Danilo, Chiesa, la BBC: Pirlo si affida ai “suoi”
A -1 DA PELÉ NELLA STORIA A +1 SU LUKAKU IN SERIE A LA JUVE AGGRAPPATA A CR7 Con Buffon, Bonucci e Chiellini il rapporto più stretto: «I ragazzi credono allo scudetto, per questo sono tranquillo»
CGOL
La grande montagna un giorno si sposterà e il mondo capirà: che sarebbe stata la Juventus di questi anni senza Cristiano Ronaldo? Nell’attesa, inevitabile considerare che dal 2018 la Juve ruota intorno al numero 7 anche quando non vorrebbe. La vigilia di Juve-Spezia, ad esempio. La partita è meno banale di quanto sembri perché Italiano ha già dimostrato di avere il colpo di Stato nel repertorio (chiedere a Ibra per conferme, se trovate un momento libero nel suo 2 marzo...) e soprattutto perché la Juventus ha e n’è uno con cui ha conquistato il mondo, altri con cui ha alzato trofei in Italia e pianto a un passo dal traguardo in Europa. Per alcuni dei più giovani deve essere la guida nella transizione verso un grande club, altri gli sono particolarmente funzionali per provare a trasformare le tesine di Coverciano e le idee di gioco, in una squadra “compiuta” in campo. Andrea Pirlo ha un vissuto calcistico troppo ricco per considerare una vigilia con lo Spezia, seppur sorprendente, come un punto di svolta. Però sa per primo di essere entrato in una fase senza appello: la porta che conduce verso la “stagione di successo” si sta chiudendo, si tratta di metterci un piede in mezzo, e provare a infilarsi. È un momento in cui un allenatore bisogno di punti per cento e una ragioni. L’eventuale impresa scudetto, una corsa Champions in cui non si è mai sentita coinvolta e, non ultimo, il morale nella settimana che porta al Porto. Eppure...
CR7, Pelé e i conti
Eppure Ronaldo ha sempre un record più grande da inseguire e stasera sullo sfondo ne ha uno taglia XXL: l’aggancio e il sorpasso nella classifica dei gol in carriera a Pelé, il più grande della prima epoca del calcio e forse non solo. Ora, su quella classifica ci sono cento e più interpretazioni (contano i gol nelle selezioni statali? e quelli nella nazionale olimpica?) ma alla fine non è tanto importante il conto quanto il senso. Cristiano prima o poi sorpasserà e, anche solo per convenzione, sarà una conferma: Cristiano e
La vecchia guardia
Pirlo non è tipo da toni drammatici o furiosi, la sua risposta alla fuga dell’Inter e agli spettri di un ciclo in chiusura è all’insegna di calma e sicurezza: «Il nostro obiettivo non cambia, resta lo scudetto. I ragazzi ci credono e questo mi fa stare tranquillo». Dopo il pareggio di Verona ha parlato con la squadra, ma ci si è concentrati sull’analisi degli errori e sulla tenuta fisica e psicologica: «Ho cercato di tenerli tranquilli e abbiamo parlato di come recuperare energie il più in fretta possibile». Il tecnico dall’inizio della sua avventura bianconera ha un dialogo più fitto, costante e diretto con i senatori, gli ex-compagni. Il co-campione del Mondo Buffon e i ministri della difesa
I bianconeri con lo Spezia per superare i problemi di Verona. Ronaldo vuole raggiungere O Rei per gol in carriera e non riposa: 16a gara di fila in Serie A
Bonucci e Chiellini sono stati importanti nel suo “inserimento” all’interno dello spogliatoio e restano i riferimenti anche ora, non solo perché portatori dei valori di una Juve vincente, ma anche per vicinanza personale con Andrea. L’impostazione di Bonucci e la “presenza” anche nei dettagli di Chiellini sarebbero utili in campo, ma la BBC può dare una grossa mano pure senza giocare. Poi si aspettano Leo e Giorgio in Champions,
dove l’esperienza, anche in rimonte, è fondamentale.
Gli imprescindibili
Per ora c’è Danilo. E non è un rientro da poco, come sottolinea proprio l’allenatore nella conferenza pre gara: «Domani fortunatamente torna. Mi dà tante soluzioni sia per una difesa a 3 che per una difesa a 4. Con lui posso cambiare in corsa». La centralità del brasiliano ex Real e City è una novità tutta “pirliana”: Danilo è stato uno dei primi su cui la nuova gestione tecnica ha puntato, per la capacità di ricoprire il doppio ruolo terzo centrale/terzino e per le doti in fase di impostazione. Il suo rendimento si è trasformato in quest’annata, restano uno dei pochi sempre disponibile. Ha giocato 2.671’ in stagione, più di tutti, riposando in 2 gare e saltando Verona per squalifica. Tutte cose che lo rendono un “uomo di Pirlo” anche senza un passato comune. Discorso simile per Chiesa, titolare da subito, decisivo presto, ora imprescindibile: «Abbiamo altri esterni, ma nessuno come lui. Continuerà a giocare lì, e non da punta, perché lo sta facendo bene». Pirlo è alla continua ricerca anche di “personalità”: Fede, grazie anche alla lunga storia in A (oltre 150 presenze), è con De Ligt uno dei giovani a poter aspirare al ruolo di leader del futuro. Quello a cui continua a guardare Pirlo: «Ci sono tante partite da giocare e finché ci sarà spazio per recuperare noi ci saremo». Sperando che gli imprevisti diminuiscano: ieri è arrivata una positività al Covid nel “gruppo squadra”, ma non si tratta di un calciatore.
Il nostro obiettivo non cambia: ci sono ancora tante partite da vincere
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