La Gazzetta dello Sport

L’ora DEL Contismo CHOLO O GUARDIOLA? ANTONIO SUL PODIO HA TROVATO L’INTER AD ALTA INTENSITÀ

- di Davide Stoppini

I numeri lo avvicinano a Simeone e Pep È terzo per media punti nell’Europa top: così si esalta segnando e tirando più del City

Non è una rivincita, no. Perché la ferita Champions resta aperta, perché quell’eliminazio­ne Antonio Conte l’ha definita «immeritata», non corrispond­ente al tipo di gioco espresso dall’Inter. E il solo tornarci su con il pensiero rischia di riattivare l’incendio. Ma se c’è una squadra che oggi sta viaggiando con ritmi europei — per gioco, intensità e classifich­e conseguent­i — questa è proprio l’Inter. Siamo sul podio, l’andatura è da medaglia in quella infinita maratona che è il campionato: terza media punti dei primi cinque tornei continenta­li. Davanti ci sono solo l’Atletico Madrid di Diego Simeone e il Manchester City di Pep Guardiola. Gli opposti che mai si sono attratti, due religioni con un solo punto di contatto - la ricerca del successo - ma un modo di arrivarci completame­nte differente. E poi c’è l’eroe dei due mondi. Conte potremmo dipingerlo così: non s’offenda nessuno per la definizion­e presa in prestito da Garibaldi. Ma in fondo Antonio unisce proprio due mondi, due religioni, il Cholismo e il Guardiolis­mo. Al centro, tremendame­nte di moda adesso, c’è il Contismo, ideale fatto di punti fissi, qualche angolo smussato e una mediazione frutto di ricerca costante.

Differenze

Il Contismo ha portato l’Inter in testa al campionato e ha messo il campionato nella testa dell’Inter. Il tecnico nerazzurro via social ieri ha mostrato un secondo video sul tema, pubblicizz­ando un’azione prolungata dei suoi contro il Genoa, con dieci giocatori coinvolti e oltre un minuto di possesso palla. Più Cholismo o Guardiolis­mo? Il Contismo è una miscela dei due tipi di gioco. Ma oggi, con i calciatori attuali, più sbilanciat­o verso il credo dell’allenatore del Manchester City. Con una differenza: Conte cura di più la fase difensiva rispetto a Pep, o forse è più giusto dire che la sua è una fase di non possesso più attenta, mentre

Pep lavora difensivam­ente già con lo stesso pallone tra i piedi. In definitiva: il possesso di Conte è sempre con il pensiero rivolto, prima o dopo, alla finalizzaz­ione, alla verticaliz­zazione, mentre quello di Guardiola può avere anche uno scopo preventivo: il pallone ce l’ho io e tu non potrai mai attaccarmi.

Le facce

Poi ci sono i numeri, che spingono l’Inter e il Contismo. Antonio ha un proiezione di oltre 88 punti (Simeone 91), ha una produzione offensiva superiore sia al City sia all’Atletico, non solo in termini di reti, ma anche come numero di conclusion­i tentate a partita: 11,8 totali, contro i 10,6 degli inglesi e i 9,4 degli spagnoli. Come si spiega la via di mezzo, il «compromess­o» tra tiki taka e calcio verticale? Il Contismo è qui: 29 palloni di media giocati nell’area avversaria a partita, contro i 34 del City, più gol segnati e tiri effettuati ma un possesso palla più simile - anzi, praticamen­te identico - all’Atletico del Cholo, piuttosto che al Manchester. La vogliamo leggere con le facce? L’Inter non solo è la Lu-La. O meglio: non è più solo la Lu-La, perché sì, qualche partita s’è vista in cui i nerazzurri hanno fatto fatica, cercando fin troppo la scorciatoi­a del pallone a Lukaku. Ma oggi l’Inter è Barella che interpreta alla perfezione le due fasi. E, ancor di più, è l’accoppiata in mezzo al campo BrozovicEr­iksen, la via della qualità preferita alla quantità, un’uscita in più di gioco dalla difesa, un livello in più di difficoltà aggiunto alle letture degli avversari.

Stipendi ok

L’Inter è piena, Conte l’ha riempita di soluzioni strada facendo: un puzzle che si è andato formando e che lascia relativame­nte sereni per il futuro. La tranquilli­tà con cui la squadra ha affrontato la gara con il Genoa è stata esemplare, oggi anche le voci legate alla proprietà spaventano meno. Peraltro, il club onorerà regolarmen­te la mensilità di gennaio, provvedend­o al pagamento degli stipendi entro il 15 marzo. Un assist per Conte, di cui un giorno Guardiola disse: «Antonio è uno dei migliori al mondo. Ho grande ammirazion­e per come prepara le partite e come le sue squadre stanno in campo. Sa sempre tirare fuori il meglio dai suoi calciatori, la sua squadra ha subito solo un gol nelle ultime sette partite». Parlava del Chelsea, Pep. Ma il numero, guarda caso, torna buono anche per l’Inter: il Contismo vale ovunque.

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Da sinistra Diego Simeone, 50 anni, allenatore dell’Atletico Madrid; Pep Guardiola, 50, tecnico del Manchester City; Antonio Conte, 51, secondo anno sulla panchina dell’Inter: tre modi diversi di intendere calcio e di essere vincenti
Rivoluzion­e e tattica Da sinistra Diego Simeone, 50 anni, allenatore dell’Atletico Madrid; Pep Guardiola, 50, tecnico del Manchester City; Antonio Conte, 51, secondo anno sulla panchina dell’Inter: tre modi diversi di intendere calcio e di essere vincenti
 ??  ?? Gazzetta.it Segui sul nostro sito tutte le news dalle sedi delle 20 di A, le parole degli allenatori alla vigilia della 25a giornata, più le probabili formazioni
Gazzetta.it Segui sul nostro sito tutte le news dalle sedi delle 20 di A, le parole degli allenatori alla vigilia della 25a giornata, più le probabili formazioni

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