di eccessive responsabi­lità. Io ne so qualcosa...».

► Vuol ricordare?

«Sono di Jena, sono cresciuta nel rigido sistema della Ddr. A 16 anni ho vinto gli Europei juniores all’aperto, a 17 ho centrato il record del mondo di categoria indoor, a 18 ho saltato

Il passato della madre peserà: creda in se stessa e cresca per gradi

Heike Drechsler

Sul futuro della fiorentina

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